Malgrado tutto, i giorni successivi scorrono lieti.
Viaggiamo a un ritmo non pressante per non affaticare i feriti, e ci perdiamo a guardare i colori della natura.
Mentre ci dirigevamo verso la prigione, abbiamo quasi sempre viaggiato di notte, frettolosamente, e non avevo modo di notare quanto fossero belli quesri posti. Ora invece me li godo appieno, sdraiata su Ashton, con Alexander che mi fa da cuscino.
Quando Dow ci guarda non riesce a non ridacchiare, soprattutto quando Alexander inizia ad accarezzarmi i capelli.
Mio fratello in quei momenti ha un'espressione sia divertita che dolce, come se volesse lasciarmi indendere che è a conoscenza di qualcosa che io ancora non ho capito.
Avrei già provato a tirargli un pugni sulle spalle, in un'altra situazione.
Ma non ora. Adesso che l'ho visto così provato e fragile, ho paura che qualsiasi soffio di vento me lo porterà via di nuovo.
Guardandolo vedo ancora l'ombra di un dolore, un tormento. Quel tormento che mi ha fatto notare Derek. Ma ancora non ho trovato il coraggio di parlarne direttamente con lui.
Mi limito a stargli vicino, a fargli capire che va tutto bene. Che gli voglio bene.
In quei momenti torna a sorridere davvero.
Spesso a noi si unisce anche Alexander. Mio fratello sembra stare legando incredibilmente anche con lui.
Spesso li ho visti intenti in chiacchierate fra ragazzi a cui sono impossibilitata a partecipare. Li vedo, in quei momenti. Alternano scherzo a serietà, e dopo sembrano entrambi un po' più rilassati.
Mi piace guardarli parlare.
Passano i giorni. E con loro scorrono i chilometri. Fra le chiaccherate con Alexander, le insinuazioni maliziose di Dow, le tenerezze fra Nive e Ashton e i commenti inopportuni di Derek, arriviamo di nuovo al confine.
Non appena lo vedo mi sorge spontaneo un sorriso. -Dow, guarda!- esclamo, afferrando il braccio di mio fratello -Siamo quasi a casa!-
Lui mi sorride a sua volta, dolcemente. -Hai ragione piccola Lux. Ci siamo-
-E così ce l'avete fatta. Siete scappati da mio padre, e avete attraversato tutto il regno senza farvi beccare. Giuro che non avrei mai detto che ci sareste riusciti, complimenti- commenta Derek divertito.
Lancio un mezzo sbuffo. -E allora visto che volevi tanto andartene da casa tua, perchè ti sei unito a noi se pensavi che non ci saremmo riusciti?-
Il rosso scrolla le spalle -Una piacevole alternativa alla vita di tutti i giorni. Come una vacanza. Non è male sai? Dovresti provarci-
Scuoto la testa, indecisa fra l'essere divertita o irritata. Decido di lasciar cadere la cosa e basta.
Poi mi giro verso Alexander, sorridendo, per vedere anche la sua reazione alla buona riuscita della nostra avventura. Ma, appena lo guardo, il sorriso svanisce dal mio volto.
È accigliato, con lo sguardo cupo che rende impenetrabili i suoi occhi neri, la testa chinata per non dovermi guardare direttamente.
-Alexander?- chiamo, incerta.
Lui non alza la testa. -Io.. Devo raccogliere delle erbe- mormora solo, prima di scivolare giù dalla groppa di Ashton e sparire nel bosco.
Fisso per parecchi secondi il punto dove si è addentrato, basita, senza riuscire a spiegarmi in alcun modo il suo comportamento.
Alla fine mi giro verso Dow, in cerca di aiuto. Anche lui sta guardando nel mio stesso punto, ma con un'aria comprensiva e malinconica. Si gira verso di me, dolce.
-Dovresti andare da lui- dice.
-Tu sai perchè si è comportato in quel modo?- chiedo, mogia e abbastanza disorientata.
Mio fratello annuisce. -Si. Me ne ha parlato. Ma deve essere lui a dirtelo. Quindi piccola mia, ora devi andare da lui-
Annuisco, pensierosa. Scivolo a mia volta dalla groppa di Ashton, che si abbassa per facilitarmi il compito, e faccio per andargli dietro.
-Lo sai?- mi ferma mio fratello, appena prima che sparisca nel bosco anche io -Penso davvero che sarebbe un bravo cognato-
Sbuffo. -Smettila di scherzare Dow, dai-
-Io non sto scherzando Lux- ribatte lui -Ti sto davvero dicendo che ha la mia approvazione. La mia. Quella del fratello, che secondo ogni logica dovrebbe tenere lontani tutti gli spasimanti della sorellina. Lo capisci?- mi dedica un piccolo sorriso. -È davvero un bravo ragazzo. E ci tiene a te. Pensaci,piccola. Ti sei mai fermata davvero a riflettere su cosa provi per lui?-
La domanda mi coglie di sorpresa, scombussolandomi fin dentro alle ossa. Fino al cuore.
Sono troppo turbata per rispondere alla domanda di mio fratello, così mi inoltro nel bosco e seguo le orme di Alexander senza dire nulla.
Mi sono mai soffermata davvero a pensare a quello che provo per lui? No, certo che no. In tutto il tempo che è stato con me il mio pensiero fisso era liberare Dow.
La paura, la frustrazione e la fretta mi riempivano così tanto che non riuscivo a concentrarmi su nessun altro sentimento. E in seguito non ne ho mai sentito il bisogno.
Ora che Dow ha sollevato l'interrogativo, però, questo mi rimbomba in testa. Cosa provo per Alexander?
Continuando a seguire le orme, lo trovo. È seduto su una grossa radice, le mani intrecciate e lo sguardo basso. Quando mi siedo accanto a lui non alza nemmeno la testa.
-Hey..- dico, esitante.
Lui si gira un poco verso di me e tenta un mezzo sorriso, che gli viene falsissimo. -Hey-
Stiamo un poco in silenzio. -Perchè sei scappato via?- Chiedo alla fine, in un sussurro. -Ho detto qualcosa di male?-
Silenzio. Ma ormai ho imparato a conoscere i suoi silenzi. Sta raccogliendo coraggio dentro di se, coraggio per parlare.
Coraggio per aprire il suo cuore.
-Tu.. Eri così felice Lux. Tutti i tuoi problemi sembrano essersi risolti. Adesso passerai quella linea di confine, tornerai alla tua accademia, e tuo fratello sarà di nuovo al sicuro al tuo fianco, il grande capitano dell'armata bianca- elenca questi fatti in tono stanco, quasi sconfitto, e alla frase successiva capisco perchè. -.. Io non potrò venire con te, Lux. Non attraverserò quel confine-
Impallidisco, mentre scatto in piedi -Che stai dicendo?- Sbotto -Tu devi venire! Il padre di Derek ci sta ancora cercando. Non è sicuro. E poi... E poi..-
La mia voce cala, fino a diventare poco più che un sussurro, fino a scomparire del tutto. Abbasso lo sguardo.
Come posso dirglielo? Come posso dirgli che non voglio perderlo, che desidero solo che rimanga con me?
Non posso vederlo andar via.
Anche lui si alza. Si mette davanti a me e mi prende le spalle.
-Lux..- dice, dolcemente. -Per favore cucciola, guardami-
Lo faccio, fissandolo dritto negli occhi.
-Io sono il cavaliere del lupo nero- dice -Qualsiasi angolo del regno bianco non sarà mai abbastanza sicuro per Ashton. E io non posso rischiare chd gli accada niente. Lui è... La sola famiglia che ho.-
Abbasso di nuovo lo sguardo. Ha ragione. Per quanto faccia male, per quanto possa detestarlo, lo capisco. Per Nive farei esattamente lo stesso.
-Non voglio- mormoro però lo stesso -Io.. Pensavo semplicemente avresti continuato a viaggiare con me. Non voglio lasciarti andare-
Gliel'ho detto.
Lui trattiene il respiro, e forse anche le lacrime, come me, e mi abbraccia forte.
-Prima che tu arrivassi- dice -Le giornate erano tutte uguali. Io e Ashton stavamo in quella casa nel bosco, senza venire a contatto con nessuno. Qualche volta uscivamo, facevamo un giro e piccole scorribande. Ma per la maggior parte del tempo restavamo nascosti, per paura- fa una pausa e sospira. -Poi sei arrivata tu. Tu e Nive. Nive ha reso felice Ashton, mentre tu.. Hai reso migliore me. Con il tuo coraggio, la tua forza, e la volontà di proteggere anche il mondo per proteggere chi ami...-
Deglutisce -Mi hai portato nel tuo viaggio, mi hai accettato. Mi hai dato un'alternativa ai miei giorni noiosi, uno scopo. Ora il pensiero che tutto possa tornare come prima mi spaventa.-
Mando giù il groppo che mi si è formato in gola e mi stringo di nuovo sul suo petto. -Sei tu che mi hai dato molto- ribatto -Non sarei riuscita a fare niente senza di te. Mi hai dato una spalla su cui piangere, conforto, speranza. Sei stato un compagno prezioso. Mi hai aiutato con tutto te stesso. E pensare che ora dovrò dinuovo combattere senza di te mi spaventa, anche se l'ho già fatto prima di conoscerti- sospiro. -Tu sei diventato davvero prezioso per me. E non voglio perderti Alexander.. Anche se al nostro primo incontro hai avuto il coraggio di affermare che russo.-
Ride. -Ho solo detto la verità!-
-Si, come no...- boffonchio.
Lui ride ancora. Poi si stacca da me quel poco che basta per guardarmi dolcemente, e mi prende il mento con la mano.
E senza che io possa o voglia fare niente per impedirlo, le sue labbra sfiorano delicatamente le mie.
Mi sento arrossire. Ma non di vergogna, o imbarazzo. È qualcos'altro.
Dura pochi secondi, poi si stacca. -Credo di provare qualcosa per te, Lux- dice.
Deglutisco.
Lui mi guarda negli occhi -Però.. Non posso saperlo davvero. Tu sei l'unica persona che ho conosciuto da sette anni. Non ho mai avuto.. Davvero una vita finora.
So che quello che provo con te non l'ho mai provato con nessuno, ma il problema è che non ho mai avuto nessuno a cui paragonare quello che provo con te.-
Deglutisco. Ho paura di dove vuole arrivare.
Lui mi accarezza una guancia -Non voglio che sia ancora così quando ci rivedremo. Voglio.. Avere qualcosa da raccontarti. Voglio poterti dire davvero che sei speciale, non solo che sei l'unica persona che conosco. Non voglio che tu sia il puntino nero nel vuoto, ma che tu sia la stella polare fra tutte le altre stelle. Mi capisci?-
Trattengo le lacrime. É la prima volta in vita mia che qualcuno mi dice cose simili. Sono parole bellissime.
-Nonti chiedo di aspettarmi.- dice ancora Alexander -Ne dipassare la vita ad sperare nel mio ritorno. Non so quando potrò essere ancora al tuo fianco-
-Verrai- dico, sicura -Devi ancora riscuotere il tuo debito sulla mia vita, no?-
Lui fa un cenno di diniego, con un sorriso amaro. -Mi a salvato la vita anche tu. Siamo pari-
-Si ma tu mi hai aiutato a liberare mio fratello. Questo vale una vita- insisto.
Alexander alza un sopracciglio. -Non so se...-
Gli tappo la bocca con un dito -Sto cercando una scusa per rivederti, ottuso ragazzo che non sei altro- dico dolcemente. -É tanto difficile da capire?-
Lui rimane un arrimo basito, poi ride. Mi piace la sua risata.
Questa volta sono io ad allungarmi e baciarlo.
È un bacio che sa di tante cose. Dolcezza, rimpianto. Addio.
Quando mi stacco non servono parole.
-Non verrai a salutarci vero?-
Scuote la testa, tristemente. -Non riuscirei a vederti andare. Dow lo sa già-
Annuisco. Lo sapevo.
-Tornerai- gli dico solo.
Lui sorride. -Tornerò-
Allora mi giro, e vado via. Via da lui.
Non mi volto indietro, farebbe troppo male. Davvero troppo male.
Perchè ora ho capito cosa provo per lui. Ma non l'ho capito in tempo.
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Wolf's Knights - Brothers
FantasyMio fratello è forte. È gentile. Intelligente. Tutti gli vogliono bene. Tutti contano su di lui. È un cavaliere dei lupi. Il più bravo del villaggio. Anche di altri molti villaggi, ne sono sicura. Io posso contare sempre su di lui. E lui si prende c...