Cap 26

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Mi sveglio che è notte, distesa sulla schiena e con la sensazione di essere in movimento.
Apro gli occhi, verificando che la sensazione era corretta.
-Buongiorno Ashton..- mormoro, accarezzando il lupo nero sotto di me. Lui manda un basso latrato per salutarmi.
Un verso identico ma più squillante provenire da Nive, che sta trotterellando accanto a lui.
Alexander è dietro di lei. A piedi.
-Ciao- mi dice, appena poso lo sguardo su di lui.
-.. Stai camminando- ribatto stupidamente.
-Si beh..- fa un sorriso sghembo -Ho le gambe.
Sbuffo divertita. Non sono ancora abituata al fatto che faccia battute.
-Perchè stai camminando?- continuo.
Stavolta scrolla le spalle. -Su Ashton c'eri tu. E non credo che avrei potuto semplicemente spingerti a terra e prendere il tuo posto. Inoltre non volevo svegliarti-
-Ora sono sveglia..- replico. -E posso stare seduta. Mi fai da schienale?-
-Mi sfrutti perchè sei ferita- sospira, ma pochi attimi dopo è dietro di me e mi sta aiutando a tirarmi su.
Mi sfugge un gemito quando per sbaglio contraggo le spalle, ma riesco subito a trovare una posizione che non mi duole.
Mi appoggio a Alexander, che inclina il busto quel tanto che basta per farmi restare comoda. Sorrido, tranquilla.
-Grazie- mormoro. E prima che lui possa ribattere qualsiasi cosa -Come mai non mi hai svegliato prima di partire?-
-Avevi bisogno di riposo, lo sai- dice lui con una punta insolita di premura -Ma so che comunque avresti voluto ripartire al più presto; se svegliandoti avessi visto che stavamo di nuovo perdendo tempo per quella che avresti considerato colpa tua, ti saresti agitata di nuovo. Non volevo che succedesse. Quindi ho risolto così-
Sbatto gli occhi, stupita. Ha ragione, avrei reagito così.
-Da quando mi conosci così bene?- chiedo, incredula.
Sento che scrolla le spalle. -Si dice che quando qualcuno rischia la vita per qualcun altro si crei un legame- scherza, ma c'è qualcosa che non va nel suo tono.
Gli tocco la mano gentilmente. -Che hai?-
-Da quando mi conosci TU così bene?- chiede lui, rigirandomi la domanda di prima.
Sorrido. -Ho rischiato la vita per te.. Si sarà formato il legame di cui parlavi-
Mi aspetto che perlomeno ridacchi, ma non lo fa. Allora capisco.
-È proprio questo che non va vero? Che ho rischiato la vita per te-
Lui si lascia sfuggire un sospiro. -Perchè lo hai fatto?- chiede alla fine, con un tono quasi supplichevole.
Mi viene un flashback. Io che facevo la stessa domanda a Christian, quando aveva perso il braccio, e senza neanche guardare la Lizza che cadeva per il mio ero corsa da lui. Ma non ho più potuto vederlo per sentire la sua risposta. Decido che, quando tornerò indietro con Dow, la prima cosa che farò sarà andare a vedere come sta.
Ora però devo rispondere ad Alexander.
-.. Non lo so.- inizio a dire -È che Ashton sarebbe stato male.. E quindi anche Nive.. E quindi...-
Mi blocco. Mi blocco perchè mi accorgo che sto mentendo.
Non ho pensato ne ad Ashton ne a Nive in quel momento; non ne ho neanche avuto tempo.
Semplicemente, ho visto la freccia ed Alexander. E ho visto cosa stava per succedere.
Non volevo che accadesse.
-Io non volevo che morissi- dico allora, con voce bassa ma sicura. Non ha senso nasconderlo -Ho semplicemente voluto che vivessi perchè stiamo facendo quest'avventura insieme. Voi siete al mio fianco. E non voglio perdere nessuno di noi.
Non voglio perdere te-
Lui sta in silenzio. Un silenzio lungo e profondo, ma questa volta non pesante. È come se stesse assimilando le informazioni che ha ricevuto e stesse ritagliando loro un posto dentro di se.
Quando parla la voce è tranquilla, rilassata.
-Lo sai? Io odio le frecce- dice.
Mi giro quel poco che mi permette la spalla senza farmi male e lo guardo -Davvero? Ma sei un'ottimo arciere!-
Ride. -Lo so. Mi esercito con l'arco da dieci anni. Ho una buona mira.
È stato un modo per superare la mia paura per le frecce. Non volevo tenermi il trauma per sempre-
Rimango in silenzio, aspettando. Sto imparando a capire questo ragazzo. È come un riccio. Non lo farò mai aprire forzandolo. Ma con pazienza e tranquillità posso fargli capire che può fidarsi di me. Ed è quello che sto facendo.
Mi limito a restargli appoggiata, con una mano sul suo braccio per infondergli fiducia.
E poi lui continua.
-Ti ho detto cosa succede ai lupi quando i loro proprietari rischiano la morte. E ti ho detto che è successo anche ad Ashton. Ma non ti ho detto come- fa un attimo di pausa -Conosci la leggenda del lupo nero vero?-
-Si..- mormoro -Il lupo che dovrebbe distruggere il regno dei bianchi-
-Esatto- conferma Alexander. -Quindi puoi immaginare che, quando Ashton è nato parecchia gente lo volesse morto.
E hanno provato a ucciderlo- deglutisce. -Lo hanno spinto su una rupe che dava su un fiume, e hanno incordato l'arco. Io.. Ero presente. Ero un bambino.
E non riuscivo a distogliere gli occhi dalla scena, pensando che non fosse giusto.
La madre di Ashton poi... Lei era stata imprigionata perchè non aiutasse il cucciolo. Urlava e invocava pietà.. Diceva che lui era solo un cucciolo.. Di risparmiarlo.. Di salvarlo. Ma nessuno la ascoltava. Eppure io l'ho fatto.
Quando hanno scoccato la freccia, ero già davanti a lui. Sono stato colpito più o meno dove sei stata colpita tu, ma di spalle-
Ascolto il suo discorso, basita. Mio fratello mi aveva detto delle stragi compiute sui cuccioli neri. Ma averne la prova tangibile, qui a portata di mano.. È diverso.
-Fammi vedere il segno- dico d'impulso.
Alexander sembra esitare. Poi si porta con una contorsione complicata davanti a me, lasciandomi reggere da sola.
Dopo, con movimenti lenti e quasi timidi si toglie la maglia.
Resto ad ammirare la sua schiena scolpita per qualche secondo, per poi far scivolare lo sguardo verso l'attaccatura della spalla. E la vedo.
La cicatrice frastagliata provocata da una grossa punta di freccia. Esitante allungo la mano, a coprirla.
Alexander sussulta, sorpreso dal mio tocco, ma dopo un attimo sembra rilassarsi.
-Come siete sopravvissuti?- mormoro.
La sua voce è poco più di un mormorio.
-Quando la freccia mi ha colpito ho perso i sensi e sono caduto avanti, nel fiume, portando Ashton con me. Hanno pensato che saremmo annegati, che non ce l'avremmo mai fatta. Siamo vivi perchè tutti ci credono morti-
-.. Ma non lo siete-
-Già. Non lo siamo. Ashton è mutato in quel fiume.. E in qualche modo con la sua nuova forza è riuscito a tirarmi fuori. Mi ha trascinato oltre il confine, fino alla casa dove ci siamo conosciuti. La precedente proprietaria si è presa cura di me. E questa è la nostra storia-
Taccio. Sento che ci sono tante cose che non mi ha detto, tanti punti oscuri. Ma non faccio domande.
Immagino quanto sia stato difficile per lui rivelarmi già solo questa parte. E gli sono grata di averla condivisa con me.
Alexander si sporge in avanti per accarezzare dolcemente il lupo nero. -Quel giorno abbiamo formato un legame, che non possiamo spezzare in nessun modo. Ne' vogliamo spezzare ovviamente.
Fidati, Lux. Tu stai solo iniziando a scoprire cosa voglia dire essere la partner di un lupo-
Allora guardo Nive, che sta camminando affianco a noi. Mi sta già guardando.
E nei suoi occhi leggo comprensione, coraggio e fiducia. Sorrido.
-Hai assolutamente ragione-

Wolf's Knights - BrothersDove le storie prendono vita. Scoprilo ora