Capitolo 13

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6 anni fa

“Lily ci vediamo più tardi? Voglio farti sentire una cosa”.
“Va bene, a dopoo”
«Chi era?» mi chiese Emma tornando con i biscotti.
«Alex. Più tardi deve farmi sentire una cosa»
«Che belloo!» rispose.
«Vuoi un biscotto?» chiese passandomene uno ed io annuii.
«È buonissimo! Li hai fatti tu?» chiesi mangiandolo.
«Si, li ho infornati prima che tu arrivassi».
Quel giorno andai a casa sua per passare del tempo insieme e parlare un po'.
«Come va con Leo?» le chiesi per parlare un po'.
Leo era il suo ragazzo, si erano conosciuti l'estate scorsa.
Emma era andata in vacanza a Roma e, quando andò a vedere il Colosseo, vide un ragazzo carino che la stava osservando.
Il giorno lo vide di nuovo e, quella volta, lui si avvicinò.
Cominciarono a parlare e diventarono amici.
Prima di andarsene si scambiarono i numeri di telefono per tenersi in contatto.
Dopo qualche mese lui, venne a Padova per farle una sorpresa.
Passarono dei giorni insieme e capirono di provare qualcosa di più di una semplice amicizia.
E adesso stanno insieme.
«Tutto bene, sta cercando dei biglietti per tornare qui e stare un po' insieme».
Mi squillò il telefono così mi allontanai per rispondere.
«Ehi Alex».
«Ehi, puoi venire adesso?» chiese
«Va bene, arrivo tra qualche minuto» chiusi e tornai da Emma.
«Era Alex, mi ha chiesto se posso andare adesso da lui» dissi.
«Va bene. Ci vediamo domani?» mi chiese.
«Certo» risposi abbracciandola.
«Ciao» dissi uscendo.
Dopo 20 minuti arrivai nella casa sull'albero.
«Eccomi» dissi entrando.
«Ehi» rispose abbracciandomi.
«Vieni qui, voglio farti sentire una cosa» disse sedendosi al pianoforte.
«Ho preparato una canzone per te. L'ho studiata per tanti giorni e adesso sono pronto per fartela sentire» continuò.
«Che bello, fammela ascoltare subito» dissi sedendomi vicino a lui.
Qualche secondo dopo cominciò a suonare perfect di Ed. Sheeran.
Rimasi sorpresa nel sentire la delicatezza che metteva quando premeva i tasti.
Creò una melodia dolce e piacevole da ascoltare.
Immaginavo che fosse bravo a suonare, ma non pensavo fosse così bravo.
In quei minuti dimenticai tutto per concentrarmi solamente nel dolce suono della melodia che aveva creato.
Quando finì rimasi senza parole.
«Allora, che dici?» chiese lui.
«Alex sei stato...bravissimo» riuscii a dire.
«Non esagerare» disse sorridendo e poi continuò «diciamo che me la cavo».
«No Alex, sei stato pazzesco! Non pensavo fossi così bravo» ammisi.
«Grazie» disse e, per la prima volta, lo vidi arrossire.
«Sei la prima persona che mi sente suonare, dopo il mio insegnante. Il tuo giudizio per me è importante» disse e questo fui io ad arrossire.
«Forza, facciamo una foto. Bisogna immortalare la prima volta che hai suonato davanti a qualcuno» dissi ridendo.
«Sono d'accordo» rispose ridendo anche lui.
Presi il telefono e la scattai.
«Qualche giorno metterò tutte queste foto sul muro della mia stanza così da averle sempre tutte insieme» dissi.
Lui sorrise.
«Suona qualcos'altro, mi piace ascoltarti».
«Va bene» rispose e cominciò a suonare fix you dei coldplay, una delle mie canzoni preferite.
Quando arrivò al ritornello cantammo insieme.
Lights will guide you home
And ignite your bones
And I will try to fix you
Suonò le ultime note e poi si fermò.
«Bravissimo» dissi applaudendo.
Lui si alzò, si inchinò, disse «grazie, grazie» e si mise a ridere.
Sentii mia madre chiamarmi.
«Lily, forza scendi».
«Arrivo mamma» risposi.
«Devo scendere, mia madre mi chiama» dissi ad Alex.
«Aspettami, scendo con te» rispose.
Scendemmo dalla scala e raggiungemmo mia madre.
«Ciao Alex» disse vedendolo dietro di me.
«Salve signora» rispose lui.
«Puoi chiamarmi Bianca» disse mia madre sorridendo.
«Va bene Bianca» rispose.
«Vuoi venire a mangiare da noi? Ho fatto la pasta con la salsa» propose.
«Va bene, però devo chiedere a mio padre».
«L'ho già avvisato io» disse mia madre.
«Allora rimango volentieri».
Entrammo e ci sedemmo a tavola.
Aiutai mi madre ad apparecchiare e portai i piatti con la pasta a tavola.
«È squisita» disse Alex quando finì.
Mia madre, in riposta, sorrise.
«Adesso devo proprio andare».
«Ci vediamo domani Lily» disse alzandosi.
«A domani» risposi.
«Arrivederci Bianca e grazie per la pasta» disse poi.
«Figurati» rispose.
Quando uscii, mia madre si avvicinò e disse «è proprio un bravo ragazzo» ed io annuii.
Salii in camera mia, mi distesi sul letto e presi il telefono.
Entrai nella galleria e guardai le foto di oggi.
Ero felice di aver sentito Alex suonare, aspettavo questo giorno da tempo.
Il giorno dopo avrei chiesto a mia madre di stamparmi queste foto, così da poterle guardare sempre.

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