Capitolo 6

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Kadir.

La vedo impallidire come se l'avessi colpita a morte. E forse è così. Il mio investigatore ha scoperto che a secretarlo è stato il giudice su richiesta di un avvocato, Lucas, il padre di Isabelle. E c'è un solo motivo per cui il fascicolo di un minore viene secretato, e cioè per salvaguardarlo. Mi chiedo che cosa sia potuto accadere di così terribile alla ragazza davanti a me da far scomparire il suo passato sino a quando non è stata adottata all'età di undici anni. Qualche cosa che ha segnato la sua vita, inducendole crisi di panico così forti da farla quasi svenire. Mi chiedo se Rashid sia a conoscenza di tutta la storia. Si, lo è sicuramente, essendo amico dei genitori e avendola vista crescere.

Sospiro.

- Sembri sconvolta-

Solleva gli occhi azzurri su di me e vi leggo un dolore così profondo da fare male fisicamente.

Che diavolo le è accaduto?

Deglutisce, per poi alzarsi di scatto.

- Sarà meglio che vada. Grazie per la colazione, Vostra Altezza-

- Resta- Ordino, addolcendo il tono.

Scuote la testa, guardandomi come un animale braccato.

- Non ti accadrà nulla, hai la mia parola. Resta con me e ti do la mia parola d'onore che non sarà altro che una colazione –

Si morde le labbra, guardando verso la porta, soppesando le sue possibilità.

- Io...-

Rimango seduto, sapendo che, se provassi ad alzarmi, si sentirebbe minacciata fisicamente.

- Parlami di te. Dei tuoi sogni, di ciò in cui credi. Liberamente –

Mi guarda e riconosco la diffidenza nel suo sguardo.

- Perché? –

Scrollo le spalle.

- Perché sarai mia ospite per un periodo di tempo che può essere breve o meno a seconda di quanto mio zio impiegherà a calmarsi; quindi, voglio sapere qualche cosa sulla mia ospite. Qualche cosa che il mio investigatore non può dirmi-

- Credevo fosse il migliore-

Trattengo un sorriso.

È tornata l'americana ribelle.

Bene. Mi piace più così che spaventata.

- Non può raccontarmi le sensazioni che provi. I tuoi ricordi, il tuo amore per i tuoi genitori-

La vedo rilassarsi all'accenno dei genitori.

- Perché hai con loro un legame fortissimo, non è vero? – Insisto, avendo trovato il modo per farla rilassare.

Annuisce.

- Vieni a sederti e fai colazione o sarò costretto a tagliare la testa al pasticcere reale-

La vedo sgranare gli occhi, incredula.

Sollevo un sopracciglio, serio.

Due secondi dopo la vedo scuotere la testa, un mezzo sorriso sulle labbra.

- Non lo farebbe- Dichiara convinta, tornando a sedersi.

- Ah no? –

Scuote il capo, afferrando il bicchiere di caffè americano. Che chiamarlo caffè è un complimento, visto che è fatto per la maggior parte d'acqua.

- Propongo un patto –

Sollevo un sopracciglio.

- Siamo diventate coraggiose, ragazzina. Sentiamo, cosa proponi? –

Cuori nel deserto (Serie Amore 3)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora