Capitolo 7

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2 Ottobre

Il giorno dopo, andai subito da Alice.
«Ehi Lily, come mai questa fretta?» mi chiese.
«Devo dirti una cosa» dissi e cominciai a raccontarle cosa successe la notte precedente.
«E adesso ho questa collana stupenda» conclusi.
«Wow, è bellissima. Sei fortunata ad avere una persona come Alex» disse.
Annuii, sapevo che aveva ragione.
Lui mi conosceva meglio di chiunque altro, sapeva come farmi felice.
Sentii arrivare un messaggio così presi il telefono per controllare chi fosse.
Ehi Lily, non mi sento molto bene. Non credo di venire a scuola. Ci vediamo stasera♡”
“Va bene, riprenditi. A stasera♡”
«Chi era?» mi chiese Alice.
«Alex, dice di non stare bene e che non verrà a scuola».
Per questo stamattina non è uscito per fare strada insieme, pensai.
Lei annuii.
La professoressa di spagnolo era già in classe pronta per iniziare la lezione, così ci affrettammo a sederci.
«Oggi parleremo di Garcia Lorca e, in particolare, di Las estrellas, una delle sue poesie più famose» fece una breve pausa e si girò per cercare il testo.
La professoressa cominciò a spiegare il significato della poesia ma io non prestai attenzione perché cominciai a pensare ad Alex.
Qualsiasi cosa riguardasse le stelle mi ricordava lui.
Così, feci una foto e gliela mandai.
Lui risposte subito con un cuore e una stella.
Posai il telefono e tornai ad ascoltare.
Finita la lezione, Alice mi chiese «ti va di venire a casa mia per studiare insieme?»
«Va bene, però non resterò molto. Vorrei fare una sorpresa ad Alex. Non sta molto bene e vorrei stargli vicino» dissi.
«Come sei dolce» disse abbracciandomi.
Le volevo tanto bene. Ero felice che per lei Alex non fosse un ostacolo.
«Pranziamo insieme?» chiesi una volta uscite da scuola.
«Certo. Mc donald's?» propose ed io annuii.
Era vicino casa sua così aspettamo che suo padre ci venisse a prendere.
Arrivò dopo 5 minuti.
«Ehi papà, oggi viene anche Lily con noi» disse Alice quando salimmo in macchina.
«Va bene» e poi rivolto a me «Lily, che piacere rivederti, vieni a pranzo da noi?» chiese.
«Avevamo pensato di andare al mc donald's» dissi.
Arrivati lì, il padre di Alice proseguì per tornare a casa mentre noi entrammo.
Dopo aver mangiato andammo a casa di Alice.
Dovevamo studiare ma, dopo 5 minuti, avevamo già chiuso tutto e passammo tutto il pomeriggio a ballare e giocare.
Non passavamo così tanto tempo insieme da un po'.
Verso le sei di pomeriggio misi tutto nello zaino, salutai Alice e andai a casa di Alex.
Suonai alla porta e mi aprii suo padre.
«Ciao Massimo, c'è Alex?»
«Si, è in camera sua» disse e si spostò per farmi entrare.
Una volta dentro salii al piano di sopra e bussai alla porta.
«Ehi Alex, posso entrare?»
Sentii dei passi all'interno della stanza fino a quando la porta si aprì.
«Ehi, entra» disse spostandosi.
Entrai e mi sedetti sulla sedia vicino alla scrivania.
Osservai Alex chiudere la porta. Indossava una felpa blu con un paio di jeans.
La sua stanza era molto grande.
A destra c'era una scrivania azzurra con sopra i libri di scuola e, di fronte, c'era il letto.
Sul muro aveva appeso alcuni poster dei suoi compositori preferiti e, vicino alla porta, c'era il suo pianoforte.
La mia parte preferita era il soffitto, soprattutto la parte sopra al suo letto, perché da piccoli avevamo messo delle stelle, così da poterle osservare anche nei giorni di pioggia.
Rimasi sorpresa nel vedere che aveva ancora, appeso al muro, il puzzle della Disney che avevamo costruito da piccoli.
«Che ci fai qui?» mi chiese sdraiandosi sul letto.
«So che non stavi bene, quindi volevo farti compagnia» risposi.
Lui sorrise e disse «vieni qui».
Mi avvicinai e lui si sollevò per abbracciarmi.
Poi avvicinò il suo viso al mio orecchio e sussurò «grazie».
Io arrossii e sperai che lui non lo avesse notato.
«Siediti vicino a me» disse poi, facendomi spazio sul letto.
«Mi sei mancata» aggiunse.
«Anche tu. Come stai adesso?» chiesi.
«Meglio, ma non riesco a venire nella casa sull'albero stasera. Mi dispiace perché volevo raccontarti nuovi miti che avevo scoperto sulle costellazioni» disse.
«Non preoccuparti, ci andremo quando starai bene.» risposi sorridendo.
«Allora che vuoi fare? Ti va di vedere un film?» chiese Alex.
«Va bene, cosa vuoi vedere?» dissi.
«Dimmi uno dei tuoi film preferiti» rispose lui.
Ci pensai e alla fine risposi «Tre metri sopra il cielo».
«Allora guardiamo questo. Non l'ho mai visto ma, se piace a te, sarà sicuramente bello» disse ed io sorrisi.
«Vieni qui» mi disse sdraiandosi sul letto e indicandomi il posto vicino al suo.
Entrò su Netflix e lo mise.
Poggiai la testa sulla sua spalla e la tenni lì per tutta la durata del film.
Quando finì mi guardò e disse «è bellissimo! Ora capisco perché sia il tuo preferito».
Poi si alzò e si sedette al pianoforte.
«Suona qualcosa» dissi.
Lui annuii e cominciò a suonare love is gone .
Questa era una delle mie canzoni preferite e, sentirla suonata da lui, mi emozionò ancora di più.
Appena suonò il ritornello cominciammo a cantare.
I'm sorry, don't leave me,

I want you here with me.

I know that your love is gone

I can't breathe, I'm so weak,

I know this isn't easy.

Don't tell me that your love is gone,

That your love is gone.

Smise di suonare e si girò.
Mi guardò negli occhi ed io feci la stessa cosa.
Stemmo così per qualche minuto, fino a quando Alex si alzò e venne verso di me.
Si avvicinò lentamente, non sapendo bene cosa fare. Più si avvicinava e più sentivo il battito del mio cuore accelerare.
In quel momento tutto intorno a me sembrò sparire...c'eravamo solamente io e lui.
Si avvicinò sempre di più fin quando le sue labbra furono quasi sulle mie, ma qualcuno bussò alla porta interrompendo il nostro momento.
Era sua padre.
«Ehi Lily, ti fermi qui a cena?» chiese, ma capì subito di aver interrotto qualcosa così disse «scusate ragazzi, torno dopo».
«Forse è meglio che vada» dissi, ma Alex afferrò il mio braccio e disse «no, rimani».
«Va bene» risposi.
Scrissi a mia madre che non sarei tornata per cena e di non preoccuparsi perché ero da Alex.
Scesi e trovai già Alex e suo padre seduti a tavola ad aspettarmi.
«Siediti accanto a me» disse Alex ed io lo ascoltai.
Massimo aveva fatto il pollo con le patate.
Era molto buono.
Mentre mangiavamo, Alex non smetteva mai di guardarmi ed io sorrisi.
Finita la cena li salutai e tornai a casa.
Aprii la porta e trovai mia mamma seduta sul divano a leggere un libro.
«Eccomi mamma, sono tornata» dissi quando entrai.
«Ehi Lily, ti stavo aspettando. Ti sei divertita?» chiese ed io annuii.
Salii in camera e mi misi subito a letto.
Presi il mio orsetto e lo strinsi tra le braccia.
Quella sera non mi addormentai subito, ero tanto felice per farlo.
Capii finalmente di essere innamorata di Alex.

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