𝑿𝑽𝑰𝑰𝑰 𝒄𝒂𝒑𝒊𝒕𝒐𝒍𝒐

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⚠︎

Sono a casa da solo mezz'ora e le innumerevoli domande di mia madre mi hanno già fatto venire mal di testa:

-perché sei rientrata tardi?

- che facevi ?

-è tutto ok?

Davvero , io capisco che si preoccupi per me e per ciò che mi è successo ma in questo modo io continuerò a vivere con il ricordo del passato che mi opprime e attanaglia .

Sto cercando di andare avanti e superare le violenze che subivo da parte di quello che è stato il mio fidanzato per quasi tre anni , ma dimenticare tutto e tornare come prima mi risulta impossibile se mi vengono ricordate ogni giorno le scene a cui ero costretta a partecipare .

ogni notte.

ogni fottuta notte.

Cerco di dormire ma appena chiudo gli occhi rivivo tutto , in ogni singolo dettaglio:

Le urla agghiaccianti e demoniache.
nessuno mi sente.

I polsi che bruciavano forte a contatto con l'attrito della corda stretta che me li fasciava , mi lasciava dei segni rossi per giorni o settimane.

I miei pianti disperati .

Ma nessuno mi vede.

E lui?

E lui che rideva di me mentre mi provocava questo dolore immenso fisico e psicologico che mi porterò dietro fino alla morte.

Sto tremando .

Non capisco più nulla e non vedo niente se non il suo volto malato.

i suoi occhi neri.

Che sia maledetto.

Che ho fatto di male per meritarmi tanto dolore?

Me lo chiedo spesso.

Ho freddo eppure è come se fossi a due centimetri da un vulcano che sta per eruttare , sto sudando.
Ma ho freddo , tanto freddo.

Provo a chiedere aiuto ma sembra che dalla mia bocca non esca alcun suono , come se non avessi più aria in corpo .

Debole e inerme cado sul letto incapace di esalare un grido.

Non riesco a respirare .

se non arriva subito qualcuno potrei...

Come un miraggio noto la porta della mia stanza che si apre : Sarah

- Merda ! Soph

io sento solo grida lontane quando intravedo la figura prosperosa della mia migliore amica correre verso di me capendo cosa è appena accaduto , cerca di mettermi seduta sul pavimento per aiutarmi a respirare di nuovo regolarmente.

Non è la prima volta che mi succede , purtroppo, ogni volta che inizio a pensare troppo e a rivivere quei due anni e mezzo di inferno l'effetto è sempre questo .

Non riesco ad andare avanti e superarlo , mi ha fatto troppo male.
Dopo essermi seduta Sarah corre ad aprire la finestra per far entrare aria fresca e mi guarda da lontano preoccupata.

piano piano l'ossigeno torna a circolare in modo normale nel mio corpo e il respiro inizia a regolarizzarsi un minimo , io mi guardo allo specchio posizionato davanti a me:

ho la faccia paonazza e sudata , sto ancora affannando e tremo .

"se non fosse arrivata Sarah..."

Non faccio in tempo a finire la frase che lei mi si scaglia contro abbracciandomi , facendo attenzione a non stringere troppo e ancora scossa dell'accaduto ricambio l'abbraccio della mia migliore amica un po' debolmente

𝒀𝒐𝒖 𝑶𝒓 𝑯𝒊𝒎 ? - 𝓁𝒶 𝓂𝒾𝒶 𝓇𝒾𝓃𝒶𝓈𝒸𝒾𝓉𝒶 .Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora