Midnight Noir: il Regno di Erosia

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Una settimana prima dell'inizio del laboratorio



Da sei mesi, Simone sembrava essere in uno stato di "castità", come affermava scherzosamente il suo amico Francesco, conosciuto in palestra e con cui aveva subito stretto un forte legame. La maggior parte del suo tempo libero lo trascorreva con la sua gatta bianca, Soleil. Laura, Giulio e Francesco erano preoccupati per lui. Il terzo, che era anche il più intraprendente del gruppo, si rese conto che doveva agire per tirare Simone fuori da quella routine stagnante prima che diventasse un eremita a tempo pieno. Così, un sabato, decise di organizzare una serata al Decadance, locale del quale aveva sentito parlare dai suoi colleghi di lavoro. Sebbene Simone avesse già frequentato quel luogo da solo in passato, aveva piacere a tornarci con i suoi amici. E a dir la verità, aveva voglia di ricontrare il barista molto bello che aveva notato durante le volte precedenti: i capelli ricci e ribelli che incorniciavano il suo viso, e un piercing scintillante al labbro che catturava la luce dei neon. Egli emanava un fascino naturale che non passava inosservato. Giulio si dileguò in fretta, mentre Laura e Simone accolsero di buon grado la proposta. Forse Simone aveva davvero bisogno di distrarsi un po'. E allo stesso modo la pensava evidentemente anche Francesco. "Daje Simò così finalmente ti fai una bella scopa-" "Francèèèè daiii". "E che ho detto di male?!" fece lui in direzione di Laura, come per cercare un appoggio e una complice, che effettivamente trovò. La ragazza se la rideva guardando Simone. "Si Simone hai davvero bisogno di farti una sana scopata" disse Laura squadrandolo.



Quel sabato sera, Manuel si trovò miracolosamente libero. Il proprietario del Decadance, Franco, gli aveva dato qualche giorno di riposo, preoccupato per il suo stato di stress dopo la sessione di esami e i turni massacranti di lavoro. Nonostante l'aspetto imponente e il suo sguardo severo, Franco era un uomo dal cuore d'oro e nutriva una grande stima per Manuel, con il quale aveva stretto un legame affettuoso nel corso degli anni. Gli suggerì caldamente di prendersi del tempo per divertirsi e rilassarsi, in modo da tornare più carico di prima. Manuel, desideroso di staccare la spina, decise di andare comunque al Decadance, ma stavolta da cliente dispettoso, pronto a sfidare Luna e Chicca con le richieste di drink più complicate.



Simone e i suoi due amici arrivarono davanti all'ingresso del locale dopo le 23, l'aria carica di una sottile eccitazione vibrava tra di loro. L'insegna al neon rosso brillante della discoteca Decadance, illuminava la strada, attirando gli avventori come una falena alla fiamma. Quella sera il locale ospitava una serata a tema lussuria in tutte le sue forme, dove ogni ospite doveva indossare una maschera e indumenti rigorosamente neri e provocanti. Varcarono l'ingresso e furono accolti da un'esplosione di luci stroboscopiche e bassi potenti che pulsavano attraverso il pavimento. Il locale era vasto, con un soffitto alto decorato da enormi lampadari di cristallo che riflettevano le luci in una miriade di colori. Le pareti erano rivestite di velluto rosso, creando un'atmosfera intima e sensuale. Un grande palco dominava un lato della stanza, su cui si esibivano ballerini in abiti succinti, mentre il centro della pista era occupato da danzatori mascherati che si muovevano al ritmo della musica.

Laura indossava una camicia nera trasparente che lasciava poco all'immaginazione, con al di sotto solo una fascia altrettanto scura a coprire il seno, abbinata ad una gonna di pelle aderente e una maschera veneziana nera che copriva la parte superiore del suo volto. Francesco, invece, aveva optato per una giacca di velluto nera e sotto un top nero retinato che esponeva il suo petto scolpito, pantaloni di seta e una maschera intricata con dettagli dorati. Simone, però, era quello che catturava maggiormente l'attenzione. Indossava una maglietta aderente in pelle nera che esaltava ogni muscolo del suo corpo, abbinata a pantaloni di pelle stretti che sembravano scolpiti sulla sua figura. Completava il look con anfibi neri. Ma era la sua maschera a rubare la scena: un'opera d'arte in latex nero che copriva completamente il volto, lasciando solo uno spiraglio per gli occhi e la bocca, conferendogli un'aria di mistero e seduzione.

DECADANCE - SimuelDove le storie prendono vita. Scoprilo ora