Capitolo 33

2.1K 164 29
                                    


    

Yasmin

Lancio un occhiata da sotto le ciglia al mio accompagnatore che dal canto suo, vestito con una camicia bianca lasciata aperta sul petto, un paio di pantaloni di lino e gli occhiali da sole a coprirgli il volto, potrebbe benissimo posare per una rivista di moda. O meglio, se apre un profilo social...

Mi fermo, afferrando il cellulare e iniziando a digitare il suo nome in ogni profilo social. Le immagini arrivano come una cascata. Sono tutti profili creati da fan, avvistamenti di lui con donne di ogni tipo, modelle, attrici, una per ogni occasione, ma mai la stessa.

- Qualche cosa di interessante? -

Sollevo lo sguardo dal cellulare, sorridendo.

- Si, la tua vita-

- Se vuoi conoscere qualche cosa della mia vita, chiedi pure, ragazzina-

- I social sono più affidabili-

Si ferma, guardandomi attraverso gli occhiali.

Gli lancio un sorriso angelico.

Scuote la testa, mentre una berlina nera si ferma davanti a noi. Ne esce un autista in divisa che si affretta ad aprire la portiera.

- Dopo di te, mia cara-

Entro, seguita da Rayyan.

- Allora, dove porta un uomo come te una donna? -

Si volta, guardandomi da sopra gli occhiali da sole.

- Non vedo donne-

Faccio una smorfia.

- Allora ti consiglio una visita oculistica, con urgenza-

Sorride.

- Non ricordavo le ragazze arabe così sfacciate-

- Allora è ora che ti aggiorni. Non andiamo in giro coperte da testa a piedi e tantomeno lasciamo che gli uomini decidano il nostro futuro-

- Temo che Kadir non fosse in sé quando ti ha iscritta in quella scuola-

- Non è stato Kadir ad iscrivermi, ma la mia matrigna. Così come lo ha fatto per Zahira. Voleva che avessimo una mentalità aperta, cosa che non avremmo avuto se avessimo frequentato una scuola tradizionalista. Sono circondata da ragazzi di tutte le nazionalità, figli di ambasciatori, industriali, miliardari che hanno deciso di mettere casa nel nostro paese. Si respira aria internazionale, si impara a rispettare le idee e tradizioni degli altri e soprattutto ci si confronta. Mi piace-

- Sei più fortunata della maggior parte delle ragazze della tua età-

- Non nel mio paese. Tranne che per quel pazzoide di mio zio che pensa di vivere nel Medioevo, nel suo piccolo feudo, il resto del Paese è moderno. Gli investitori non investono in un Paese che tratta le donne come spazzatura o che non è in grado di mantenere la sicurezza nel proprio Paese –

- Intelligente oltre che bella. Se solo avessi qualche anno in più ti corteggerei-

- Tra un mese compio diciotto anni e mi diplomerò con un anno d'anticipo. Ho deciso di sostenere il doppio esame, ma Kadir non lo sa ancora –

- Tantra fretta di lasciare il nido? -

- Assolutamente sì. Devo scoprire chi sono e cosa voglio diventare e per quanto ami e rispetti i miei fratelli, sono consapevole che, se rimanessi con loro, non lo scoprirei mai –

- Sembri avere le idee chiare su ciò che vuoi nel tuo futuro-

- Non dovrei solo perché ho diciassette anni? Andiamo, sono nata sapendo di essere una privilegiata, perché nonostante mia madre mi avesse abbandonata, ho trovato una famiglia che mi ama per davvero. La prima moglie di mio padre si è presa cura di tutti i suoi figli, indistintamente. E non è da tutti. Molte ancora oggi spediscono i figli all'estero pur di non vederli. Per me è stato il contrario. Mio padre ha imposto che io crescessi nel mio paese e che non lo potessi lasciare se non con il suo permesso. È per questo che mia madre ha deciso di abbandonarmi. La favola dello sceicco arabo deve essere cozzata contro la realtà di una donna in un palazzo reale. E credo che si sia spaventata. Non era pronta per quella vita e tantomeno a fare la madre. Altrimenti non avrebbe mai lasciato indietro sua figlia per poter vivere la sua vita –

Cuori nel deserto (Serie Amore 3)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora