Cap 15

5.3K 458 66
                                    

-Sei pronta?-

Prendo un respiro profondo. -No- ammetto, stringendo la spada -Tu?-

-Non credo che a questo punto faccia differenza.- replica Christian.

Nonostante la situazione mi scappa un sorriso. -No, direi proprio di no.-

Siamo disposti nella formazione a Freccia, coprendo il valico.

E davanti a noi ci sono Loro. I Neri, gli sterminatori, i nemici del Regno.

Quelli che dobbiamo uccidere, altrimenti ci uccideranno. Che dobbiamo battere, o ci invaderanno.

Respiro.

È importante che immagazzini aria, tanto più che quando li ho visti mi sono dimenticata come respirare per qualche minuto, fin quando non me lo hanno ricordato i miei polmoni.

Aggiusto ancora la presa sulla spada.

Sono vicina alla punta della Freccia, subito dopo Christian e il suo compagno lupo, Ryo.

Sarò la prima fra i cadetti ad affrontarli. L'ho chiesto io. Come uno scudo che vuole impedire che loro raggiungano i miei amici.

Come numero siamo leggermente superiori. Una ventina di lupi, una ventina di cavalieri e noi apprendisti.

Invece i neri, di soldati umani a occhio e croce sono una trentina. Solo che loro hanno le Lizze.

Quando ho chiesto a Dow cosa fossero le Lizze, lui mi ha indicato una lucertola.

-Vedi quella? Ecco. Solo che devi immaginartela nera, alta come Jeis, con i denti e le spine sulla coda-

Quella volta avevo deciso che le Lizze dovessero fare paura. Beh, mi sbagliavo. Non fanno paura, sono semplicemente terrificanti.

-Quelle come le battiamo?- domando, cercando di non far suonare la mia voce troppo spaventata.

-Con un'azione molto ben coordinata di cavalieri e lupi- risponde Christian, tetro. -ma prima dobbiamo assicurarci che gli umani siano impegnati con la Freccia-

Annuisco. -Bene-

Qualsiasi cosa ci sia di bene in una situazione come questa.

L'aria è tremendamente pesante. Stiamo fermi uno schieramento di fronte all'altro, a scrutarci. E la tensione aumenta.

Ormai vedo ogni dettaglio, tanto sono concentrata. Ed è così che mi accorgo che anche quello che sembra essere il comandante dei neri aggiusta la presa sulla sua arma, un mazzafrusto. E poi lo alza verso il cielo.

A quel comando la sua schiera scatta in avanti, verso di noi, le armi tese; correndo, gridando. Un'orda assassina.

-Tenete la posizione!- urla Christian. -Non indietreggiate!-

È così. Non gli andremo incontro. Non siamo una spada.

Noi siamo uno scudo, uno scudo borchiato, che se viene attaccato respinge e ricambia. Ma non attacca per primo. Loro vogliono ottenere, noi proteggere.

È questa la nostra fondamentale differenza.

Mi preparo. Sono pronta.

Il primo uomo che mi si fa contro brandisce un'ascia a due lame. Sembra pesante. Sciolgo i muscoli.

Abbiamo studiato le asce, nelle ore di Crad. Abbiamo imparato che provare a fermarle con la spada è la cosa peggiore che si possa fare.

Per quanto uno sappia ammortizzare bene i colpi, ascia contro spada la lama della spada si rompe.

Wolf's Knights - BrothersDove le storie prendono vita. Scoprilo ora