XVIII. desiderio

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mi girai di scatto nell'impeto dell'ira, osservai la figura che si proponeva di fronte a me, che ovviamente era quella di Lucifero. mi misi a braccia conserte, nonostante non fossi credibile, essendo che avevo una treccia, un fiore in testa e un pigiama oversize.
«che cosa c'è. »

lui prese un gran respiro facendo gonfiare il petto, mentre teneva entrambe le mani sulla mela del suo bastone.
«vorrei verbalizzare con te, in privato.»

senza fiatare, mi girai, marcando con forza ogni passo, premendo i talloni sul pavimento, nonostante avessi le ciabatte facevo un bel po' di rumore.
arrivammo in camera mia, aprii la porta in modo da farlo passare. si fece strada nella mia stanza, e appena feci lo stesso sbattei la porta con veemenza. mi poggiai con la spalla ad essa, sempre a braccia conserte, aspettando che l'uomo prendesse parola.

«sono dell'idea che tu debba scambiare due chiacchiere con il tuo amico peloso. » schioccò le dita, mostrandomi con la solita palla di luce stolas che parlava con blitzø. stolas era steso sul proprio letto, mentre blitzø era seduto sulla sua scrivania, che frugava tra le cianfrusaglie del suo fidanzatino.

«entro domani agirò sul resto della sua famiglia. »
blitzø sussurrò queste parole, guardando con preoccupazione stolas.
«blitzy.. non puoi ripensarci? potrei darti il quintuplo della cifra che ti darebbero loro. »
stolas si sedette, aggrottando le sopracciglia in segno di rammarico dopo le parole del demone.

«stolas non capisci, stai parlando delle tre V, mi disintegrerebbero. già il fatto che mi abbiano solo considerato per questo lavoro è qualcosa di incredibile. se mi tirassi indietro sarei morto cazzo. ti ricordo che sono solo un imp, non sono un culo piumato regale come te. »

stolas sospirò, guardando blitzø dritto negli occhi, mentre l'altro scese dalla scrivania, avvicinandosi al gufo che sembrava davvero amareggiato.
«ascolta, potrei salvarne qualcuno inventando qualche scusa. sicuramente se ne accorgeranno, ma tu mi dovrai garantire protezione per me, millie, moxxie, e la mia piccola Loony. e ovviamente il pagamento. capito?»

«a questo punto non agire proprio! diamine blitzø è più importante di quel che credi.»
blitzø alzò gli occhi al cielo.
presi un enorme respiro, quella lucertola mi faceva saltare i nervi davvero.
Lucifero chiuse la bolla, ero già abbastanza infuriata di mio, ci mancava soltanto quell'inutile imp a farmi saltare l'ultimo nervo.

«stolas sta facendo del suo meglio. blitzø ha paura perché è impossibilitato a proteggersi. se me la devo prendere con qualcuno, me la prenderò con Valentino, Vox, e Velvette. »
dissi con tono serio come sempre, portando il mio sguardo sul re.

«ah certo, magari domani ci fai un'altra cenetta romantica, un'altra fellatio e poi si che si convincerà a non ucciderti. porco demonio Eulalia sei davvero così lenta di mente? le cose non si risolveranno se te ne stai sul terrazzo col tuo fidanzatino che ti intreccia i capelli. se davvero vuoi salvarti, devi pensare a 360 gradi, non a 180. »

mi trovai a bocca aperta alle parole di Lucifero. ne avevo davvero abbastanza.
il sangue mi ribollì nelle vene, sentii talmente tanto fastidio che dovetti trattenere il respiro e mordermi l'interno delle labbra, fino a farle sanguinare.
presi un enorme respiro, tentando di non alterarmi.
presi una sigaretta dal comodino accanto a Lucifero, sedendomi sul mio letto a gambe accavallate, per poi ridere.

«oh beh sua maestà, non sapevo che fosse di suo gradimento spiare, origliare e immischiarsi nelle conversazioni altrui. » inspirai un tiro di sigaretta, senza tirarlo fuori continuai a parlare. «non mi aspettavo che ti fossi dimenticato, dopo 88 anni, pensavo mi avessi guardata mentre mio marito abusava di me, in vita. o forse è quello che vorresti vedermi fare? eh sua maestà? hai per caso la mente di un pervertito? sei frustrato dal fatto che io non riesca a decifrare le mie emozioni?» sputai il fumo,
prendendo un'altro grande tiro.
vedevo Lucifero guardarmi pieno d'odio. ma era il mio obbiettivo.

«ti darò un'informazione, Lucifero. sono stanca di sopportare te che riversi la tua rabbia su di me. ti ho già detto, ho bisogno di pensare. d'altronde sei stato proprio tu a cancellarmi la memoria, o sbaglio? è come se dovessi imparare di nuovo a provare emozioni, dopo una vita di abusi e costrizioni. non ho mai provato amore. pensi sia facile?
se provi questo per me, buon per te, ma soltanto perché non conosco questa emozione, e non riesco a darti una risposta, non ti servirà a nulla riversare la tua rabbia repressa su di me. »
mi alzai dal letto, girando intorno al re mentre pronunciavo queste parole, finendo per sputargli il fumo in faccia.

sorrisi, allontanandomi dal suo viso divertita, sapendo di aver detto la verità.
«se propriamente vuoi esprimere le tue emozioni, ti consiglio di evitare di lasciarmi moribonda sul pavimento. ti ringrazio per la tua preoccupazione, mio re. ma sono abbastanza certa di poter gestire ciò che sto facendo. e si, magari una fellatio potrebbe convincerlo a star fermo, chissà, potrei pensarci»

sorrisi compiaciuta mentre il re mi guardava interdetto. probabilmente non si aspettava tutto quel monologo.
gli feci un occhiolino, mentre continuavo a fumare la sigaretta impuzzolendo la stanza con il forte odore di tabacco bruciato.
Lucifero sospirò, togliendosi il cappello e posandolo sul comò accanto al mio letto.
«mi dispiace per l'accaduto. hai ragione, è un'autodifesa davvero pessima, e sopratutto sbagliata. »

afferrò il mio pacchetto di sigarette, prendendone una. si avvicinò a me, mi prese la mano. alzai gli occhi al cielo, facendo ardere sul mio dito una piccola fiamma, in modo da fargli accendere la sigaretta.
«non ti stavo spiando, ti avevo sentita volare dalla mia stanza, che è collegata al terrazzo. ero venuto a farti compagnia, ma non ho voluto disturbare una volta che vidi Alastor. sembravi davvero in pace con te stessa. ormai quando sei con me sei sempre stressata. »

sospirai, allontanandomi lievemente da lui, fumandogli la sigaretta in faccia.
posai nuovamente la schiena contro la porta, guardando il demone di fronte a me.
«oh ti prego non attacca con me questo copione da vittima. metti a posto la tua coscienza. tu non vuoi davvero aiutarmi, tu vuoi solo che io torni con te, il lieto fine e bla bla bla. »

il re si avvicinò a me con passo svelto mettendo un braccio tra me e la porta, sbattendo talmente forte da farmi sobbalzare. lui non lo notò, io infatti continuai a fumare, facendogli arrivare il fumo negli occhi, anche se non sembrava recargli alcun fastidio.
«se avessi voluto solo un merdoso lieto fine, l'avrei fatto quando eri vulnerabile e inutile. sono ancora qui perché ci tengo davvero a te, non m'importa ciò che provi per me, è chiaro? voglio solo far finire questo scempio, non voglio di nuovo custodire il tuo potere senza poterti vedere. perché non capisci? io non voglio che tu muoia. »

sentii un dolore allo stomaco che iniziava man mano a salire, disperdendosi fino al mio petto, facendo perdere un battito al mio cuore. iniziai a respirare irregolarmente, sentii le mie guance bollire, la temperatura corporea salire.
cosa diamine mi stava succedendo?
Lucifero finì di parlare, un brivido mi pervase la schiena, provocando un impulso.
non saprei descrivere a parole ciò che provai, improvvisamente annullai la distanza tra i nostri visi, sentendo le sue labbra calde sulle mie. lui non si scollò, anzi iniziò a baciarmi con foga.

sentivo il respiro diventare sempre più affannoso, non riuscivo a staccarmi da lui, sentivo come un magnete che ci univa.
il suo alito e le sue labbra sapevano di tabacco, un sapore pungente e forte, dato il fatto che stavamo entrambi fumando in quel momento.

mi buttai tra le sue braccia, senza staccarmi da quel bacio di cui avevo un inspiegabile bisogno.
le sue mani mi cinsero la vita, facendomi rimanere con le spalle alla porta.
il mio cuore batteva all'impazzata, sentivo di poterlo perdere da un momento all'altro, come se potesse schizzarmi fuori dal petto.

fui io a staccarmi dal bacio. guardai Lucifero dritto negli occhi, lui mi fissava con sguardo perso, con le guance totalmente rosse.
«Lucifero, io-»

venni interrotta da un rumore fortissimo, io e Lucifero ci staccammo e..

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SPAZIO AUTRICE
AAAAA ragazzi è stato davvero bello scrivere questo capitolo.

che ne dite, vi sta interessando?
fidatevi che non è tutto qua! il rapporto tra Eulalia e Lucifero continuerà ad evolversi, così come quello tra lei ed Alastor.
beh, chissà cosa ne penserà lui di tutta questa situazione :)
non temete, nei prossimi capitoli saprete moooolto di più.

grazie per le letture, e come al solito
vi voglio beneee🫶🏻🫶🏻

 -✰ 𝐩𝐚𝐫𝐥𝐚 𝐝𝐨𝐥𝐜𝐞𝐦𝐞𝐧𝐭𝐞 ✰  -  Hazbin Hotel. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora