Capitolo 30

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Kadir

Seduto sul divano del ponte dello yacht reale, sorseggio il mio caffè come se non avessi un pensiero al mondo, nonostante stia controllando le ultime notizie sul mio cellulare, che metto via nel momento stesso in cui dei passi risuonano sul ponte. Sollevo lo sguardo che si posa sulla fatina il cui corpo mozzafiato è messo in risalto dal bikini nero decorato con piccoli cristalli, coperto da un copricostume trasparente, anche esso nero, che si sta avvicinando.

- Buongiorno. Perché non mi hai svegliata? - Domanda, sedendosi difronte a me, rubando una fragola dal piatto di frutta che ho davanti.

Sollevo un sopracciglio.

- Dormivi beatamente e siamo in vacanza. Non c'è bisogno di rispettare gli orari del Palazzo. Qui non hai compiti ufficiali-

- Neanche quando scenderemo a terra? –

- Non siamo la famiglia reale britannica tesoro. Non rilasciamo interviste e non siamo amichevoli con la stampa. Ci limitiamo a vivere la nostra vita e lasciarli fare-

Arrossisce, imbarazzata.

Le afferro una mano, portandomela alle labbra.

- Non era un rimprovero, piccola americana. Ma la monarchia araba funziona diversamente da quelle europee. Non per questo non siamo amici e non partecipiamo ai relativi matrimoni-

Annuisce.

- E a tal proposito, questa sera siamo invitati ad una festa di un amico di vecchia data. Sarà una cosa informale, anche se caotica, come sempre quando organizza una festa. Te la senti di andare? -

Si morde le labbra.

- Non so se sono pronta ad incontrare i tuoi amici. Che cosa penseranno quando sapranno che hai sposato un americana? –

- Che sono un uomo fortunato –

Arrossisce,

- Non ho portato vestiti eleganti con me. Non credevo sarebbero serviti su uno yacht –

Scrollo le spalle,

- Saremo a Montecarlo per l'ora di pranzo, non vedo dove sia il problema. Di sicuro troverai l'abito adatto per questa sera in una delle tante boutique. Potremo pranzare in uno dei suoi deliziosi ristoranti e poi darci allo shopping selvaggio-

- Shopping selvaggio? Ho sentito bene? -

Sollevo lo sguardo posandolo su Yasmin che avvolta in un costume intero o, meglio, un due pezzi tenuto insieme da un'unica striscia laterale, con un copricostume bianco lasciato aperto, avanza verso di noi con un sorriso stampato sulle labbra.

- Sei ancora troppo giovane per quel genere di festa temo, sorellina-

Fa una smorfia.

- Ma Isabelle ha solo due anni più di me! - Protesta, lasciandosi cadere accanto a lei.

- Isabelle è una donna sposata, tu sei ancora una ragazzina –

- Ho diciotto anni tra un mese! –

- E questo non cambia la situazione, temo –

- Sei ingiusto! Perché mi hai fatta venire con voi se poi non mi permetti di divertirmi? –

Sollevo un sopracciglio.

- Ti ricordo che sei qui contro il parere di nostra madre e lasciamelo dire, è stata più che esaustiva nel dirmi cosa ne pensava della mia idea di potare una ragazzina combinaguai in viaggio con noi. Quindi a meno che tu non voglia tornare seduta stante a casa, ti consiglio vivamente di tenere a freno la lingua e di comportarti come la donna che dici di essere -

Cuori nel deserto (Serie Amore 3)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora