Cap 27

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Ormai sono passati quattro giorni da quando mi sono svegliata dopo essere stata ferita.
Quattro giorni passati in marcia verso Ureht, dal momento che per sfuggire ai soldati dell'accampamento avevamo fatto una notevole deviazione.
In questo periodo Alexander mi ha costretto al più assoluto riposo, facendomi mangiare tanta carne da scoppiare e facendomi cambiare le bende due volte al giorno.
Ha portato con se una polverina ottenuta con qualche erba, che si è rivelata un cicatrizzante miracoloso.
Infatti, senza fare gesti bruschi, riesco a muovere la spalla abbastanza bene.
Per questo, quando arriviamo a destinazione e Alexander mi annuncia che per almeno una settimana ancora non potrò combattere, la prendo piuttosto male.
-Io devo entrare li dentro!- urlo alla volta del mio compagno di viaggio, che mi guarda con infinita pazienza e un volto esageratamente sconsolato dalle mia reazione.
-Come ti ho già detto- ripete, cantinellante -No-
-Perchè no?-
Sono consapevole di assomigliare a una bambina viziata. Ma Alexander non capisce.
A due tiri di freccia da noi c'è la prigione in cui è rinchiuso mio fratello.
Non so cosa gli stanno facendo, ma comunque non credo lo stiano trattando con così tanti riguardi. È un prigioniero.
Obiettivamente, per quello che ne so potrebbero ucciderlo da un giorno all'altro.
E Alexander mi sta semplicemente chiedendo di rimanere qui seduta, ad ammirare il luogo in cui è rinchiuso, senza fare nulla per una settimana.
-Lux, cerca di capire- insiste lui -Non puoi combattere la spalla in queste condizioni! Guarisci in fretta è vero, e le medicine stanno accelerando ulteriormente il processo, ma non sei fisicamente pronta di reggere un combattimento in questo momento. E non sappiamo cosa potremmo aspettarci in quella prigione.
E poi, guarda bene la città. Come pensi di entrare con i lupi? E di uscire portando tuo fratello, soprattutto. Hai pensato a come starebbe anche lui, se morissi per salvarlo? Come staresti tu in situazioni invertite?-
Queste parole mi fanno riflettere. -.. Malissimo-
Rispondo. Preferirei subire anche un mese di torture quotidiane, se ciò servisse a Dow per prepararsi al meglio, piuttosto che vederlo stare male per me.
Però la voglia di andarlo a salvare e l'affetto che ho per lui non mi permettono di applicare il ragionamento alla situazione attuale.
Sospiro, affranta, e tiro un pugno di frustrazione all'albero più vicino.
Mi esplode il dolore nella mano. Lancio un gemito afferrandola, e Alexander lancia un'imprecazione.
-Ci manca soltanto che peggiori le cose! Fammi vedere!-
Mi afferra la mano senza attendere il mio permesso e la esamina per valutare i danni.
Dopo pochi secondi tira un sospiro di sollievo. -Niente di rotto per fortuna. Però, giusto per ricollegarmi al discorso di prima, non puoi agire in modo sconsiderato!-
Strappo la mano dalla sua presa e me la lascio penzolare lungo il fianco, ignorando il pizzichio che ho alla base degli occhi.
Poi sento un naso umido che la sfiora.
Abbasso gli occhi verso Nive, che mi sta guardando preoccupata.
Mi viene un groppo in gola, mentre mi accovaccio e le allaccio le braccia attorno al collo, immergendomi nella sua pelliccia.
Per l'ennesima volta in questi quattro giorni ho modo di notare quanto è cresciuta.
Che creature straordinarie, i lupi. Trasformano il dolore e la preoccupazione in un'arma per diventare più forti.
Ma il fatto che alla fine questi sentimenti diano risultati positivi, non toglie il loro impatto negativo.
Mi immagino per qualche istante quanto crescerebbe la mia partner se mi succedesse di nuovo qualcosa del genere. Quanto starebbe male.
Sospiro.
-Non puoi pretendere che non faccia nulla per una settimana..-
Mormoro rivolta ad Alexander, sempre con il viso affondato nel pelo di Nive.
Lui sospira. -Invece in questa settimana penserai solo a rimetterti. Io nel frattempo andrò in città. Scoprirò il più possibile sulla prigione, così potremo ideare un piano di attacco-
Alzo lo sguardo stupita. -Perchè vuoi andare solo tu?-
-Perchè, come ti ho già detto- replica lui quasi dolcemente -Tu devi riposare. Stai tranquilla, non mi metterò nei guai.
E dopo la freccia che ti sei presa per me reperire informazioni per tuo conto mi sembra il minimo-
Torno ad abbassare lo sguardo. -Non l'ho fatto perchè tu mi sia debitore. E non mi piace molto l'idea di lasciarti andare da solo-
Lui ridacchia e mi scompiglia i capelli -Non mi dire che adesso ti preoccupi per me. Te l'ho detto, non mi succederà nulla. Vado, spio e torno-
Lo guardo male. -Sarà meglio, perchè se ti fai catturare dover venire a liberare anche te, oltre che mio fratello e Jeis, sarebbe alquanto seccante-
Alexander mi guarda e sorride sarcastico. Sta sorridendo molto di più da quando sono stara ferita.
Come se si fosse aperto con me.
-Faresti un gesto così carino? Per me? Considerami commosso- scherza, asciugandosi una lacrima immaginaria.
Poi da una grattata sotto il mento ad Ashton, che fino ad adesso è stato sdraiato all'ombra di un abete guardandoci.
-Prenditi cura delle ragazze d'accordo?- gli chiede scherzoso, guadagnandosi una leccata.
-Torno presto- dice poi. E si avvia.
Sospiro.
Odio sentirmi così impotente.
Non potermi muovere, lasciare che altre persone combattano le mie battaglie. Io non dono così.
Certo, ormai considero prezioso l'aiuto di Alexander, ma non posso appoggiarmi unicamente a lui.
È un viaggio che ho intrapreso io. Per salvare mio fratello. Quindi, non posso restare semplicemente distesa a oziare.
Mi alzo e prendo la spada.
Lancio un'occhiata ad Ashton, con un sorrisino. -Tu non farai la spia al tuo partner, vero?- domando con un sorrisetto innocente.
Il lupo mi da il suo borbottato assenso, e io gli lascio un bacio sul muso come ricompensa.
Mi metto in guardia.
Non starò semplicemente ferma ad aspettare lo svolgersi degli eventi. Non posso permettermelo.
Così, mentre Alexander cerca informazioni, io migliorerò il mio corpo e la mia tecnica per quanto possibile, preparandomi per quello che troveremo nella prigione.
So che dovrò lottare. Bisogna sempre lottare per ottenere quello che si vuole, soprattutto le cose importanti. E devo essere pronta a farlo.
Tiro la prima stoccata, nella direzione di Ureht. Nella mia mente la lama ha già raggiunto la prigione, che ora sta crollando. E in qualche modo la assalterò davvero.
Non posso commettere nessun errore questa volta.
Vengo a prenderti, fratello.

Wolf's Knights - BrothersDove le storie prendono vita. Scoprilo ora