Una margherita ruota tra le mie dita . La tengono salda , il pollice e l'indice . Il vento accarezza il mio volto , che ogni tanto rimane libero alla mercé del tempo . Lei gira , gira , si consuma lo stelo con il calore della pelle rilasciando tra le sue porosità un po' del suo verde . Un colpo di vento stacca con forza i suoi petali e volano via seguendo la scia della brezza . Deglutisco e mi pietrifico .
Se c'è una cosa di cui sono certo è che ho sempre sentito se qualcosa non andasse . Quelle sensazioni a pelle , a intestino proprio .. in quel momento presi il telefono e iniziai a controllare le telecamere di casa sua.
Strano. Non è uscita di casa .
Continuo ad andare avanti e indietro con le registrazioni.
C'è troppa quiete. Che cosa è questa sensazione?
Rimando avanti e indietro .
Dopo qualche secondo realizzo .
Un impercettibile movimento. Sfiderei chiunque a non accorgersene . Un uccellino , un piccolo minuscolo canarino . Sparisce dall'inquadratura nel momento in cui si posa sul ramo .
La registrazione è un loop . Un loop lungo 4 ore.
Quasi lancio il telefono dal balcone , mi alzo facendo muovere la sedia di legno provocando un rumore fortissimo e rientro in camera. Afferro la mia maschera e l'abbigliamento, indossandolo in modo veloce , mi dirigo verso l'armadio e spingendo con forza sul fondo faccio aprire a scatto una botola nascosta. Prelevo una pistola e la carico e la inserisco dietro la schiena . Esco fuori dalla stanza mentre corro verso l'uscita , infilandomi in macchina .
La mia vista è annebbiata, la mia mente non è lucida. Forse per la prima volta combinerò un macello . Sarà uno spargimento di sangue come mai nella mia vita ( e sono un cazzo di soldato )
In pochi minuti raggiungo casa sua e spalanco la porta facendola sbattere di riflesso sul muro . Inizio a chiamarla ma non risponde nessuno. In camera sua il letto è sfatto e la finestra è spalancata
- Cazzo quante volte ti avrò detto di chiudere le finestre la notte ! -
Inizio a rovistare ovunque Ma di lei non c'è traccia !
La mia mente corre veloce mentre le mani frugano tra le lenzuola, nei cassetti, ovunque. Un silenzio assordante avvolge la stanza, rotto solo dal rumore del mio respiro affannoso. La paura si insinua come una lama affilata nel mio cuore. Non posso perdere la calma. Non ora. Non lei.
Mi fermo un attimo, cerco di riprendere il controllo. I pensieri vorticano, caotici, ma uno emerge con chiarezza: devo trovare un indizio, qualcosa che mi dica dove potrebbe essere. Mi dirigo verso il comodino, afferro il suo diario. Le pagine scorrono veloci sotto le dita, ma nulla di utile, solo i suoi pensieri, i suoi sogni, i suoi timori.
Inizio a rovistare ovunque. Ma di lei non c'è traccia. Un terrore sordo mi assale, comprimendo il mio petto come una morsa d'acciaio. Poi lo vedo: un piccolo, minuscolo penny.
Mi inginocchio e lo raccolgo, stringendolo nel palmo della mano. Lo guardo fisso, il volto rigido di Lincoln che mi scruta dall'altra parte del metallo. Questo non è un penny qualunque, ma un marchio. Il marchio dei Bandidores.
Il cuore mi martella nel petto. I ricordi mi assalgono come onde tempestose: il volto del loro capo, il suo ghigno beffardo, e quel maledetto penny che lasciava sempre dietro di sé.
Mi risollevo, stringendo il penny così forte da lasciare un'impronta sul mio palmo. Loro hanno lei. E questo significa una cosa sola: è ancora viva.
La disperazione si trasforma in una rabbia fredda, tagliente. Non ho fallito, non ancora. Finché avrò un respiro in corpo, farò di tutto per trovarla.
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The Bench | Simon Ghost Riley x Y/N (Call of duty)
Fanfiction"The Bench" : La Panchina ; dove tutto ebbe inizio. Y/N si trasferisce in UK, precisamente a Leeds , borgo stupendo immerso nel verde. Dopo una storia di lunga durata decide di cambiare aria . Un susseguirsi di coincidenze le faranno incontrare un...