Capitolo 27

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«Troppo in fretta, non pensavo l'avrebbero trovato in così poco tempo» commentò Dimitri sottovoce mentre lui e Aldo si allontanavano dalla scrivania di De Luca.

«Devi prendere una decisione, non puoi più rimandare. Parlane con Golikov, dobbiamo capire come evitare il peggio. I tuoi potrebbero reagire male» disse Gagliardi.

«Lo so, lo so.»

«Ti puoi fidare di lui?»

«Sì, ma non so fino a quanto. Però non restano molte alternative. Lui potrebbe in qualche modo intervenire.»

Aldo guidò il russo in un ufficio vuoto, dove poter fare la chiamata con una certa discrezione. Doskov chiamò la base di Bagnoli e si fece passare Golikov.

«Dimitri, l'hanno trovato! È stato ucciso!» il suo superiore non gli diede neanche il tempo di parlare.

«Lo so. A dirla tutta, lo sapevo già prima che me lo dicessero.»

«Cosa vorresti dire?»

Dimitri cercò di formulare al meglio il discorso che si era velocemente preparato. Raccontò ciò che era successo quel pomeriggio omettendo però le motivazioni che avevano spinto lui e Ilyushkin a trovarsi in segreto. Stupito dal racconto Golikov non pensò nemmeno di chiederglielo.

«Steuer? L'ha ammazzato lui?» Arkady ripeté le parole di Doskov, ancora incredulo.

«Perché non me l'hai detto subito, Dima? Cos'aspettavi?»

«La situazione era delicata e non sapevo ancora come muovermi, né come avresti reagito. Perdonami.»

«È grave Dima, molto. Sei direttamente coinvolto in questa faccenda, rischi grosso.»

«Una volta mi hai detto che questa linea non è controllata. Sei sicuro?»

«Sì, ragionevolmente.»

«Capisci quanto è delicata la situazione? Se venisse fuori che un agente della Stasi ha ucciso un ufficiale sovietico, cosa pensi che potrebbe accadere?»

«Un disastro» commentò Arkady.

Era un uomo intelligente, Dimitri l'aveva valutato bene.

Aveva subito compreso le implicazioni della vicenda e ci teneva quanto lui a evitare il peggio.

«Cosa dobbiamo fare?» incalzò Doskov.

«Come dici tu, al momento non possiamo parlarne ufficialmente. Io farò il possibile per tenere a bada i nostri, ma non so fino a che punto ce la farò. Per ora la cosa più importante è evitare che la situazione con gli italiani precipiti. Rivelare la realtà risolverebbe un problema, ma ne creerebbe altri, probabilmente più grave. È una brutta situazione. Dove sarà andato Steuer?»

«Non saprei. Penso che abbia lasciato Napoli, non so se tornerà subito in Germania e non so nemmeno cosa dirà ai suoi.»

«Sei sicuro che il suo ministero non c'entri nulla con quella che ha fatto?»

«Sì, lo escludo.»

«Va bene, va bene. Una cosa per volta. Cercherò di fare il possibile e ne parlerò con quei pochi di cui posso fidarmi.»

«Stai molto attento a chi ne parli, Arkady. Rischio personalmente.»

«Lo so, Dima, lo so. So con chi ne posso parlare, non preoccuparti. Vogliamo evitare a tutti i costi il peggio. Ora vai a casa e resta in attesa, appena so qualcosa di aggiorno.»

I due si salutarono.

«Hai fatto bene a fidarti di lui?» disse Aldo.

«Penso di sì. Farà del suo meglio per evitare che le cose finiscano male, sa bene quanto noi cosa succederebbe se la notizia di Steuer venisse fuori in questo momento.»

Napoli non crede alle lacrimeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora