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POV'S KARPER
Vengo svegliata da Carred che mi fa annusare il suo calzino. Appena me ne accorgo, inizio a lanciargli addosso tutto ciò che trovo nelle vicinanze e lui scoppia in una risata senza fine.

"Che cazzo vuoi?" chiedo, dubbiosa.

"Ti va di farci un giro?"

"No."

"Ok, mettiti questi," risponde lui, buttandomi sul letto dei vestiti.

"Carred, ti ho detto di no."

"Bellezza, non ti consiglio di rifiutare se non vuoi trovarti un'altra volta carbonizzata."

"Mi stai portando da Gevon?"

"Eh sì."

"Io non ci voglio venire."

"Karper, so che sei intelligente. Devi capire che non abbiamo altra scelta."

Guardo i vestiti e resto stupita. "Non metterò questi vestiti da puttana."

"Karper," mi chiama lui, guardandomi per farmi capire che non ho altra scelta.

Così, senza dire una parola, mi dirigo in bagno e inizio a prepararmi, poi indosso quel stupido abito.

Appena esco dal bagno, Carred rimane impressionato, nascondendo l'incavo dei jeans

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Appena esco dal bagno, Carred rimane impressionato, nascondendo l'incavo dei jeans.

"Non aprire bocca e andiamo dove dobbiamo andare." Salgo con lui in macchina e, per scherzare, non fa altro che toccarmi la gamba nuda.

Se sto eseguendo gli ordini di Gevon, l'unico motivo è mio fratello Jake, che non so dove sia, se sia ancora vivo o se sia riuscito a scappare.

Appena arriviamo, Carred scende dalla macchina, aprendomi la porta. Mi aspettavo un posto più raffinato: un pub, un bordello, un posto più da Gevon insomma. Invece, mi trovo in un porto abbandonato, con Gevon che fissa l'orizzonte, dandomi le spalle.

Lui, con un cenno della mano, fa allontanare Carred e io decido di avvicinarmi. "Cosa vuoi ancora da me?" riesco a vedere un sorriso sul suo volto. Che cazzo ha da ridere questo dopo tutto quello che ha fatto?

"Sempre cattiva tu," risponde lui, facendomi irritare. Continua a darmi le spalle, così decido di posizionarmi davanti a lui per guardarlo in faccia, ma lui ancora una volta sembra non voler incrociare il mio sguardo.

"Cos'è, hai perso anche l'educazione oltre alla dignità?" In quel momento, lui mi guarda negli occhi con rabbia. Mi prende per il collo e mi spinge sulla nostra destra, dove ci sono dei container.

La botta è talmente dolorosa che cado a terra con la schiena dolorante. Lui si allontana da me, guardando ancora quell'orizzonte. Decido di alzarmi, avvicinarmi a lui e tirargli un pugno nella schiena, facendolo incazzare tanto che mi spinge di nuovo bruscamente al container.

E sì, ragazzi, io me le cerco proprio.

La faccia di Gevon cambia espressione quando nota una mia gamba tra le sue. Tira un pugno, facendomi prendere paura, poi, senza farselo ripetere una seconda volta, mi bacia. Non so con quale coraggio.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Aug 10 ⏰

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