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POV'S karper

Non so più da quanto tempo sono qui. La disperazione è una presenza costante, un'ombra che mi segue ovunque io vada. Ogni giorno mi chiedo se Gevon mi lascerà mai andare, se riuscirò mai a uscire da questo incubo. L'incertezza mi consuma, ogni pensiero è una spirale di paura e angoscia.

Mio fratello Jake è piccolo e non capisce la gravità della situazione. Continuamente mi dice di voler tornare a casa, come se fosse una possibilità reale. Non capisce che non possiamo semplicemente andarcene. Ogni volta che lo dice, il mio cuore si stringe. Vorrei potergli dare speranza, vorrei potergli promettere che presto saremo liberi. Ma come posso? Quando non so nemmeno se vedremo un altro giorno?

Mi sento impotente, incapace di proteggerlo. Ogni volta che Gevon entra nella stanza, trattengo il fiato. Mi chiedo se sarà l'ultima volta che vedrò mio fratello. Mi chiedo se oggi sarà il giorno in cui Gevon deciderà che non siamo più utili per lui. L'idea di perdere Jake mi terrorizza, ma devo essere forte per lui, anche se dentro mi sento a pezzi.

Questa situazione mi ricorda un incidente accaduto quando eravamo piccoli. Jake e io eravamo in un parco e lui si era perso. Avevo solo sette anni, ma ricordo perfettamente il panico che mi aveva travolta. Cercavo ovunque, urlando il suo nome, mentre il buio si faceva sempre più fitto. Alla fine, un gentile sconosciuto lo aveva trovato e riportato da me. Anche allora, la paura di perderlo mi aveva quasi paralizzata.

"Karper, ti ricordi quando mi insegnavi a fare le capriole in giardino?" Mi chiede Jake dubbioso
"Sì, certo che mi ricordo. Eri così determinato a farle perfettamente, anche se cadevi ogni volta."

"Alla fine ci sono riuscito grazie a te. Non mi hai mai lasciato arrendere."

"È vero. Eri bravissimo, Jake. Sempre così coraggioso e testardo."

"Mi mancano quei giorni. Mi facevi sempre ridere."

"Anche a me mancano. Ma sai cosa? Anche qui possiamo trovare dei momenti per ridere e stare insieme."

"Davvero pensi che possiamo? Anche se siamo in questo posto orribile?"

"Sì, Jake. Finché siamo insieme, possiamo affrontare qualsiasi cosa. E possiamo ancora trovare un po' di felicità, anche nelle situazioni più difficili."

"Mi fai sentire meglio, Karper. Non so cosa farei senza di te."

"Io ci sarò sempre per te, Jake. Non dimenticarlo mai. Siamo una squadra, e insieme possiamo superare tutto."

Proprio in quel momento entra Gevon seguito da Carred, che prende bruscamente Jake portandolo fuori.

Io mi avvicino a Gevon incazzata. "Cosa credi, che sia un giocattolo?" urlo, ma lui, con un sorriso stampato sul volto, mi ignora e si va a sedere su una sedia.

"Sai, Karper, sei proprio una sorella di merda", dice accendendosi una sigaretta. "Lasci che io tratti così tuo fratello?" Risponde aspettando che lo guardi "Mi provochi, mi baci mentre io tengo la vita di tuo fratello appena a un filo", mi dice.

Lui rimane fisso a fissarmi, poi si alza avvicinandosi a me per guardarmi  negli occhi da più vicino.

"Perciò smettila di fare finta di fregartene perché se ti interessavi veramente dei tuoi fratelli, non avresti mai lasciato Nora andare al parco da sola", mi dice con voce tagliente.

Mi alzo velocemente per essere alla sua altezza, ma tanto rimane sempre più alto di me. "E colpa tua se è morta", continua.

"Cosa stai dicendo, Gevon?" Chiedo non capendo

"La verità. O vuoi nasconderla come hai fatto in tutti questi anni?"

"La verità non è questa", rispondo, iniziando a provare un senso di nausea.

AMORE MAFIOSO Pallottole di doloreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora