Cap 11

5.1K 457 10
                                    

(in realtà avevo già scritto la parte dell'arena nella dieci ma me l'ha cancellata per qualche motivo ignoto... Uff.   Quindi scusate se il capitolo di prima vi è sembrato corto)

Ci incamminiamo verso l'arena senza troppa fretta, e io colgo l'occasione per fare qualche domanda alla mia compagna di allenamento sulla modalità delle lezioni.

-Vedi, le classi si dividono a seconda degli anni- mi risponde lei -Dai sedici ai diciassette anni stai con Crad. È un istruttore fantastico... Anche se accidenti, se è pesante. Poi al compimento dei diciassette, diciotto e diciannove anni vieni trasferito nelle classi più avanti. L'accademia dura in tutto quattro anni.. Anche se si dice che si possa uscire prima per meriti straordinari. Peccato che non succeda mai-

Trattengo un sorriso. Succede, invece. Solo che bisogna essere davvero straordinari per riuscirci.

Dow è stato qui poco più di un anno. Ma va anche detto che aveva già Jeis, con se.

-Le lezioni come sono suddivise?- chiedo poi.

-Spada- risponde lei subito. -Spada. Poi corpo a corpo, tiro con l'arco, armi secondarie, e poi di nuovo spada-

Rido. È evidente che l'uomo si sofferma molto su questo aspetto.. Ma d'altronde non me ne stupisco.

La spada è l'arma principale usata dai cavalieri, quindi dovremo imparare a usarla bene. Dow mi ha dato qualche lezione ogni volta che tornava a casa, e poi mi esercitavo anche da sola.

Obiettivamente, non credo di essere messa molto male rispetto agli altri che si sono qui da più tempo di me. Quindi sono abbastanza tranquilla.

Quando arriviamo vedo un uomo in mezzo all'arena, che raduna gli apprendisti attorno a se.

-Quello è Crad- mi dice Giafa.

Fisso lo sguardo su di lui.

Ha i capelli grigi, e la pelle abbronzata coperta da cicatrici.

Nonostante l'età ha ancora un fisico scolpito, e gli occhi.. Gli occhi sono quelli di un soldato.

E sono proprio quegli occhi che fissa su di me appena mi avvicino.

-Tu sei nuova- dice, senza ombra di dubbio.

-Sissignore- rispondo io.

Lui mi squadra con un'occhiata critica -Sai fare qualcosa?-

Lo chiede proprio così, non dice "cosa sai fare?"; come se fossi l'ultima incapace del regno.

-Si- rispondo, irritata. -So fare qualcosa.. Signore-

Lui mi guarda con un'occhiata da raggelare il sangue.

-Ascoltami bene ragazzina, questo non è un gioco- dice, come il direttore ieri.

È confortante come tutti qui vedano questa mia innata voglia di giocare.

-Ho visto tanti compagni andare in guerra e non tornare. Gente che sapeva davvero fare qualcosa. Gente capace. Eppure sono morti. Io qui insegno a combattere. Per farvi sopravvivere. Ecco perchè ogni giorno correggerò ogni singolo vostro errore, e so già che per alcuni di voi quesro non basterà. Ma devo comunque provarci.

Quindi dimmi, ragazzina, sai fare qualcosa?-

Il discorso mi colpisce davvero, e guardo più attentamente gli occhi di questo vecchio soldato.

Chissà quante battaglie ha visto, e combattuto. E quanti allievi ha mandato a combattere, e non sono tornati.

Ogni volta avrà potuto pensare che, se avesse insegnato loro di più, forse sarebbero sopravvissuti.

Chino la testa umilmente. -Sono qui per imparare, signore.- rispondo in tono totalmente diverso da prima.

Lui mi guarda ancora per qualche attimo, poi fa un brusco cenno d'assenso.

-Prendete un bastone, tutti quanti!- esclama poi -Mettetevi in fila! Iniziamo con gli esercizi! Cento fendenti dall'alto verso il basso!-

Più di un ragazzo si esprime con un mormorio di sconforto. Non sono fra loro.

Prendo uno dei bottoni sagomati come spade e mi metto in fila con gli altri, prendendo posizione con le braccia alzate.

-Uno!- esclama Crad, e tutti eseguiamo il movimento.

Giafa aveva ragione; è un buon insegnante. Mentre continua a contare, trova il modo di correggere tutti quanti; nel giro di pochi secondi, trova già tre errori nel mio modo di impugnare la spada.

Li correggo.

Più o meno velocemente, arriviamo al cento.

-Ora cento dal basso all'alto!- dice Crad, implacabile.

Più apprendisti si esprimono con un altro lamento, e questa volta sono davvero tentata di unirmi a loro.

Però non lo faccio.

Perchè mi è entrato davvero dentro quel discorso di Crad, prima. I suoi significati nascosti. E la sua verità.

Io non posso sapere contro a chi mi troverò, la fuori. Se a chi non pratica gli esercizi o lo fa di malavoglia, perchè lo ritiene uno spreco di tempo e di fatica; o a chi invece lo fa con costanza e impegno.

Ma so che ci sarò anche io, la fuori. E come sarò io dipende solo da me. Per questo io farò come si deve.

Per diventare forte, come mi ha detto Dow. Per imparare a lottare. Per vincere. Per vivere.

E forse, per non lasciare un vecchio soldato a versare lacrime silenziose per un'altra allieva.

Osservo attentamente Crad che ci mostra il movimento corretto da eseguire.

E tiro il primo fendente.

Wolf's Knights - BrothersDove le storie prendono vita. Scoprilo ora