capitolo 34

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Isabelle.

Seguito a correre come se non ci fosse un domani, consapevole di averla combinata grossa questa volta. Non si lancia un telefono fuoribordo!

- Ragazzina lo sai vero che non hai scampo? –

La voce divertita mi spinge a correre ancora più velocemente. Non oso pensare a ciò che mi accadrà se riuscirà a prendermi.

Sento i suoi passi avvicinarsi e spingo con tutta me stessa oltre l'umana forza. Ma è tutto inutile. Due braccia forti mi afferrano per la vita facendomi prigioniera.

- Vai da qualche parte ragazzina? - Mormora al mio orecchio.

Rabbrividisco.

- Hai una vaga idea delle informazioni contenute in quel telefono, piccola americana? Uhm? – Mormora, il respiro che solletica il mio orecchio.

Scuoto la testa.

- In quel telefono c'erano le informazioni di Stato, il numero del mio segretario personale, quello del Ministro degli Esteri e tante altre informazioni che ora giacciono in fondo al mare-

- Scusa- Mormoro in preda al rimorso.

La sua mano sulla vita si sposta, attirandomi ancora più a sé.

- Temo che non basteranno le tue scuse, piccola americana –

- No? –

- No – Mormora mordicchiandomi il collo.

Mi irrigidisco.

- Tutto bene? –

La preoccupazione nella sua voce mi commuove.

- Sto bene. È solo .... –

- Ricordi che devi dirmi quando qualche cosa non va? Quando non sei più a tuo agio? Uhm? – Mormora accarezzandomi un braccio.

- Si – Sussurro.

- E per un attimo non lo sei stata-

Mi mordo le labbra.

- Isabelle? –

Sospiro.

- No-

- Vuoi tornare in camera a riposare? –

- No –

- Allora mia bella americana, devi scontare la tua pena per aver distrutto il mio telefono –

Sgrano gli occhi e prima che eme ne renda conto mi solleva tra le braccia, dirigendosi verso il fondo dello yacht.

- Dove mi stai portando? –

Rimane in silenzio sino a quando non si ferma davanti ad una delle piscine più piccole e riscaldate.

- No! Non ti azzardare! –

- A fare cosa moglie cara? Forse questo? – Domanda lanciandomi in piscina.

Urlo, affondando come una pietra. Quando riemergo non è più lì.

- Cerchi qualcuno piccola americana? –

Urlo quando mi sento afferrare per la vita e voltare su me stessa, ritrovandomi il volto di Kadir a pochi centimetri.

- Ciao- Mormora prima di baciarmi.

Sgrano gli occhi, irrigidendomi per un istante, prima di cedere alla carezza della sua lingua. Le sue mani accarezzano la mia schiena lentamente per poi risalire sulle spalle, sempre mantenendo il contatto con le mie labbra. Le mie gambe si allacciando di loro volontà alla sua vita, e le mie mani si aggrappano alle sue spalle, per poi circondargli il collo. Mi lascio trasportare da sensazioni mai provate prima.

Cuori nel deserto (Serie Amore 3)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora