Cap 30

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-Sei pronto?- domando, allungando le mani per aggiustare il colletto di Alexander.
È il gran giorno, prima della grande notte. Oggi assalteremo Ureht, e il mio compagno di viaggio sta per avviarsi.
Lui ridacchia e mi afferra delicatamente i polsi, fermando il gesto.
-Lux, non sono un bambino che deve iniziare ad andare a scuola- ribatte prendendomi in giro -Smettila di fare la mammina premurosa. Mal che vada mi farò ammazzare no?-
Lo guardo male. -Molto rassicurante!-
Probabilmente percepisce il sarcasmo nelle mie parole, perché si esibisce in un altro sorriso di sghembo. Gli tiro un pugnetto sul petto per ripicca, ma non troppo forte.
Se si fa male ora, poi ha ancora più possibilità di non uscirne vivo. E non voglio che succeda.
Rigiro le mani nella sua stretta per afferrare le sue.
-Fai attenzione va bene? Non voglio che ti succeda nulla- supplico.
Lui sorride. E questa volta sorride davvero, senza sarcasmo.
Giusto un pizzico di dolcezza.
-So badare a me stesso Lux. Lo faccio da più di quanto lo faccia tu.
Me la caverò, vedrai. Un paio di frecce e non mi vedranno neanche. Non avrai neanche davvero il tempo di sentire la mia mancanza-
Mi strappa quasi un sorriso. -Se ti succede qualcosa pensa ad Ashton- gli raccomando.
E lui sa cosa intendo. Noi siamo uomini pazzi, ci buttiamo in guerra correndo incontro alla morte.
È la strada che abbiamo scelto. Quindi non possiamo avere paura di morire.
Ma in questo campo di sterminio che è la guerra, non dobbiamo mai dimenticarci chi siamo. E cosa abbiamo di importante.
Chi abbiamo di importante.
Per un cavaliere c'è il suo lupo.
Che condivide le nostre gioie i nostri tormenti, le nostre lotte, sconfitte e vittorie.
Come sarebbe perdere il proprio partner? Tutti abbiamo visto cosa succede a chi lo perde.
E lo sappiamo per istinto, dentro di noi.
Ho visto gli occhi di Jeis prima di Dow. Ed erano spenti.
Alexander sa cosa vorrebbe dire perdere Ashton. E sa come sarebbe per il lupo perdere lui.
Se pensa a Ashton, Alexander non permetterà a se stesso di morire.
Io non me lo permetterò per Nive. E per Dow, e per Jeis. E perchè ho promesso a Giafa che sarei tornata. E per il villaggio.
Ho tanta gente per cui non morire.
Poi mi blocco e guardo Alexander. Lui a parte Ashton chi ha?
-Che hai?- mi chiede lui, notando il mio sguardo.
-A parte Ashton hai qualcuno a cui pensare?- domando irruente.
Lui fa un sorriso triste che vale mille risposte.
Non è giusto.
Una guerra non si lotta da soli. Ed è quasi impossibile farlo in due. Fare come loro.
Ashton ha trovato anche Nive a cui pensare ora. La mia cucciola, la sua compagna.
Potrebbe sbaragliare l'armata dei neri per lei. Distruggere un regno.
E chissà, forse lo farà.
Ma Alexander?
Come farà? Anche il suo partner ora ha qualcuno in più per cui lottare.
Allora non ci penso. Semplicemente mi faccio avanti e lo abbraccio. Lo sento irrigidirsi addosso a me, come quando gli ho toccato la cicatrice, ma di nuovo un po' per volta si rilassa. E mi abbraccia a sua volta, racchiudendomi fra le sue braccia.
È strano conoscere qualcuno da così poco tempo e poter dire già di volergli bene, nonostante alcuni aspetti più spigolosi del suo carattere.
Eppure, la guerra fa anche questo. Ed è forse l'unico fattore positivo che comporta.
Un legame che si forma in guerra, quando si combatte uno affianco all'altro affidando a questi la propria vita, è qualcosa di incrollabile.
Si basa sulla completa fiducia reciproca, sull'aiutarsi e sostenersi sempre.
Questa non era la guerra di Alexander. Eppure lui ci è entrato per seguire il suo partner, e ora l'ha fatta sua. Combatte con me.
Ci siamo salvati la vita a vicenda e potendo lo faremmo ancora. Si è davvero formato un legame fra noi. Un legame forte.
Non lo avrei mai immaginato la prima volta che l'ho visto, strafottente, che è entrato nella mia stanza per insinuare che russo. Non avrei mai immaginato di potergli voler bene così tanto.
Alexander, ti voglio bene.

Nive viene a strusciarsi sulle nostre gambe e Ashton si avvolge intorno a noi. Siamo un unico, grande abbraccio. Siamo uniti.
Non sono sola in questa guerra.
-Pensa anche a me quando combatti- mormoro nell'orecchio di Alexander, con voce quasi impercettibile.
Lui mi stringe più forte. -Lo farò Lux. Te lo prometto-

Wolf's Knights - BrothersDove le storie prendono vita. Scoprilo ora