26.Welcome to the PlayGround

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"Welcome to the playground, follow me
Tell me your nightmares and fantasies"

Mi svegliai in un mondo di nebbia e ombre, la mia mente un vortice di confusione. Le pareti della stanza sembravano pulsare, respirare come un essere vivente. Cercai di mettere a fuoco, ma tutto sembrava sfuggire al mio controllo.

Fu allora che lo vidi: GHOST, in piedi davanti a me, una figura eterea eppure tangibile. Il mio cuore accelerò, incerto se fosse un'allucinazione o una presenza reale.
Allungai una mano tremante verso di lui, aspettandomi che le mie dita attraversassero il vuoto. Invece, sentii una sostanza fredda e nebulosa sotto il mio tocco. Era reale? O era solo un'illusione creata dalla mia mente?

Voci sussurravano ai margini della mia coscienza, alcune familiari, altre aliene e inquietanti. La stanza vorticava intorno a me, i colori si fondevano in un caleidoscopio di follia
Lui parló, ma la sua voce era un eco distante che risuonava sia dentro che fuori la mia testa. Le sue parole erano un enigma, frammenti mescolati a deliri incomprensibili. Cercai di aggrapparmi alla realtà, ma ogni certezza scivolava via come sabbia tra le dita. Ero prigioniera di un limbo tra il mondo dei vivi e quello dei morti, incapace di distinguere la verità dall'inganno.
Il tempo perdeva significato in questo stato alterato. Secondi si allungavano in eternità, mentre ore sembravano scorrere in un battito di ciglia. La sua presenza era sia confortante che terrificante, un'ancora in un mare di caos che minacciava di travolgermi completamente.

Il gelo della stanza si insinuava nella mia pelle.

Fu allora che notai i contorni sfumati di altre figure nella stanza, sagome che si stagliavano tra la nebbia. La paura esplose nel mio petto: i Bandidores.Non eravamo soli.

Ghost si voltò verso di loro, il suo corpo fluttuava tra il visibile e l'invisibile, come se appartenesse a entrambi i mondi che avevano luogo nella mia testa. Le sue parole furono taglienti come lame affilate:

"Lasciatela andare."

La sua voce aveva un'autorità che non avevo mai sentito prima, e per un attimo il silenzio fu così denso da sembrare insormontabile.

Uno dei Bandidores fece un passo avanti.

"Lei ci appartiene ora,"
rispose con un ghigno che trasudava crudeltà.
".. come pegno, e il nostro debito va saldato."

Ghost si mosse con una velocità disarmante, apparendo davanti al capo dei Bandidores in un battito di ciglia.

"Non appartiene a nessuno," sibilò.

Le sue mani si allungarono, ma al posto delle dita, sembravano crescere ombre che si torcevano e si avvinghiavano intorno al collo del Bandidor.

Tuttavia, l'uomo non sembrava intimorito; invece, rise, un suono profondo e graffiante, e le ombre di GHOST vennero spezzate come nebbia al vento.

Le parole dei Bandidores risuonavano nella stanza come colpi secchi, ogni suono un promemoria della mia prigionia. Erano in tre, uomini con volti induriti dalla vita e dagli affari oscuri in cui si erano immersi. Mi fissavano con occhi freddi, come se fossi un semplice oggetto di scambio.

GHOST si era messo tra me e loro, la sua postura tesa, pronta a esplodere in azione.

"Vi ho già detto di lasciarla andare,"
ripeté, la voce un rasoio di calma.

Ma i Bandidores non sembravano intenzionati a cedere. Il loro capo, con il volto segnato da cicatrici, fece un passo avanti.

"Non funziona così, amico," disse, con un sorriso che non raggiungeva gli occhi.
"Lei ci è dovuta. Qualcuno l'ha voluta qui, e non ce ne andremo senza aver regolato i conti."

Mi si gelò il sangue. Era vero? Qualcuno mi aveva consegnata a loro? La paura si mescolava alla rabbia e alla confusione, ma cercai di mantenere la lucidità. GHOST mi guardò, e quel momento di contatto visivo fu sufficiente a farmi capire che non mi avrebbe lasciata indietro.

"Non siete in posizione di negoziare,"
ribatté, spostando leggermente il peso del corpo come per prepararsi a qualcosa.

Il capo dei Bandidores alzò una mano, un segnale per gli altri due.

"Sei sicuro di voler combattere per lei? Sa molto più di quanto sembri. Potrebbe non essere chi pensi che sia."

La sua voce era un sussurro velenoso, come se stesse cercando di piantare il seme del dubbio in GHOST.

Le parole del capo dei Bandidores calarono nella stanza come un'accusa sottile e velenosa: "Non lo sai, vero? Non sai cosa ti nasconde la ragazza?" Il tono era di chi assapora ogni sfumatura del dramma che stava mettendo in scena, un sorriso crudele distese le sue labbra mentre GHOST rimaneva immobile, come se il pavimento gli fosse improvvisamente crollato sotto i piedi.

GHOST mi guardò con un'espressione che non avevo mai visto prima. I suoi occhi, di solito calmi e vigili, erano fissi su di me, pieni di domande senza risposta. Per un attimo, la determinazione che lo aveva sempre caratterizzato vacillò, come se il suo mondo fosse stato scosso da un dubbio inaspettato. Era uno shock visibile, il genere di sconcerto che ti paralizza quando qualcosa ti colpisce nel profondo, quando non sai se credere ai tuoi istinti o alle parole di un nemico.

I Bandidores colsero subito l'occasione per insinuarsi in quella frattura appena aperta.

"Sei qui per salvarla," continuò il capo, "ma forse dovresti chiederti per chi stai davvero rischiando la vita. La conosci davvero? Sai cosa ha fatto?"

Fece un passo verso GHOST, con aria trionfante, quasi divertito dall'incertezza che aveva seminato.

Cercai di alzarmi, di dire qualcosa per fermare quel gioco malato, ma il mio corpo era ancora intrappolato in una pesantezza opprimente. Mi sentivo stordita, le gambe troppo deboli per sostenermi. Ogni parola sembrava bloccata nella mia gola, e il mondo attorno a me era avvolto in un velo di confusione. Ero un'osservatrice impotente di ciò che stava accadendo, incapace di difendermi.

GHOST fece un passo indietro, il respiro irregolare.

"Che diavolo state cercando di dire?"
la sua voce era tesa, ma c'era un'esitazione che i Bandidores avvertirono subito.

Il capo rise di nuovo, come se fosse sicuro che il seme del dubbio ormai avesse messo radici.

"Forse," disse, piegando la testa di lato, "non sei tu a dover fare le domande. Forse dovresti ascoltare cosa ha da dire la tua ragazza... se mai riuscirà a raccontarti la verità."

Sentii una morsa stringersi intorno al petto. Sapevo che stavano cercando di mettere GHOST contro di me, e peggio ancora, stavano riuscendo a farlo.

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Heila è da un po' che non ci si vede ❤️💀

Ogni tanto riapparendo così all'improvviso 💕

Spero che questo capitolo vi piaccia
Un bacio
CollapseDky 💀

The Bench | Simon Ghost Riley x Y/N (Call of duty)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora