Riapro gli occhi alla luce del mattino che filtra dalle finestre aperte, sentendomi in pace con me stessa e riposata come non accadeva da tempo. Il mio corpo è rilassato, avvolto in un piacevole torpore.
Sospiro, mettendomi più comoda non desiderando affatto svegliarmi.
- Odio doverti svegliare piccola americana, ma se continui a muoverti così non rispondo delle mie azioni-
Riapro gli occhi di scatto al suono della voce maschile, dal tono divertito, solo per incontrare due occhi neri come la pece e dannatamente famigliari.
Urlo, scostandomi di scatto, indietreggiando sul materasso
- Andiamo, non sei un po' esagerata? Hai passato la notte tra le mie braccia dopotutto! -
Sgrano gli occhi, gli eventi della sera prima che tornano con la forza di un ciclone nella mia mente.
- Mi hai drogata! – Lo accuso, mettendomi a sedere.
Fa una smorfia.
- Non direi proprio drogata, più un aiuto a rilassarti-
Lo fulmino con lo sguardo.
- Hai drogato il mio the! -
- Ancora una volta tengo a precisare che non vi era nessuna droga nel tuo the, ma solo delle erbe che servivano a farti rilassare e a giudicare da come hai dormito tra le mie braccia tutta la notte, sono servite al loro scopo-
Arrossisco.
- Perché? –
- Perché ti ho dato delle erbe per rilassarti? Perché eri talmente tesa al solo pensieri di dividere il letto con me che stavi per avere un attacco di panico-
- Questo non giustifica il fatto che tu mi hai drogata! –
- Preferivi avere una crisi di panico forse? –
- NO! –
Maledizione! Si sta prendendo gioco di me, lo leggo nel suo sguardo.
- Quindi non vi erano altre soluzioni che metterti a tuo agio-
Sospiro, passandomi una mano tra i capelli.
- Vado a farmi una doccia- Grugnisco, scendendo dal letto.
- Vuoi compagnia? –
- No! - Ringhio, marciando verso la cabina armadio per prendere il necessario per vestirmi, per poi dirigermi verso il bagno.
- Non sei una persona solare appena alzata, uhm piccola americana? –
La porta che gli viene sbattuta in faccia è la sua risposta.
Sento la sua risata e sollevo gli occhi al cielo.
Come diavolo è stato possibile che io abbia passato un intera notte tra le braccia di un uomo e mi sia rilassata per giunta? Il solo pensiero di dividere il letto con lui è bastato a farmi avere i brividi, nonostante mi sia ripetuta che non era il mostro della mia infanzia e che lui non mi avrebbe fatto del male.
Sospiro.
Che cosa ha quest'uomo che mi permette di rilassarmi in sua presenza? Da non vederlo come il mostro che è in realtà, come tutti gli uomini?
Chiudo gli occhi sfinita, lasciando che l'acqua della doccia lavi via le mie preoccupazioni.
Mezz'ora dopo con indosso un paio di jeans e una maglietta a maniche corte, i capelli leggermente umidi raccolti in una coda, a piedi scalzi, torno in camera da letto, per scoprire che non vi è traccia di Kadir.
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Cuori nel deserto (Serie Amore 3)
RomanceIsabelle, una giovane laureanda in legge americana, arrestata per aver partecipato a una manifestazione per i diritti umani nel regno del principe Kadir. Durante la manifestazione, in un momento di paura e confusione, ha colpito una guardia. Kadir...