tu chi sei?
dopo aver passato tutto il pomeriggio con jess e derek l'amico di jess ritorno a casa in compagnia della mia migliore amica.
quando ho la certezza che derek se ne sia andato mi scaglio contro jessie.
"mi spieghi che ti è saltato in testa?" parto all'attacco
"non essere esagerata, l'ho visto che ti sei divertita" dice guardandomi con il suo solito sguardo 'smettila di fare la lamentona'
"divertita!? ho dovuto fingere, e poi chi era?" domando con un tono di voce alto
"mio cugino" risponde -con un sorriso falso ma si vede che non è arrabbiata sembra mi stia prendendo in giro con quel sorriso di merda stampato in faccia- ah, suo cugino. è suo cugino.
"ah" rispondo "emh beh, questo cambia tutto, vabbè ti perdono" dico balbettando.ho fatto una figura di merda.
ma vabbe jess è jess insomma, è pure strano che io non conosca sto cugino ma dettagli.tornata a casa sono accolta come sempre dalle urla dei miei genitori.
non vedo l'ora sta giornata di merda finisca."devi smetterla di uscire e non rispondere alle nostre chiamate" dice uno
"ti dobbiamo per caso mettere il coprifuoco?" esclama l'altra.coprifuoco? che lo mettessero tanto non lo rispetterò mai.
entro in camera ignorandoli come sempre e aspetto l'ora di cena.
'ei sono derek, sei ava? mi sono fatto
dare il tuo numero da jessie'un messaggio, ah è lui.
diamogli una possibilità in amicizia dai.'ei, sisi sono io, come stai?'
'tutto apposto te?'
'anch'io tutto bene'
'domani ti va di uscire?'
okay ragazzo, stai correndo troppo.
'non posso, ora devo andare ciao'
taglio corto così da non dover più subire una delle sue storie del cavolo.
sono le otto e mia madre non ha ancora preparato la cena, solitamente si arrabbia sempre ma poi cucina, vabbè non mi importa nel caso esco fuori.
"hai preparato la cena?" domando a mia madre
"pensi che io sia la tua schiava?" dice avanzando di un passo
"pensi che tu possa urlarmi contro e poi pretendere la cena" continua
"certo che no, vuol dire che uscirò fuori a mangiare" rispondo con una tranquillità che non mi appartiene
"signorina dove pensi di andare a quest'ora?" ribatte stringendo i denti
"ho fame, tu non vuoi cucinare e visto che non sei obbligata a farlo io andrò a mangiare fuori" dico afferrando le chiavi di casa e mettendo poi le scarpe."sei una maleducata" queste sono le ultime parole che sento dire da mia madre prima di essermene andata.
non ho davvero fame ma dovevo dimostrarle che non mi faccio scalpire così facilmente.
cammino per le strade di Genova.
amo Genova ed il mare che c'è qui.
amo la mia città perché era la preferita di mia sorella.
amo Genova e tutto quello che c'è dentro.
Genova è casa mia.
quando cammino in questa zona sento la presenza di amanda, era il nostro posto preferito, lungo il mare.ora è deserto perché è tardi, ma quando d'inverno venivamo qui a correre spensierate era bello, ero felice.
"che ci fai qui tutta sola?" dice una voce famigliare facendomi sobbalzare dallo spavento
"che cazzo" mormoro, poi alzo la testa e vedo Nicholas
"sei davvero un coglione lo sai? mi hai fatto prendere uno spavento ti odio"
"non essere arrabbiata, non potevo sapere tu fossi qui" risponde
"potevi evitarmi" ribatto
"nah, non sarebbe stato divertende" dice incurvando le labbra in un sorriso."quindi?" domanda, non capisco
"quindi cosa"
"che ci fai qui tutta sola?" dice "...e arrabbiata" aggiunge diminuendo il tono di voce.
sbuffo.
"niente" rispondo girandomi dall'altra parte, non voglio mostrarmi sensibile davanti a uno come lui.
"ei..." mormora accarezzandomi i capelli e d'istinto mi irrigidisco "non toccarmi" dico stringendo i denti e lui mostra in viso un volto deluso.ma la delusione se la metta nel culo.
ci dev'essere per forza un motivo.
perché mi parla? lo conosco appena.
perché l'altra volta mi ha portata a casa sua? per lui sono una sconosciuta.
ho tante domande ma zero risposte."mi dispiace tu stia male. perché non mi vuoi dire il motivo?" domanda
"perché?" dico girandomi verso di lui
"appena ti conosco, tu chi sei? due come noi non possono essere amici" dico lasciando indietro i miei capelli castani e amdandomene via.
prova a fermarmi ma nulla.così giro l'angolo una volta per tutta lasciandolo lì senza parole.
una quattordicenne amica o qualsiasi cosa lui abbia in testa con un venticinquenne assolutamente no.
non sarei dovuta uscire.
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passione e tormento
Chick-Litava, una ragazza di quattordici anni che però per la sua età la sua vita è molto complicata per via dei litigi fra i suoi genitori e per la morte di sua sorella che non riesce a superare, fra tutto questo nicolas sarà il rimedio ma allo stesso tempo...