23 agosto
non dovresti fumare sai?le acque si sono calmate in casa mia, i miei genitori hanno ripreso a lavorare e le loro vecchie abitudini ma io no.
io mi rifugio nei libri e nelle sigarette, ma non riesco a non pensarla.ogni maledetto giorno penso a lei e a quanto mi manca, penso a quando da piccole rubavamo il gelato dal frigorifero ed ogni volta nostra madre si arrabbiava.
penso solo a lei."stai bene?" domanda jessie la mia migliore amica, mi è stata accanto ogni giorno e non è partita nemmeno in vacanza per stare con me
"tutto bene" mento mentre mi fumo una sigaretta
"ti voglio bene ava ma secondo me dovresti smetterla di fumare tutte quelle sigarette" dice cercando di convincermi a non fumare, infuoco lo sguardo "cosa fare lo decido io" rispondo freddamente, una freddezza che fa paura pure a me stessa.sono seduta sul muretto dello skatepark con jessie vicino che guarda il telefono.
passa un ragazzo che mi sta infastidendo tenendo gli occhi addosso a me.
è moro , alto, ed ha degli occhi marroni che scendono sul color miele."mh, sai che dovresti smetterla di fumare?" dice avvicinandosi a me con aria impacciata "quanti anni hai?" aggiunge trattandomi come una bambina.
mi alzo dal muretto su cui ero seduta ed inizio a squadrarlo, ricevo un occhiataccia da jessie che dice tipo 'non creiamo problemi'.
"io ho quattordicianni se le interessa così tanto, ma se fumo o no sono cazzi miei quindi smetta di fissarmi come un pedofilo e calmi gli ormoni" dico con aria da sfida e poi torno a sedermi, non ricevo risposta infatti quando mi giro lui non c'è più.
"dovevi proprio?" mi sgrida jessie
"se anche tu vuoi farmi la paternale vattene, anzi potevi partire se avevi intenzione di assilarmi con tutte queste prediche, mi avete rotto tutti il cazzo" dico con gli occhi lucidi
"devi andare avanti, lo devi fare per lei" dice cercando di essere più dolce e delicata possibile
"mi avete tutti rotto il cazzo, mi ripetete 'devi andare avanti ava, ripendi la tua vita' ma no perchè voi non sapete come mi sento!" grido facendo girare un paio di ragazzini dalla mia parte
"e voi che cosa avete da guardare?" grido rivolgendomi a loro che si girano subito a fare quello che stavano facendo."ava..."
"no, scusami so di esagerare però non c'è l'ha faccio più a sentirvi parlare di me"
"mi dispiace, parliamo d'altro"
"conosci il tipo che si è comportato con me come se fosse mio padre?"
"si, si chiama nicolas ed ha venticinque anni era carino non è così?" dice prendendomi in giro
"ma stai zitta potrebbe essere mio zio" scherzo lasciandomi sfuggire un piccolo sorriso che solo a lei concedo.torno a casa con le urla dei miei genitori che litigano.
mi domando se un giorno smetteranno di comportarsi così, dicono a me di andare avanti ma loro sono i primi a non farlo trascurandomi.
sono chiusa in camera e proprio quando sento cessare le urla dei miei genitori, mio padre spalanca la porta di camera mia.
"tu e queste sigarette, basta" grida sventolandomi il pacchetto che ho lasciato in salotto
"non sei nella posizione di darmi ordini" rispondo apatica facendo riferimento al fatto che anche lui fuma quasi più di me
"sei mia figlia non permetterò che tu ti rovina la vita con sta merda" ribatte ed io non rispondo, sto zitta sapendo che prima o poi si arrenderà e mi lascerà in pace.come sospettavo si arrende lui per primo "devi andare avanti" ripete per la milionesima volta, penso di esser sul punto di esplodere.
l'ho faccio uscire fuori dalla camera e mi butto sul letto con le lacrime agli occhi mi addormento.
"svegliati, la cena è pronta" dice mia madre strattonandomi
"okay okay, arrivo" rispondo stiracchiandomi , avrei preferito dormire.🌹
"tra qualche settimana inizia la scuola, sei felice immagino" scherza jessie
"non hai idea di quanto" rispondo ridendo insieme a lei, oggi è una bella giornata e nulla mi rovinerà il buon umore, siamo allo stesso posto di ieri, io seduta sul muretto e lei affianco a me.passa il ragazzo di ieri, che a quanto pare si chiama nicolas.
"vedo che hai seguito il mio consiglio" dice facendo riferimento al fatto che oggi non sto fumando, jessie passa all'attacco ed io le faccio un mezzo sorriso
"perché non vai ad infastidire altre ragazzine invece che fare il so tutto io con la mia migliore amica?" grida jessie contro di lui facendolo quasi sussultare
"mh, vedo che ti piace farti difendere da tua sorella" questa è la goccia che ha fatto traboccare tutto, la mia pazienza, tutto.mi alzo con gli occhi infuocati, consapevole che se ne prenderà di pugni.
"tu non sai un cazzo della mia vita" dico dirignando i denti "ora levati dal cazzo" aggiungo tornando a sedermi sul muretto in cui ero seduta prima.
"stai bene?" domanda jessie poggiando la mano sulla mia spalla "tutto bene" rispondo.
tutto bene , due parole.
nulla va bene nella mia vita da quando lei non c'è più."avevo detto che non mi sarei fatta rovinare la giornata da nessuno, sento il bisogno di cambiare stile e smetterla con questi vestiti neri e stroppicciati" dico alzandomi dal muretto facendo intendere che oggi andremo a fare shopping
"ohh sii, shopping" esulta prendendomi per mano.entriamo in un negozio carino, non lo facevo da tanto.
jessie prende un top rosso, dice che mi dona perché risalta i miei capelli castani. anche il verde dice di starmi bene perché risalta i miei occhi marroni scuro.
quindi già so che oggi il nostro carrello si riempirà di verde e rosso.
"prova questo" dice dandomi il top che aveva adocchiato prima ed io così faccio
"come sto?" domando "benissimo" dice saltellando "prendilo ovviamente" dice mostrandosi seria ed io annuisco sorridente posandolo sul carrello.arriviamo alle cinque del pomeriggio che abbiamo speso duecento euro in shopping.
torno trionfante a casa con le mille buste in mano.
rientrata in casa i miei genitori mi guardano sconvolti.
"che avete da guardare?" dico bruscamente
"nulla, e che..." mormora mia madre
"...hai fatto shopping tu?" termina mio padre, ma che problemi hanno
"si guardate, non c'è da stupirsi comunque" rispondo guardandogli stranita, subito dopo vado in camera poggiando i sacchetti a terra.
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passione e tormento
ChickLitava, una ragazza di quattordici anni che però per la sua età la sua vita è molto complicata per via dei litigi fra i suoi genitori e per la morte di sua sorella che non riesce a superare, fra tutto questo nicolas sarà il rimedio ma allo stesso tempo...