18

140 6 1
                                    

POV'S GEVON

"Gevon, Gevon," risponde una voce. Apro piano piano gli occhi e vedo mio padre che mi fissa. Mi alzo da terra, stringendomi la testa.

Mi alzo da terra aiutato da lui e corro in bagno per guardarmi allo specchio. Mi ritrovo con uno zigomo gonfio e in un solo minuto mi torna tutto in mente: Karper, io che cercavo di stuprarla, e Givon che mi ha tirato un pugno. "Non mi interessa cosa ti sia successo, ma datti una sistemata: giù ci sono tua suocera e la tua futura moglie," dice lui andandosene.

Ci mancavano solo loro due. Mi do una sistemata ed esco dalla camera, chiedendo a Olga di mettere a posto. Mi precipito in soggiorno dove ci sono le due: la madre in jeans neri e la figlia con una gonna così corta che si intravedono le mutande.

"Ciao," dico andando verso mio padre. "Dobbiamo parlare," insisto.

"Non è il momento, Gevon."

"È importante." Lui si alza fissandomi male e si scusa con le due, allontanandosi con me.

"Cosa vuoi, Gevon?"

"Io ho da fare," rispondo andandomene.

"Tu non vai da nessuna parte, Gevon," dice lui serio. "È inutile che provi a incastrarmi in questo matrimonio, io non voglio sposarmi."

"Tu lo farai, Gevon."

"Io ho bisogno di una donna che sia alla mia altezza."

"Ti assicuro che quella ragazza di là lo è."

"Ne sei sicuro? Osservala bene: vuole solo infilarsi nei miei pantaloni."

"Gevon, smettila di trovare scuse. Questa volta non ne uscirai così facilmente." Sbuffo, seguendolo in soggiorno.

Faccio completamente i fatti miei finché la tipa mi chiede di farle vedere il giardino e sono costretto a fare quella ridicola passeggiata con lei che cerca in tutti i modi di tenermi la mano.

"Perché non mi parli?" chiede lei dubbiosa.

"Non mi va," rispondo secco.

"Io non ti ho fatto nulla."

"Senti, lasciami in pace," rispondo serio.

"Allora io me ne vado," dice lei.

"No," rispondo fermandola per un braccio. "Se vuoi, andiamo a fare un giro: ho delle cose da fare."

"Va bene," risponde lei baciandomi la guancia. Appena si gira, mi pulisco la guancia.

Lei avvisa sua madre e mio padre, e prima di uscire mi sussurra all'orecchio di non scoparmela.

Pensa che sia scemo. Se tolgo la verginità a questa, rimarrà attaccata a me per sempre e sarò costretto a sposarmela. Usciamo e prendiamo una delle mie macchine. Arriviamo al nascondiglio e le ordino di stare in macchina. Scendo ed entro, trovando i ragazzi in panico. Il primo a venirmi incontro è Carred, che sposto subito andando diretto nella camera dove era tenuto il fratello di Karper, ma non lo trovo. Mi riavvicino a Carred.

"DOVE CAZZO È QUEL RAGAZZINO?" urlo spaventando tutti.

"È scappato, e con lui anche Karper."

"Voglio subito sapere dov'è Givon."

"Non lo sappiamo."

"Cercatelo," rispondo uscendo e tornando in macchina, dove tiro un pugno su un muro. La ragazza scende avvicinandosi.

"Cosa hai? Tutto bene?"

"Torna in quella macchina," le ordino, salendo anche io e dirigendomi verso casa di Givon. Lo trovo proprio mentre entra nel vialetto. Senza pensarci due volte, gli vado contro, facendo spaventare la ragazza.

AMORE MAFIOSO Pallottole di doloreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora