prologo

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scrivo di un amore tormentato complicato e ripudiato.
a chi ha perso qualcuno a caro
a chi non riesce ad andare avanti per via
di un lutto, a chi ama o non riesce ad
amare, a chi ama una persona con cui
non può avere nulla.
a chi odia la sua famiglia tanto da ripudiarla.


questa è per voi cari lettori.

PRIMA PARTE

due mesi prima
maggio
pov's ava

oggi 25 maggio, il giorno peggiore della mia vita.
mi hanno strappato via mia sorella, la mia ragione di vita, il mio tutto.
la persona che mi ha sempre sostenuta e che aveva giurato di restare con me per sempre.

soffriva di leucemia ed oggi non c'è l'ha fatta, sono riuscita a salutarla e le sue ultime parole sono state "ti voglio bene ava, sei stata la persona più importante della mia vita. abbi cura di te stessa e non arrenderti mai" e subito dopo non c'è l'ha fatta.

sono scoppiata in un pianto disperato che nessuno è riuscito a placare.

domani avremo il funerale ed io non so più cosa fare, mi manca troppo mia sorella.

"dovremmo andare" mormora mia madre mentre guarda il corpo di mia sorella privo di vita
"tu" esclamo alzandomi dalla sedia
"non hai fatto altro che litigare con papà davanti ai suoi occhi sapendo sarebbe morta e che era tanto malata, hai fatto vivere gli ultimi giorni di mia sorella uno schifo, non vi perdonerò mai.
mia sorella in fin di vita e voi avete litigato come due bambini, vi odio con tutto il mio cuore" dico senza nemmeno fare una pausa con le lacrime agli occhi
"sei solo sconvolta, e lo sono anche io tesoro, andremo avanti" risponde mia madre mentre ignora tutto il mio disprezzo per lei posandomi una mano alla spalla ed io mi ritraggo subito
"devi lasciarmi in pace" grido uscendo da quella stanza ma prima mi giro verso il corpo di mia sorella "ti voglio bene Amanda, mi dispiace che tu non abbia vissuti i tuoi ultimi giorni come volevi" dico piangendo e subito dopo esco dalla stanza sbattendo la porta.

mi manchi già.

il giorno dopo...

"Amanda, ragazza dai vent'anni ci ha lasciato ieri, il 25 maggio a causa di una malattia al sangue.
La leucemia. Era una ragazza dolcissima, sempre solare."

non ci posso credere che sono qui.
mentre mio padre fa il discorso che non merita di fare io sto qui accasciata a terra. penso di essere sul punto di svenire.

terminato il funerale, torniamo a casa.
questa casa mi ricorda immensamente lei, c'è la sua roba, i suoi vestiti.
ed i miei genitori che piangono per lei.

"come potete versare le lacrime per lei quando le avete fatto passare un inferno?" mi rivolgo ai miei genitori
"non ti permetto di parlarci così, so che sei triste per ciò che è successo lo siamo pure noi" grida mio padre perché solo questo sa fare.

respiro e inspiro e vado in camera mia che una volta era pure la sua...

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