Capitolo 8

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10 anni fa

«Ehi Lily, sei in casa?»
Appena sentii la sua voce corsi subito in cucina.
«Mamma, c'è Alex» dissi saltellando.
«Andiamo ad aprire allora» rispose lei prendendomi per mano.
Appena aprimmo la porta, Alex corse subito dentro ad abbracciarmi.
«Lily, vuoi andare a giocare?» mi chiese.
«Mamma, posso andare a giocare con Alex?» dissi.
«Certo, ma state attenti» rispose lei.
La salutai ed uscimmo.
Fuori, trovai Massimo ad aspettarci.
«Ehi Lily, vuoi andare al parco giochi?» chiese.
Annuii.
Salimmo in macchina e andammo lì.
Quando arrivammo, andai subito sull'altalena e chiesi a Massimo di spingermi.
Dopo qualche minuto, si avvicinò Alex.
«Lily, andiamo sullo scivolo».
«Arrivo» dissi.
Massimo fermò l'altalena ed io scesi.
Raggiunsi Alex e salimmo sullo scivolo.
Dopo, andammo sull'autoscontro e, infine, sull'altalena.
Dopo qualche ora, stava per mettersi a piovere, così salimmo in macchina per tornare a casa.
Arrivati, Massimo mi chiese se volessi stare a casa loro per continuare a giocare con Alex ed io accettai.
Entrammo e salii in camera di Alex. Era la prima volta che ci entravo.
«Vuoi fare un puzzle? Ne ho tantissimi» chiese Alex.
Annuii.
Ne prese uno della disney da 1000 pezzi.
Dopo quasi 2 ore, eravamo riusciti a completarlo.
«È bellissimo» dissi guardandolo.
«Vado a chiedere a papà se posso appenderlo» disse Alex.
Scese ed io rimasi sola in camera sua.
Mi avvicinai alla scrivania e vidi un quaderno aperto dove aveva disegnato delle stelle e, accanto, aveva scritto i loro nomi.
Quando tornò, portò Massimo con sé.
Aveva un chiodo, un martello e un quadretto per mettere il puzzle.
«Mentre io lo appendo, voi andate a fare merenda. Trovate tutto in cucina» disse Massimo.
«Va bene» rispondemmo in coro.
Scendemmo e ci sedemmo a tavola.
Sopra c'erano patatine, noccioline e un succo all'arancia.
Mentre mangiavamo, scese Massimo per dirci che aveva finito.
«Andiamo a vedere» mi disse Alex smettendo di mangiare.
Mi prese per mano e ci mettemmo a correre per arrivare subito in camera sua.
«Wow» dicemmo insieme.
«Non lo toglierò mai» affermò Alex ed io sorrisi.
Il telefono di Massimo squillò, così uscì dalla stanza per rispondere.
Quando rientrò disse «Lily, era tutta mamma.
Mi ha chiesto se volessi rimanere a cena da noi o se preferissi tornare a casa».
«Rimango qui» risposi.
«Va bene, allora la vado a richiamare» disse uscendo dalla stanza.
«Alex, mi racconti qualcosa sulle stelle? Ho visto i disegni che hai fatto sul quaderno, sono bellissimi».
«Certo, vieni qui che te le faccio vedere».
Lo seguii fino alla finestra.
«Vedi quella? È Sirio, la più brillante del cielo.
È la stella principale del Cane Maggiore» disse.
«E quella invece? Che stella è?» chiesi indicandone una non molto lontana da Sirio.
«Procione. Questa, invece, è la più brillante del Cane Minore. A occhio nudo appare come una stella singola, ma in realtà è un sistema binario» rispose Alex.
Ero affascinata dai suoi racconti.
«Vuoi uscire per vederle meglio?» mi chiese poi.
«Va bene».
«Ehi, dove state andando?» disse Massimo.
«Volevamo uscire per guardare meglio le stelle» rispose Alex.
«Mi dispiace, ma sta per mettersi a piovere. Potete guardarle dalla finestra» propose.
Quando tornammo in camera cominciò a piovere. Non riuscivamo più a vedere bene le stelle come prima.
Ma poi mi venne un'idea.
«Che ne dici di fare delle stelle e metterle sul soffitto? Così possiamo guardarle sempre».
«È un'idea bellissima Lily» rispose Alex.
Così, cominciammo a disegnarle e poi le colorammo.
Alex prese lo scotch e le mettemmo sulla parte sopra al suo letto.
Finito, ci stendemmo e le osservammo. Avevamo fatto un buon lavoro.
Alex riprese a parlare delle stelle, ma non riuscii ad ascoltarlo perché ero molto stanca.
Così mi addormentai.

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