Capitolo 3

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Kadir

Osservo la giovane americana seduta rigidamente tra me e Aza, rigida come un pezzo di marmo- Se il linguaggio del suo corpo dice qualche cosa è sicuramente che non è a suo agio. Affatto.

Il mio sguardo scivola sul caftano che con mio stupore indossa e che la fa sembrare molto diversa dalla ragazzina che sputava fuoco e fiamme nella prigione dove è stata rinchiusa su mio espresso ordine. A quanto pare, devo ringraziare la piccola peste per averle prestato uno dei suoi numerosi abiti.

Trattengo un sorriso sapendo bene che chiederà qualche cosa in cambio, tipo il permesso di studiare in un campus americano, come abbiamo fatto io ed i miei fratelli. E non ci sarebbe nessun problema se non fosse una principessa reale. Il che rende praticamente impossibile assicurare la sua sicurezza in ogni circostanza. Soprattutto in un campus universitario.

Sposto lo sguardo verso di lei che sorride innocente.

Sollevo un sopracciglio.

Davvero?

Un movimento alla mia destra riporta l'attenzione verso la giovane donna accanto a me.

Ho ricevuto il suo fascicolo oggi pomeriggio. Studiava alla facoltà di giurisprudenza fino a qualche mese fa, poi l'incontro con un giovane redattore ha fatto sì che cambiasse facoltà, prendendo giornalismo. Diciannove, quasi venti anni, adottata ad undici, del suo passato prima di allora non si sa nulla, come se non fosse esistita. Ha frequentato ottime scuole, diplomandosi con ottimi voti, ma ha un carattere ribelle ed impulsivo che spesso l'hanno cacciata nei guai, come quando è stata arrestata per aver opposto resistenza ad un arresto, dopo che i poliziotti se l'erano presa con il suo amico omosessuale, o quando si è fatta arrestare per aver partecipato ad una manifestazione sui diritti delle donne, finita in rissa con le forze dell'ordine. Mi ricorda stranamente qualche cosa.

Sorrido, osservandola attentamente.

Minuta e delicata, i capelli biondi che ricadono sulle spalle in morbide onde, incorniciando un viso dai lineamenti delicati, grandi occhi azzurri in cui si riflette la determinazione che la anima. Una forza della natura, pronta a conquistare il mondo o a farsi ammazzare nel tentativo. Indomabile e risoluta, è una ribelle nel senso più puro della parola, non ha paura di sfidare lo status quo e lottare per ciò in cui crede. La sua sicurezza si riflette nella sua capacità di stare in piedi per sé stessa e per gli altri, non permettendo a nessuno di calpestarla. Una mina impazzita nel mio regno perfetto.

Sospiro, domandandomi se non fosse stato meglio permetterle di rimanere sotto la custodia di Rashid per un tempo determinato invece che ospitarla nel mio palazzo. Ma la determinazione con cui ha colpito una guardia perché aveva a sua volta colpito un'altra manifestante ha attirato la mia attenzione. Questo ed il fuoco che ho visto nel suo sguardo.

-Raccontami della vita in un Campus americano. Come funziona? E le confraternite? –

La voce speranzosa e sognante di mia sorella mi riporta alla realtà. Devo fare ricorso a tutto il mio autocontrollo per non sollevare gli occhi al cielo.

Se le riconosco una cosa è la testardaggine. Non molla il suo obbiettivo a costo della vita. Tipo un bulldozer che spiana tutto ciò che incontra. Ecco Yasmine è così.

- Perché ti interessa tanto? Non ci sono speranze che tu ci vada- Replica Aza.

- Non stavo parlando con te, quindi taci-

- Attenta a come ti rivolgi a me, ragazzina-

- Smettila di fare il Principe autoritario, non mi fai paura-

Cuori nel deserto (Serie Amore 3)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora