capitolo ottantuno

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"vedete, tutti considerano rebecca bellissima..e tutti hanno ragione ovviamente"

"però pensate svegliarvi al mattino e trovarla lì...nel letto che dorme come una bambina oppure pensate di vederla sorridere per un pacchetto di caramelle"

"è quando succedono queste piccole cose che capisco di essere l'uomo più fortunato del mondo"

"capisco veramente il valore di questa ragazza quando i suoi occhi brillano mentre mi racconta della sua infanzia, passata con fede e lollo"

"oppure quando semplicemente mi parla della serata passata con giulia, india e lucia"

"o anche quando conforta andre, fabio e nico dopo una brutta partita"

"sarete tutti d'accordo nel dire che questa ragazza brilla come una cometa"

"non sono mai stato tanto bravo con le parole, sappiate che mi sto sforzando un sacco...anche se so che rebecca apprezzerà comunque" dice.

"amore mio, volevo solo dirti che per me sei l'unica stella in cielo, l'unica donna che rapisce il mio sguardo" dice.

"ti amo tantissimo, non crescere troppo" dice.

"la cosa positiva è che d'ora in poi non mi potranno più arrestare" fa sorridere tutti.

"scherzo eh fede, tua sorella è una suora"

io sono in lacrime.

mi alzo lo abbraccio e lo bacio.

"essendo che sei il regalo più bello che la vita potesse farmi, ho deciso di regalarti qualcosa di altrettanto bello" dice.

"una volta, rebecca mi ha consegnato un elastico nero così che io potessi averla sempre con me" dice.

"poche settimane fa ho fatto realizzare una collana con il suo nome, da indossare così da averla ancora più vicina a me quando non c'è" dice mostrando la collanina che da due settimane a questa parte indossa ogni giorno, con il mio nome scritto in corsivo.

"ora però è il tuo momento di avermi sempre con te" dice porgendomi una pacchetto.

lo apro delicatamente e dentro trovo una collanina con un ciondolo a forma di stella, molto spesso.

capisco che devo aprirlo.

apro il ciondolo, in un lato trovo incise le nostre iniziali e dall'altro c'è una nostra foto.

"è bellissima" dico iniziando a piangere.

kenan mi stringe tra le sue braccia e mi bacia la testa.

indosso la collana e non riesco a smettere di ringraziarlo.

dopo di lui anche fabio, andre, nico, india, giulia, lucia, i miei fratelli e paulo fanno un piccolo discorso che ovviamente mi fa commuovere.

dopo continuaniamo la cena.

mentre sto mangiando i miei genitori mi chiamano al loro tavolo.

mi siedo delicatamente sulle gambe di mia nonna.

quanto vorrei che anche il nonno fosse qui..

"rebecca lui è il mio amico claudio" mi presenta il suo amico mio padre.

ci stringiamo la mano.

"sai che è capo di un agenzia che aiuta i giovani ragazzi all'estero" dice papà.

"wow che bello" sorrido.

"sai rebecca, i tuoi genitori mi hanno detto che sei molto brava a scuola e che ti piace il giornalismo... posso farti una proposta?" mi chiede.

gli occhi// kenan yildiz Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora