Isabelle.
Le prime luci del mattino inondano la stanza, trovandomi sveglia, le braccia al petto, la schiena appoggiata alla testiera del letto, davanti a me il fascicolo con le informazioni su Laurence.
Odio ammetterlo, ma tutto ciò che c'è in quel fascicolo non fa che dare ragione all'Emiro. Laurence mi ha usata solo per ottenere un articolo. Sapeva benissimo che non poteva rimettere piede in nessuno dei paesi degli Emirati poiché è stato bandito per cinque anni come persona non gradita. Ed era perfettamente consapevole che sfidare il veto avrebbe portato alla sua incarcerazione. Ma non ha avuto gli stessi scrupoli a far rischiare la stessa sorte a donne innocenti con la scusa di andare a manifestare contro la violenza sulle donne.
Faccio una smorfia, guardando il fascicolo sul letto e provando il desiderio di ridurlo in pezzi, così come Laurence.
Sono veramente così idiota da cadere in pieno in una trappola solo per un paio di occhi verdi come le foreste in estate e un paio di complimenti qua e là?
Sospiro scostandomi alcune ciocche di capelli dalla fronte, mentre il mio sguardo viene attratto dal rigoglioso giardino oltre la mia porta finestra.
Perché no? Sia a casa che all'università correre mi aiutava a concentrarmi e a calmarmi quando ne avevo bisogno. Liberava la mia mente e mi faceva vedere la soluzione a problemi che ritenevo insormontabili. Perché non farlo anche qui? Sono abbastanza sicura che sia permesso fare jogging se rimango nei confini del palazzo.
Con una nuova determinazione scendo dal letto ed entro in bagno. Dopo una doccia veloce, mi infilo un paio di pantaloni della tuta, un top e una felpa, raccolgo i capelli in una coda e infilo le scarpe da ginnastica.
Sono pronta.
Esco dalla porta finestra, inspirando l'aria del deserto che è smorzata dalla rigogliosa vegetazione che circonda il palazzo. Il mio sguardo si posa su un piccolo cancello in ferro che porta su un sentiero che sembra attrezzato per le passeggiate. Decido di seguirlo, supponendo che non ci sia nulla di male nel farlo.
Qua e là panchine di pietra sono disseminate sul sentiero, all'ombra di qualche albero, in modo da permettere il riposo e di rifocillarsi. Cespugli e spazi verdi ovunque. Sembra progettato per la pace interiore oltre che del fisico.
Sospiro, per poi infilare le mie AirPods alle orecchie, iniziando a correre.
Correre è sempre stato il mio modo di sfuggire al mondo che mi circondava, quando ero piccola. Poi è diventato il modo con cui riuscivo a sopportare le crisi di panico, ad affrontarle e alla fine è rimasto solo un modo per stare in pace con me stessa, in un mondo in cui nessuno può entrare. Sola con i miei pensieri.
Aumento il passo, sentendo il battito accelerare, i polmoni pompare ossigeno, la solita sensazione di pace mi assale. E come sempre in questi momenti, ripenso alle persone che mi hanno dato tanto e che per me sono più importanti dell'aria che respiro. Al l grande amore di Alex e Giulia, di Rashid e Sabrina e di Lucas e Loraine. Ognuno di loro ha combattuto e vinto per amore. Mi domando se anche io sarò così fortunata nel trovare un uomo che lotti per me. O che rispetti i miei tempi.
Sono così immersa nei miei pensieri che non mi accorgo di aver abbandonato il sentiero sino a quando due guardie armate non mi si parano davanti.
Sobbalzo, colta di sorpresa, sgranando gli occhi alla vista dei due uomini vestiti in abiti tradizionali grigi, lo stemma dello sceicco sul petto, i fucili puntati contro di me.
Deglutisco, togliendo le cuffie dalle orecchie, per poi sollevare le mani in gesto di resa.
Uno dei due mi grida qualche cosa, ma scuoto il capo.
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Cuori nel deserto (Serie Amore 3)
RomansaIsabelle, una giovane laureanda in legge americana, arrestata per aver partecipato a una manifestazione per i diritti umani nel regno del principe Kadir. Durante la manifestazione, in un momento di paura e confusione, ha colpito una guardia. Kadir...