Capitolo 14

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13 Ottobre

Per qualche giorno non parlai con Alice.
A ricreazione non stavamo più insieme e, in classe, non parlavamo. Eravamo come due sconosciute.
Mi mancava così, quel giorno, andai da lei a ricreazione.
«Ehi» dissi avvicinandomi.
«Ciao» rispose.
«Mi dispiace per quello che è successo, sapevo che avessi ragione ma volevo che tu fossi dalla mia parte. Mi manca passare del tempo con te» ammisi.
«Volevo solamente farti capire che avesse ragione ad essere arrabbiato, ma questo non significa che fossi contro di te.
Sei la mia migliore amica Lily, non voglio che un ragazzo ci divida» rispose.
«Neanche io voglio perderti, sei tanto importante per me» dissi abbracciandola.
«Vuoi venire a casa mia? Devo raccontarti una cosa» chiesi.
«Certo» rispose.
Quando uscimmo da scuola andammo a casa a piedi.
«Ciao mamma» dissi entrando.
«Buongiorno Bianca» disse Alice.
«Ciao ragazze» rispose e poi continuò «avete fame? Ho fatto i panini con l'hamburger e le patatine».
«Sii» rispondemmo in coro.
Ci sedemmo e li mangiammo.
«È buonissimo!» dissi rivolta a mia madre.
Lei sorrise e, rivolta ad Alice, disse «a te piace?».
«Si, è veramente buono» rispose.
«Noi saliamo in camera» dissi a mia madre quando finimmo di mangiare.
«Va bene» rispose.
Quando entrammo, chiusi la porta e mi sedetti sul letto insieme ad Alice.
«Dimmi tutto» disse.
«Credo di aver trovato un modo per far pace con Alex» annunciai.
«Sii! A cosa hai pensato?» chiese.
«Volevo lasciare un biglietto, con un indovinello. A questo, ne seguiranno degli altri fino a portarlo nella casa sull'albero» risposi.
«Che bella idea!» disse.
«Io mi farò trovare già dentro con questo foglio che ho trovato qualche giorno fa» continuai passandole il foglio.
«È soprattutto grazie a questo se mi è venuta questa idea per fare pace» dissi.
«Hai trovato solo questo?» chiese osservandolo.
«Si» risposi abbassando lo sguardo.
«Che succede?» chiese vedendo la felicità, che provavo fino a qualche minuto prima, sparire.
«Magari aveva preparato qualcosa per me quella sera, ma adesso l'avrà buttata pensando che non mi importi nulla di lui» risposi.
«Non dire così! Vedrai che dopo la sorpresa che stai preparando si sistemerà tutto».
Ero felice di aver recuperato la nostra amicizia; lei era una delle poche persone che sapeva come farmi sorridere.
«Mettiamoci subito a lavoro» disse alzandosi e avvicinandosi alla scrivania.
La seguii.
«Dove sono i fogli?» chiese cercando da tutte le parti.
Mi abbassai per aprire un cassetto e li presi.
«Ecco» dissi posandoli sulla scrivania.
«Tu scrivi ed io ritaglio» propose.
Io annuii e cominciammo.
Dopo qualche ora, finimmo; ero soddisfatta del risultato.
Adesso restava solo posizionarli; me ne sarei occupata successivamente.
«Vuoi uscire? Vorrei comprargli un regalo» dissi mettendo tutti i biglietti in una scatola.
Avvisai mia madre ed uscimmo.
Entrammo in vari negozi, ma nulla mi colpì; fin quando non vidi un bracciale nero con le stelle argento.
Era nella vetrina del negozio accanto, così entrai subito.
Era incredibile come quel bracciale mi ricordasse Alex; era bellissimo.
Ne comprai due, uno per me ed uno per lui, così da poter essere sempre vicini anche quando non eravamo insieme.
Prima di uscire, ne vidi un altro con le perline colorate e lo comprai per Alice.
Una volta fuori le dissi «ho una cosa per te» e lo presi.
«Che bello, grazie Lily. Non lo toglierò mai» rispose e mi abbracciò.
«Appena l'ho visto ho pensato subito a te, non potevo non prenderlo».
Le squillò il telefono, così si allontanò per rispondere.
«Ciao papà! Va bene, arrivo».
Chiuse la chiamata e, rivolta a me, disse «Lily devo andare, mio padre mi aspetta per andare al cinema» disse avvicinandosi per salutarmi.
«Va bene, divertiti» risposi salutandola.
Quando se ne andò, tornai a casa e mi recai in camera mia.
Misi la musica e cominciai ad ordinarla.
Presi i vestiti che avevo lasciato quella mattina sul letto, li piegai e li misi dentro l'armadio.
Spolverai le mensole e ballai al ritmo di style di Taylor Swift.
La musica si interruppe con l'arrivo di un messaggio.
Era James.
"Ehi come va?"
"Ehi, tutto bene" e, in un altro messaggio, scrissi "tu come stai?".
"Bene" rispose.
"Tua nonna si è ripresa?"
"Sta meglio, ma è ancora in ospedale".
Poi mi ricordai cosa successe al parco, così scrissi "Ti va se ci vediamo domani?".
"Vorrei scusarmi per come mi sono comportata".
"Va bene. Ci vediamo al parco?".
"Certo! Ormai è diventato il nostro posto".
"Hai ragione, a domani".
"A domani".
Finita la conversazione, scrissi ad Alice.
"Mi ha scritto James. Gli ho chiesto di vederci domani al parco".
"Uuh! Poi raccontami tutto".
"Ovvio!".
"Torno a vedere il film, è finita la pausa".
"Va bene, ciaoo".
In risposta, mi mandò un cuore.
Rimisi la musica e continuai a spolverare.
Dopo 10 minuti finii e mi distesi sul letto.
Mi mancava Alex, ma presto tutto si sarebbe sistemato; o almeno così credevo.

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