47. ci sono telecamera ovunque

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ava
ci sono telecamere ovunque

vado in bagno ed è domenica, c'è un pezzo di carta con su scritto qualcosa, sarà di nick.

dovrei farmi i fatti miei ma allo stesso tempo perché dovrei?

prendo il pezzo di carta ed il contenuto mi spiazza.

cazzo ieri alla festa c'era noah.

avevo detto avrei fatto piazza pulita ma dopo quello che noah mi ha fatto ho completamente perso le forze e la voglia di fare tutto.

però se adesso mi metterà di nuovo i bastoni fra le ruote gli è la farò pagare.

"nicholas" grido contro di lui sbattendogli il bigliettino nel petto
"oddio" mormora "non lo dovevi leggere ev" mi sgrida come se fossi una bambina.

"non lo dovevo leggere?"
"nicholas se mio padre è vicino a me in un posto tu devi dirmelo cazzo" grido contro di lui puntandoli il dito contro
"lo fatto per non farti preuccupare ava" dice cercando di calmarmi
"basta mi sono rotta il cazzo" grido andando in bagno sbattendo la porta.

più che arrabbiata sono delusa, va bene james che è mio fratello e non sa cosa sia successo dentro quella stanza.

ma nicholas sa tutto per filo e per segno.

e da lui aspettavo che una cosa del genere me la dicesse.

ormai è ovvio che ci sono spie ovunque,
Noah è un pazzo maniaco.

però forse con nick ho esagerato, infondo io ho solo quindici anni è per quello che mi ha tenuta all'oscuro di quello.

ieri ha rinunciato alla gara per me, è stato tutto il tempo con me.

ed infine mi ha protetta da Noah.

okay ho esagerato, devo andare a chiederli scusa.

esco dal bagno e a passo lento raggiungo la camera dove c'è lui.

e seduto sull'orlo del letto a usare il telefono.

mi siedo anche io incrociando le gambe al suo fusto.

"scusami amore, hai ragione" gli dico dandoli dei baci nel collo.

si gira verso di me e inizia a darmi un bacio, posa delicatamente le sue labbra sulle mie.

fa diventare dopo tutto più passionale.

"sei sicura?" domanda ed io annuisco accecata dal piacere.

il telefono squilla.

quello di nicholas per precisare.

vorrei prenderlo e spaccarlo in mille pezzi, chi è il bastardo che chiama a mezzogiorno, orario di pranzo.

"pronto?"
"va bene"
"ok sono lì a momenti"
"arrivo" e stacca.

"dove vai?" domando sdraiandomi nel letto imbronciata
"mi hanno chiamato per lavoro, verrò da te stasera ev" dice dandomi un bacio alla fronte
"lavoro? che lavoro fai?" domando
"l'ho detto l'altra volta, ho un'azienda" risponde dandomi un altro bacio.

nicholas se ne è andato raccomandandomi di restare a casa, se fosse stato prima non lo avrei ascoltato ma adesso ho paura.

afferro il telefono ed inizio a massaggiare con la mia migliore amica.

'mi sto annoiando a morte'

'perchè?'

'nicholas è andato a lavorare
ed io devo stare a casa per
colpa di tutta quella storia'

'vengo da te?'

'non è sicuro jess, ieri
sono andata ad una festa poco
legale con nick e lui era lì, significa
che sa tutto e ha spie ovunque'

'sicura, non mi fido tanto
a lasciarti da sola ev'

'me la caverò come ho
sempre fatto e se succede qualcosa
chiamo nick e ti scrivo subito'

'vabene a dopo'

'a dopo'.

mi annoio a morte, come mai potrei fare da sola a casa all'una di pomeriggio.

vabbè anche se non vedevo nick andare a lavoro da tantissimo.

potrei guardarmi un film? ineffetti non lo faccio da un po'.

come potrei prendere e leggere, che è la cosa che in assoluto più amo fare.

inizio il libro che mi ha comprato nicholas allora perfetto.

mi alzo e vado all'altro cassetto in cui nicholas ha detto che potevo metterci le mie cose.

prendo il libro chiudo il cassetto e me ne torno a letto.

sfoglio le pagine e poi inizio la mia lettura.

jessie

sto andando a casa della mia migliore amica, mi ha detto svariatamente volte di non venire perché non è sicuro.

però non voglio lasciarla da sola, lei è la mia migliore amica e finché ci sono io devo proteggerla.

nicholas è un cretino, doveva rinunciare al lavoro conoscendo la situazione.

mi vesto con dei jeans ed una felpa a caso ed esco di casa salutando mia madre.

arrivo davanti casa di Nicholas ed entro.

quasi sussulto quando vedo la scena che davanti mi si presenta.

mi nascondo dietro un muretto e cazzo, la mia migliore amica è in pericolo.

c'è noah dietro la porta di casa di nicholas.

afferro velocissimamente il telefono per scrivere a nicholas, ev non deve sapere niente, lei perde la calma e cazzo succede un casino e la rapisce di nuovo.

'nicholas, devi tornare subito a
casa cazzo, c'è noah davanti porta
di casa tua, sono passata per stare
con ev muoviti nicholas'

non ho mai scritto un messaggio con così ansia e così velocemente.

ev mi aveva detto di non venire ma se non fossi venuta sarebbe successo qualcosa a lei quindi meglio così.

si gira e penso mi abbia notata, ora sì che sono nei guai veramente.

"guarda un po' chi abbiamo qui" dice avvicinandosi "la migliore amica di mia figlia" aggiunge.

metto subito il telefono nella tasca perché se dovesse vede il messaggio non so cosa succederebbe.

"che cosa vuoi?" balbetto
"cosa voglio? che tu te ne vada e faccia finta di non aver visto niente" risponde, se pensa che me ne andrò lasciando ev nei casini si sbaglia proprio.

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