Cap 4

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-Allora, noi andiamo-

La voce di Dow è calda e aperta. Io, a parlare non ci provo neanche.

Sarebbe un suicidio per le corde vocali.

-Fate buon viaggio-

Replica il vecchio Shoenn. Tre parole. Tre parole così normali, banali quasi, pronte a cambiare la mia vita per sempre.

Alzo lo sguardo. Sono seduta sulla groppa di Jeis, davanti a mio fratello.

I miei pochi bagagli sono sistemati nelle bisacce.

È venuto tutto il paese a vederci partire.

Dal più giovane neonato, che fra le braccia della mamma non riesce a dormire guardando con meraviglia che creature possenti sono i lupi, al più anziano vegliardo, che ricorda le varie partenze a cui ha assistito, gli occhi velati di malinconia per i tempi andati.

Commossa faccio scorrere lo sguardo su tutti loro, la mia famiglia da quattordici anni, imprimendomi nella testa ogni volto presente nella piazza.

Sono tutti qui. Tutti qui per me. Per salutarmi.

Il vecchio Shoenn si avvicina un poco, appoggiandosi al suo bastone con passo traballante, e fa un paio di carezze sul muso di Jeis. Poi si gira a guardarmi.

È stato il maestro sia mio che di Dow, e di tutti i giovani del villaggio da più di mezzo secolo. È una pietra miliare del villaggio.

Penso che avrà visto chissà quanti alunni partire nella sua vita, eppure quando mi guarda i suoi occhi sono lucidi.

-Ricordo bene il giorno in cui siete arrivati al villaggio- dice -Due bambini. Feriti, scompigliati.. Ma con una voglia di vivere negli occhi che non avevo mai visto-

Immagino che con l'ultima frase si riferisca a Dow, dal momento che io ai tempi avevo due anni, e lui mi portava in braccio.

Shoenn scuote un paio di volte la testa e continua -Vi ho visti arrivare e vi ho visto partire entrambi... Dow per la prima volta sette anni fa, e ora lo segue anche la piccola Lux...-

Chiude gli occhi e allunga le mani sulle nostre teste, in segno di benedizione, alzandosi in bilico sulle punte dei piedi malgrado l'età, e noi subito ci chiniamo dalla groppa di Jeis per facilitargli il compito.

-Qualunque cosa accada, questa rimane casa vostra. Ci sarà sempre un letto caldo per voi, in ogni momento. Siete figli di questa città-.

I miei occhi iniziano a pizzicare.

-Padre- lo appella Dow, in segno di rispetto -Ti ringraziamo per le tue parole. Ci hanno toccato il cuore. Te lo assicuro, torneremo presto. E per tutto il tempo che saremo via impiegheremo ogni briciolo di energia per portare onore al villaggio-

La sua voce vibra mentre pronuncia queste parole. È commosso, come me.

Tutta la piazza ci applaude.

Il vecchio Shoenn toglie le mani dalle nostre teste, ma io ne prendo una fra le mie prima che si allontani.

-Arrivederci maestro. A presto- prometto.

Lui mi sorride dolcemente, poi si tira indietro. Io faccio scorrere ancora una volta lo sguardo sulla piazza.

Dow si china verso di me.

-Partiamo?- sussurra, in modo che solo io lo senta.

Annuisco -Portami via di qui, prima che mi metta a piangere davanti a tutti-

Dow sorride. E Jeis parte di corsa.

Le lacrime di commozione, di gioia, e anche di malinconia, vengono asciugate dal vento che mi sferza in faccia. Apro le braccia e mi sembra di volare.

-A presto!- urlo, rivolta a chiunque voglia sentirmi.

E la mia risata viene portata via dal vento.

Wolf's Knights - BrothersDove le storie prendono vita. Scoprilo ora