Le settimane passarono tranquillamente senza nessun intoppo, la situazione sembrava in stallo, colui che Minjun aveva sicuramente pagato non proferiva parola, per questo le indagini non andavano avanti, la ragazza si sentiva strana, come se qualcosa non andasse, ma decise di non farci caso, per una volta non diede seguito al suo senso, non aveva senso rovinare questo breve momento di pace; in questo bel periodo estivo Y/n e Jungwon si erano avvicinati molto, passavano molto tempo assieme, anche se era più il ragazzo a cercarla, solo per il gusto di darle fastidio, parlavano del più e del meno, tranquillamente, senza uccidersi o insultarsi, o almeno non sempre.
I due avevano persino iniziato a consumare i pasti della giornata assieme, anche a scuola, Y/n e Karina si sedevano al tavolo di Jungwon e i suoi amici, in quanto a Wonyoung...
la situazione era sfuggita di mano.
Jungwon l'aveva lasciata, nel modo più dolce possibile, strano da pensare visto che stiamo parlando di Jungwon. Il confettino non la prese benissimo, il vociferare degli studenti aveva fatto trapelare che si era pure strappata una ciocca di capelli dalla rabbia nei confronti del suo, oramai, ex ragazzo, beh, ma queste sono solo voci, ovvio; ma come era possibile che la più bella della scuola, bramata da tutti fosse stata scaricata, questo non era assolutamente conforme alle regole che lei stessa aveva imposto, leggi non scritte che bisognava rispettare, doveva essere lei a lasciarlo, perché non provava più nulla per lei? Era uno scherzo, doveva essere per forza uno scherzo.Ora i due coinquilini si trovavano rispettivamente ognuno nei proprio appartamenti, anche perché Y/n doveva assolutamente togliersi il dubbio che le aveva impiantato Karina, forse era arrivato il momento di fare una bella ricerca sulla famiglia di Yang Woyoung.
Y/n stava cercando di videochiamare il padre da un ora, ma lui aveva deciso che oggi era il suo giorno libero come genitore e anche come agente, ma visto che la figlia aveva fretta sicuro non avrebbe rinunciato così facilmente.
Così all'ennesima chiamata finalmente il padre rispose, aveva la faccia stropicciata con il segno del cuscino e i capelli sparati in aria.
"Yoon! Finalmente ti sei degnato di rispondermi."
"Sai com'è piccola sono leggermente impegnato, abbi pazienza."
"Dormire non credo tu possa definirlo un impegno, inoltre bisogna dare massima priorità al caso se non vogliamo stare qui a girarci intorno per anni."
"Hai ragione Y/n però è anche vero che se il complice che hai catturato non parla, non possiamo fare molto, in più con quel ficcanaso del suo avvocato."
"Si scusa, hai ragione, in realtà ti stavo chiamando per un altra cosa."
"Fa strano sentire da te delle scuse, vedo che sulla pazienza stai migliorando molto, comunque dimmi, cosa vuoi chiedermi."
"Mi serve che mi dai il permesso per dare una sbirciata sui documenti dell'azienda di cosmetica di Teayoung Yang, è il padre di Yang Woyoung, vorrei..diciamo, potermi togliere un piccolo dubbio che mi è sorto in questi giorni." Disse la ragazza incrociando le dita sotto la scrivania, sperando di non dover star lì a convincerlo per troppo tempo.
"Non credo che sia rilevante, lo sai bene che se non è estremamente necessario sarebbe meglio non andare guardare dati personali, si tratta comunque di privacy, che ogni persona ha diritto di avere, soprattutto se si trattano di cose così delicate." Si alzò finalmente dal letto, con decisamente poca grazia, "Almeno dimmi perché credi sia coinvolto con il caso del presidente Yang."
"Ho il presentimento che collabori con la mafia, non ti confermo nulla, non ho alcuna prova, semplicemente me lo dice l'istinto." Il padre si fermò a pensare per un po' e dopo un lungo sospiro, "Va bene, ti mando il codice di accesso ai suoi dati, non combinare casini."
"Grazie papà sei il migliore!"~
Ora che Y/n aveva i mezzi per ficcanasare nella famiglia di Woyoung poteva finalmente lavorare in santa pace, ma sempre nei momenti peggiori il suo incubo decideva di manifestarsi.
"Y/nnn!" Disse spalancando la porta della camera della ragazza, rigorosamente senza bussare.
"Cosa vuoi Jungwon." Rispose scocciata.
Il giovane iniziò a girovagare per la stanza fino a stravaccarsi sul letto appena rifatto di Y/n, "Wow, che accoglienza, comunque volevo solo dirti che questo pomeriggio volevo invitare gli altri qua a casa, visto che fa caldo volevamo usare la piscina."
"Basta che non mi disturbate, se chiedono di me di che non mi sento in forma e che sto dormendo."
"Uffa! Che noia che sei, dai vieni in piscina con noi." "Eccolo che comincia."
"No."
"Cosa hai di così importante da fare, e poi sei la mia guardia del corpo, dovresti starmi sempre vicino, metti che uno dei miei amici cerca di uccidermi." Un vero peccato che ancora non sappia di tutte le telecamere a sensori piazzate per la casa.
"Non credo che lo fermerei."
"Dai non fare tante storie cubetto di ghiaccio, metti il costume e scendiamo."
"No. E cosa è questo brutto vizio di chiamarmi in quel modo."
"Y/n, dico a mio padre che mi lasci uscire la sera."
"Ma io non ti lascio uscire la se-"
"Dai Y/n ti sto pregando!"
"No."
Si alzò dal letto col broncio, "Va bene ti lascio riflettere torno tra 30 minuti e poi mi dirai di sì." E con questo uscì dalla stanza.
"Credici."~
In quella mezz'ora a Y/n si era aperto un mondo a lei prima ignoto, oltre al fatto che l'azienda beauty&co, quella del padre del confettino, stava fallendo miseramente, c'erano registrate molte spese ma non veniva riportato per cosa, "qui la cosa puzza...però qui risulta una spesa di...un milione di won!? Ma come è possibile, ma dove poi,"
La ragazza continuò a leggere, "...studio...legale di...Pusan, quell'avvocato odioso e maschilista...da dove viene lui?"
Prima che la ragazza potesse finire la sua ricerca Jungwon spalancò ancora la porta di camera sua, facendo sobbalzare la ragazza seduta sulla scrivania da tutta mattina, "Y/n! Vieni in piscina sono arrivati gli altri e mi stanno chiedendo di te!"
"Sei un idiota Yang ti avevo detto di dire che stavo male!"
"Dai dai non fare storie, ti ho anche trovato un costume!" Disse tirando fuori da dietro la schiena un costumino lilla decisamente discutibile.
"Io quel coso non lo metto vattene...ma poi mi spieghi da dove lo hai tirato fuori!?"
"Ho detto a Sunghoon che non ti facevi il bagno perché non avevi il costume, così ha chiesto a sua sorella di dartene uno!"
"Io ti ammazzo." Fece un lungo respiro per calmarsi, "Yang, vattene."
"Mi spieghi cosa hai di più importante che stare con me? Non è questo quello che ti è stato ordinato di fare?" Tecnicamente aveva ragione, ormai Y/n non poteva sottrarsi, "va bene, ma sappi che se sono impegnata non è perché mi sto facendo i fatti miei."
"Dai metti questo, ti aspetto giù." "Dio in cosa mi sono cacciata."
Prima che la ragazza potesse anche solo cacciare fuori dalla stanza Jungwon, una chiamata la interruppe, era Hyolyn, la sua quasi madre adottiva, colei che insieme a Yoon si stava occupando del caso di Kim MinJun, "Hyolyn? Dimmi..."
Intanto dall'altra parte della cornetta del telefono...
"Y/n, mi spiace doverti disturbare, ma qui la situazione sta degenerando, l'ufficio dell'intelligence è letteralmente in corto circuito." Continuó dopo una breve pausa di riflessione, "si tratta di Lee minho, è morto."~~~~
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[ENHYPEN] ~ the spy {jungwon ff}
Hayran KurguUna giovane agente che opera nei servizi segreti coreani e con poca pazienza si troverà alle prese con il figlio del presidente in persona, Yang Jungwon, a cui piace creare casini e fare screzi al padre e soprattutto alla ragazza che avrà il compito...