AMORE MAFIOSO Pallottole di dolore

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POV'S GEVON

Sono in macchina, guidando attraverso la pioggia battente. I tergicristalli fanno fatica a tenere il vetro pulito, ma la mia mente è molto più offuscata del parabrezza. Ogni goccia che cade sembra un'eco delle lacrime che Karper ha versato a causa mia.

Non ho mai voluto farle del male, non davvero. Ma la paura di perderla, di vederla scivolare via dalla mia vita, mi ha consumato. Ho fatto cose orribili, impensabili. Ho cercato di abusare di lei, e solo ora, mi rendo conto di quanto sono stato un coglione.

Provo qualcosa per Karper. In fondo al mio cuore, c'è un sentimento che non riesco a spiegare, un misto di affetto e rimorso. Ma questo sentimento mi fa infuriare. Io non devo provare sentimenti. Sono Gevon, l'uomo che non ha mai mostrato debolezza. L'amore è una debolezza che non ho mai permesso di entrare nella mia vita, qualcosa che ho sempre considerato superfluo, un lusso per i deboli. Eppure, ogni volta che penso a lei, sento il peso delle mie azioni schiacciarmi.

e la cosa bella e che Non ho mai provato rimorso per nessuno. Le persone sono sempre state pedine nel mio gioco, strumenti da usare e gettare. Ma con Karper è diverso. La sua sofferenza è un riflesso della mia brutalità

Il pentimento mi avvolge come un sudario. Non c'è redenzione per me. Ogni singolo momento passato con Karper mi ricorda il dolore che le ho inflitto. Non potrò mai redimermi ai suoi occhi, né ai miei. Lei non merita altro che la felicità, e io non sono stato altro che la sua rovina. E questo pensiero mi colpisce più forte di qualsiasi altra cosa: il danno è irreparabile, e non importa quanto ci provi, non potrò mai fare ammenda per le mie azioni.

Mentre continuo a guidare , i ricordi del suo corpo mi travolgono. I suoi lineamenti delicati, i suoi bellissimi occhi profondi che sembrano scrutare dentro di me. I suoi capelli profumati, che ondeggiano leggeri ogni volta che si muove. Le sue labbra, così perfette, che mi fanno impazzire al solo pensiero. Ogni parte di Karper è un'ossessione per me, un desiderio insaziabile. Vorrei assaporarla, pezzo dopo pezzo, più e più volte, senza mai stancarmi.

È strano per me vedere Karper in modo diverso dalle altre ragazze che ho avuto. Con lei è tutto diverso, tutto più intenso. Non è solo una delle solite ragazze che mi passano tra le mani, non è un'altra conquista da aggiungere alla lista. Karper è riuscita a entrare nella mia vita in un modo che nessun'altra ha mai fatto. Ho permesso a lei di dormire nella mia stanza, nel mio letto. Nessuna donna, nemmeno dopo anni di conoscenza, è stata in grado di prendere un ruolo così importante nella mia vita. Ma Karper ce l'ha fatta dal primo giorno che l'ho vista seduta tra quei banchi, non ho notato le sue forme abbondanti. Ho visto solo lei. Ho visto la sua essenza, la sua profondità. E questo è stato l'inizio della mia rovina. Il destino ha voluto che la incontrassi, e poi che la rapissi. Non riesco a spiegare come, ma sentivo che dovevo averla vicino, a qualsiasi costo. E ora, mentre penso a tutto quello che è successo, mi rendo conto che quel momento, quando l'ho vista per la prima volta, è stato il punto di non ritorno.

Guido fino a casa e mi dirigo velocemente verso la mia camera. Mi tolgo la camicia e mi butto nel mio letto che odora ancora di lei. Mi alzo e tolgo tutte le coperte, gettandole a terra. Decido di spaccare altre cose e poi, quando la camera è finalmente un disastro, me ne vado. Chiamo Col e mi precipito a casa sua. Gli ordino subito di darmi della coca. Lui obbedisce al mio ordine, impaurito dalla mia rabbia, e cerca di farmi calmare mentre io rimango seduto su una sedia in giardino a guardare le stelle, aspettando l'inizio dell'effetto della droga.

Che arriva immediatamente per via della troppa quantità assunta. Subito dopo, al posto di Col, vedo Walter che mi toglie l'altro grammo da sotto il naso.

"Cosa stai facendo?" gli chiedo.

"Gevon, devi smetterla di tirare."

"Che cosa sei, mio padre, che me lo vieni a dire?"