11.

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Helen Pov

Mi rialzai da terra dopo l'ennesimo ruzzolone, da quando avevo perso metà della coda riuscivo a fare pochi metri in corsa prima di cadere rovinosamente.
Oboro mi stava aiutando come poteva e agli allenamenti si era unita anche Abbie che pensava più al cazzo di Oboro piuttosto che all'allenamento vero e proprio.
Non riusciva a nascondere la sua cotta, almeno lui era stupido e non ci arrivava.

H:"sto perdendo di nuovo sangue dal naso accidenti"
Oboro:"non mi stupisce, hai dato una facciata al pavimento, va in bagno a lavarti il viso"
H:"posso andare a comprare qualcosa alle macchinette?"
Oboro:"va bene, Abbie facciamo una pausa anche noi"
A:"finalmente"

Uscì dalla palestra, ma appena aprì la porta andai a sbattere contro qualcuno che stava cercando di entrare.
E quel qualcuno era il broccolo che si era piazzato proprio lì davanti.
Non capivo perché ogni giorno veniva a controllare i miei allenamenti portandosi dietro il kit per il pronto soccorso, cioè, capivo il kit ma non capivo perché veniva a vedere.

H:"che ci fai qui?"
D:"ho portato il kit"
H:"grazie"
D:"sei caduta di nuovo?"
H:"già"
D:"come vanno gli allenamenti?"
H:"vieni"

Andai alle macchinette per recuperare qualcosa da mangiare e da bere, era da ben un'ora che non mettevo qualcosa sotto ai denti e il mio stomaco cominciava a reclamare sempre di più.
Mi sedetti su una sedia per mangiare, il broccolo fece lo stesso dopo aver preso un caffè.

H:"ti ho sporcato prima, scusa"
D:"no, scusami tu, sono io che ho aperto la porta senza bussare"
H:"comunque gli allenamenti vanno, ne bene ne male, mi ribalto ogni venti metri di corsa"
D:"bo notato che anche fare le scale ti è difficile"
H:"mi sento deficiente"
D:"ma non lo sei! È colpa di afo..."
H:"senti broccolo posso farti una domanda?"
D:"si?"
H:"perché mi ronzi sempre intorno?"
D:"non è che ti ronzo intorno, è solo che..."
H:"solo che?"
D:"ho promesso di non dirlo, Dave mi ha chiesto di aiutarti se c'è ne era bisogno e di tenerti d'occhio"
H:"tipico di Dave"
D:"sono una specie di babysitter, anche quando tornai in Giappone con Toshi mi chiese la stessa cosa"
H:"da Hero a babysitter"

Dave faceva sempre così, era apprensivo, lo era sempre stato, ad i-island chiedeva a Patrik di tenermi d'occhio, quindi non mi stupì granché scoprire che l'aveva chiesto anche al broccolo.
Non che mi piacesse avere qualcuno che mi tenesse d'occhio, ma con tutte le volte che mi facevo male, capivo perché facevo preoccupare le persone, soprattutto ora che a causa della coda mozzata perdevo l'equilibrio anche con il nulla.

D:"già, ma, ammetto che un po' ero preoccupato di mio"
H:"perché?"
D:"è vero che avevamo bisogno del vostro aiuto, però, l'unica cosa che ne abbiamo guadagnato? Siete rimaste ferite"
H:"broccolo, non è colpa tua"
D:"oh, lo so, è solo che se non vi avessimo chiamato..."
H:"Non è colpa tua, piantala"
D:"Helen"
H:"si?"
D:"non sei arrabbiata?"
H:"certo che lo sono, ma non con te, con Toshi o Kacchan o Shoto, non con voi, ma con afo e con me stessa, insomma... se fossi stato più forte"
D:"ti va di allenarci insieme?"
H:"eh?"
D:"sono nella tua stessa situazione, se fossi stato più forte..."
H:"mmh..."
D:"Helen, posso farti una domanda?"
H:"mi pare tu ne abbia già fatte molte"
D:"questa è la più importante e non te lo ancora chiesta nonostante sia qui da un mese"
H:"allora fammela e non girarci intorno"
D:"perché sei diventata un Hero?"
H:"è una motivazione stupida"
D:"stupida?"
H:"già"

Anche se più che stupida, era infantile, un sogno infantile che però era rimasto lì nel corso degli anni.
Non volevo neanche dirlo ma ormai lui si aspettava una risposta e il suo sguardo era molto eloquente, voleva sapere.

D:"allora?"
H:"volevo salvare bambini"
D:"salvare...?"
H:"è un sogno infantile, volevo solo salvare bambini, però quello è il motivo per cui sono diventata un Hero"
D:"io penso sia un sogno bellissimo"
H:"bellissimo, ma infantile"
D:"non è vero, i bambini sono..."
Is:"eccovi! Vi ho cercato dappertutto, Toshi ci vuole nel suo ufficio"
H:"nel suo ufficio?"
Is:"si, non so come mai"
D:"andiamo"

Arrivati all'ufficio di Toshi, scoprimmo che c'eravamo tutti e che nessuno sapeva il motivo per cui lui ci avesse convocati.
Toshi era seduto alla sua scrivania e dal suo sguardo non si presagiva nulla di buono.
Ci sedemmo sui divanetti aspettando che prendesse parola ma passavano i minuti e la tensione diventava sempre più pesante.

K:"ohy pavone che cazzo ci chiami se poi te ne stai in silenzio?!"
G:"effettivamente..."
T:"non dovete più cercare All for One"
S:"perché l'hai trovato?"
Is:"hai trovato la sua base?"
T:"no"
D:"e allora perché non dobbiamo cercare Afo?"
Oboro:"io non capisco"
T:"cosa c'è da capire? Non potete fronteggiare Afo! Come vi ha ridotto..."
H:"anche tu sei rimasto ferito se non mi sbaglio"
T:"io sono diverso!"
Is:"perché?"
T:"perché posso affrontarlo"
D:"anche noi"
T:"voi no!"
G:"perché?"
T:"perché siete deboli"
Oboro:"oh bhe grazie tante mister esibizionismo"
K:"mi sono rotto il cazzo"
H:"è possibile rompere quello?"
D:"no"
H:"era un modo di dire?"
D:"si"
K:"avete finito?"
H:"scusa"
K:"dicevo, hai rotto il cazzo, vuoi fare da solo? Fallo!"
S:"Bakugo..."
D:"Kacchan non mi sembra il..."
H:"io sono d'accordo con Kacchan"
A:"Helen?"
G:"siamo venute per aiutare e il ringraziamento è questo?"
T:"IO non ho chiesto il vostro aiuto"

Senza che me ne rendessi conto sul volto mi erano comparse le due linee nere che partivano dall'occhio fino ad arrivare agli angoli delle labbra.
Più parlava più mi innervosivo.
Non dovevo dare di matto e fare scenate, non dovevo fare scenate.
Dovevo trattenermi.

Is:"Toshi noi non c'è ne andiamo"
A:"esatto"
T:"dovreste, anche tu Helen, dovresti tornare da Dave"
H:"cazzo c'entra quello?"

Ecco tutti i miei tentativi di non dare di matto andare in fumo nell'arco di otto parole.
Ignorando ciò che voleva dire mi alzai dal divano ed uscì dall'ufficio.
Non me ne fregava un cazzo di ciò che pensava lui, dovevo fargliela pagare ad all for merd.

Fine capitolo 11
Al prossimo capitolo~

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