Capitolo 4

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17 Settembre

Mentre mi preparavo per uscire, squillò il telefono. Era Alice.
«Ehi Lily sei pronta?» mi disse.
«Due minuti e scendo» risposi.
Quella sera Sofia, una nostra compagna di classe, dava una festa a casa sua ed io, Alex e Alice decidemmo di andarci.
Di solito preferivo restare a casa a leggere ma, quella volta, decisi di partecipare anche io.
Così, quando Alice me lo chiese, accettai.
All'inizio pensava che la stessi prendendo in giro ma, dopo aver capito che fossi seria, fu molto felice.
Misi un vestito azzurro con dei fiori bianchi ed una giacca di pelle abbinata.
Feci i capelli leggermente ondulati e un trucco leggero.
Misi le converse azzurre e scesi.
Trovai Alice fuori ad aspettarmi.
«Eccoti finalmente» disse e, dopo una breve pausa, continuò «andiamo?».
Io annuii e salimmo in macchina.


Mia madre non poteva accompagnarmi, così Alice aveva chiesto a suo padre se potessero darmi un passaggio e lui accettò.


«A che ora passo a prendervi?» ci chiese una volta arrivati.
«Io torno a casa con Alex» risposi.
«Va bene, allora poi mandami un messaggio quando finite» continuò rivolto ad Alice.
Lei, in riposta, annuì.
Scendemmo dalla macchina e lui disse «divertitevi e non combinate guai!».
Ci mettemmo a ridere e lo salutammo.
Arrivati davanti casa di Sofia trovammo Alex ad aspettarci.
«Ehi ragazze» disse.
«Ciao Alex» risposi mentre Alice si limitò a sorridere.
«Forza entriamo» disse Alex e nel frattempo si avvicinò sussurrandomi all'orecchio «sei bellissima».
Lo guardai sorridendo, lui mi prese per mano ed entrammo.
Alla festa c'erano quasi tutti gli studenti della scuola.
Alcuni ballavano e altri aspettavano da bere.
Alex andò subito da un gruppo di ragazzi che aveva conosciuto qualche giorno prima mentre usciva dalla mia scuola, così io raggiunsi Alice.
«Ehi, unisciti a noi» mi disse.
Era insieme a Taylor e Anita, due nostre compagne con cui non andavo molto d'accordo.
«Arrivo tra qualche minuto» dissi e andai in cucina.
Lì c'era una ragazza che serviva dei cocktail, così decisi di provarne uno.
Lo assaggiai ma non riuscii neanche ad ingoiarlo; aveva un sapore orribile.
Cominciai a cercare un posto dove buttarlo e, dopo qualche secondo, vidi un vaso.
Mi avvicinai e, dopo aver controllato che nessuno mi stesse guardando, lo buttai.
Sentii un ragazzo ridere, così mi girai e lo vidi.
Diventai rossa in volto nel pensare che avesse assistito alla scena.
«A quanto pare non sei un'amante dei cocktail» mi disse e ricominciò a ridere.
«Cosa c'è di tanto divertente?» gli chiesi infastidita.
Lui non rispose ma smise di ridere.
«Come ti chiami?» disse.
«Lily» risposi.
«Io sono James».
«Sei di questa scuola? Non credo di averti mai visto» chiesi.
«No, vado al liceo scientifico. Ma Sofia è una mia vecchia amica così, quando organizza delle feste, sono sempre tra gli invitati» rispose.
Mi limitai ad annuire e feci per andarmene, ma lui mi prese il braccio e, avvicinandosi, mi sussurrò «sei carina quando ti imbarazzi».
Non mi diede neanche il tempo di rispondere che subito se ne andò.
Qualche minuto dopo vidi Alice.
«Ehi Ali» la chiamai.
«Ehi» disse e si avvicinò.
Le raccontai di James e rimase sorpresa.
«Wow! Hai fatto colpo» disse e mi fece l'occhiolino.
«Smettila. E poi non credo che lo rivedrò ancora» dissi.
Non mi era piaciuto il modo in cui mi si era rivolto, con tutta quella sicurezza.
Dopo qualche secondo vidi Alex.
«Ehi Lily, ti stai divertendo?» mi disse.
«Si, ma adesso vorrei tornare a casa. Sono molto stanca» risposi.
«Proprio adesso che stanno mettendo la tua canzone preferita? Forza andiamo a ballare».
Non mi diede neanche il tempo di rispondere che subito mi afferrò il braccio e mi portò al centro della pista.
Si avvicinò e iniziammo a ballare.
Adesso la serata stava cominciando ad andare bene.
Alex mi guardava negli occhi e non smetteva mai di sorridermi.
Ed ecco che quella sensazione si ripresentò.
Il suo sguardo mi trasmetteva delle sensazioni che mai con nessun altro avevo provato.
Più ci avvicinavamo e più queste sensazioni diventavano forti.
La canzone finii ma non smisi di guardare Alex.
«Andiamo a casa?» disse ad un tratto.
Annuii.
Mi prese per mano mi guidò fino alla sua moto, mi passò il casco e salii dietro di lui.
Dopo pochi minuti si fermò davanti casa mia, scesi e gli passai il casco.
«Buonanotte Alex» dissi.
«Buonanotte Lily» rispose.
Rientrata in casa cominciai a sorridere.
Ma oltre ad Alex, iniziai a pensare anche a James e al modo in cui si era comportato.
Ripensai alla frase che mi disse: sei carina quando ti imbarazzi.
Mi misi a letto con il mio orsetto, ma sapevo già che non mi sarei addormentata facilmente...e sapevo anche il perchè.

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