capitolo cinquanta

3.2K 72 23
                                    

il giorno del derby è sentito a torino, più che mai.

già dalle prime ore del mattino si sente la tensione nell'aria.

poi, se ti trovi a casa di un calciatore è ancora peggio.

"buongiorno" dico scendendo le scale.

kenan è già in piedi da un po'.

è seduto al tavolo della cucina e io mi siedo davanti a lui.

"buongiorno" sforza un sorriso lui.

muove le dita sul tavolo ininterrottamente.

poso la mia mano sulla sua.

"agitato?" chiedo.

"un po'" mi risponde lui.

"devi stare tranquillo" dico.

"hai deciso di venire?" mi chiede.

"non lo so, fisicamente sto bene, ma mentalmente no" dico.

"vedere federico, non so che effetto potrebbe farmi" dico.

"a quello non pensarci, devi scegliere tu" dice lui.

alla fine mi sono lasciata convincere e sono andata allo stadio accompagnata da india.

la partita inizia a bomba.

federico sta giocando da dio.

potrà farmi tutto il male del mondo, ma resterà mio fratello per sempre.

quello che c'è sempre stato, che mi ha fatto da papà, che mi ha aiutata a rialzarmi quando sono caduta.

resterò per sempre fiera di lui, qualsiasi cosa succeda.

anche se adesso le cose tra noi sono complicate, io non riuscirei mai ad odiarlo.

resterà per sempre il mio fefe.

perché è lui che mi ha insegnato a camminare.

e dopo tutto questo, sento che dovrò riparare a camminare se non c'è lui.

la partita finisce con tanti colpi di scena, ma sullo 0-0.

saluto i miei amici e gli altri bianconeri.

propongono una serata in discoteca.

"vuoi che torniamo a casa?" mi chiede kenan.

"come vuoi tu" rispondo.

"ti senti bene?" mi chiede.

"più o meno" rispondo.

"andiamo a casa, è meglio" dice.

salutiamo quasi tutti e andiamo a casa di kenan.

appena varco il cancello d'entrata trovo un mazzo di fiori.

giacinto.

"kenan, di nuovo?" chiedo prendendo il mazzo in mano.

"mi dispiace deluderti, ma non è opera mia" dice aprendo la porta di casa.

cerco un bigliettino e lo trovo.

per la mia testina

il giacinto è il fiore del perdono, quello che io spero di ricevere da te.

tanti anni fa ho fatto una promessa.

ho promesso che ti avrei protetta per sempre e che non avrei mai permesso a nessuno di farti del male.

pensare che ad oggi sono io quello che ti ha fatto del male, mi viene un colpo al cuore.

quello che voglio dirti è che non avrei mai voluto farti del male, mai in nessun universo nemmeno in questo.

gli occhi// kenan yildiz Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora