tw!!: riferimenti a violenza sessuale, linguaggio forte
La mattina dopo, il primo a svegliarsi fu Simone, a causa di qualcosa che gli stava solleticando il piede. O meglio di qualcuno. Alzò di poco la testa e notò Nerino, comodamente appollaiato tra i piedi suoi e di Manuel. Aprì gli occhi lentamente, abituandosi alla tenue luce delle prime ore del giorno, che filtrava attraverso le tende leggere. Si sentiva avvolto da una piacevole sensazione di calore. Girando leggermente il capo, vide l'altro ragazzo ancora addormentato, con i riccioli scuri che ricadevano morbidi sul suo petto. Simone rimase immobile per un momento, trattenendo il respiro per non svegliare Manuel. I suoi occhi seguirono il profilo definito del suo viso, notando la dolce curva delle ciglia lunghissime che si chiudevano sugli occhi, il naso, le labbra socchiuse, un leggero strato di barbetta incolta. Il suo cuore si riempì di tenerezza. Ogni piccolo dettaglio del suo volto sembrava perfetto in quel momento. Sentì un'ondata di emozioni travolgerlo: affetto, gratitudine e un profondo senso di pace. Era incredibile come la semplice presenza di Manuel potesse riempirlo di una tale felicità. Si sorprese a pensare che non gli sarebbe dispiaciuto affatto svegliarsi così ogni giorno. Simone alzò una mano con delicatezza, lasciandola sospesa per un istante sopra i ricci del minore prima di posarla lievemente sulla sua testa. Sfiorò i capelli con cura e un'idea gli balenò nella mente. Si scostò docilmente da sotto il corpo di Manuel, cercando di non interrompere il suo sonno. Si diresse in cucina e aprì prima il frigo, speranzoso di trovare delle uova e del latte. Con sua grande fortuna entrambi i prodotti erano lì, li tirò fuori e li pose sul lungo bancone dietro di sé; aprì la dispensa alla ricerca di zucchero, farina e lievito per dolci. Fu fortunato anche sta volta, perchè Manuel proprio poche settimane prima aveva acquistato tali alimenti per far felice Monica, in un pomeriggio in cui studiando insieme, l'amica aveva avvertito voglia di dolci.
Simone si mise all'opera e in poco tempo i pancake erano pronti. Non conoscendo bene i gusti di Manuel, ne preparò alcuni con la nutella e biscotti al cioccolato sbriciolati sulla superficie e altri con della frutta che aveva trovato in frigo. In più sfornò anche la famosa ciambella che sua nonna gli preparava sempre da piccolino, quando tornava triste e sconsolato da scuola. Riempì un bicchiere con del succo e un altro con del latte. Mise su la moka e attese.
Manuel nel frattempo era stato svegliato dal suo gatto, il quale proprio quella mattina aveva ben pensato di leccargli tutta la mano attentamente. Aprì gli occhi e si sentì un po' spaesato. Ma non avevo dormito con Simone io...ecco lo sapevo ha capito che so troppo complicato e se ne è andato...come dargli torto...Si tirò su, posando la schiena contro la testiera del letto e prese il cellulare dal comodino. C'erano tre messaggi da parte di Chicca, due da Monica, uno da Matteo e Luna e l'ultimo da Franco. Cancellò tutte le notifiche e si alzò dal materasso svogliatamente. Non aveva voglia di sentire nessuno e soprattutto si sentiva un po' deluso dal fatto che il corvino se ne fosse andato, senza lasciargli nemmeno un messaggio o un post-it. Ma poi un rumore proveniente dalla cucina lo fece trasalire. "Oi" Simone si girò di scatto sentendo quella voce e sussultò. "Ehi, cazzo cazzo scusa non volevo svegliarti, mi stava cadendo la caffettiera. Scusami Manu." Manuel si lasciò scappare una risatina leggera e gli andò incontro. Si sollevò appena sulla punta dei piedi nudi e lo abbracciò forte, aggrappandosi alle sue spalle. Il più alto inizialmente risultò un po' impacciato in quell'abbraccio mattutino tanto spontaneo, ma poi strinse a sua volta l'altro ragazzo, cingendolo da dietro il bacino. "Vieni siediti ti ho preparato la colazione." Manuel lo guardò come se fosse un alieno. "Ma che dici, non dovevi..." "L'ho fatto con piacere Manuel. Ho pensato che, se tu sarai d'accordo ovviamente, in questi giorni potrei stare un po' con te, prendermi cura di te come posso." Manuel aveva gli occhi lucidi e non accennava a rispondere. "Cosa c'è? Ho detto qualcosa di sbagliato? Se non hai voglia non c'è problema Manu, era solo un'idea. Io...io non voglio essere invadente, farti star male, scusami..." Manuel scosse la testa e sorrise, posando i palmi sulle sue guance. "No Simo, frena, pe me va benissimo, anzi...è che credevo fossi andato via, ecco. Nun me aspettavo tutto questo, nun ce so abituato." "Perchè sarei dovuto andare via, Manuel? Dicevo sul serio ieri...ci tengo a te e mi piacerebbe passare del tempo insieme, se lo vuoi anche tu." Il minore lo guardava con occhi grandi e pieni di gratitudine. Simone gli sorrise rassicurante. "Dai adesso siediti e mangia. Ti ho preparato dei pancake con la nutella o con la frutta, non sapendo bene i tuoi gusti. Poi qui c'è un bicchiere di succo e uno di latte, scegli quello che vuoi. Ah e ti ho fatto anche il caffè, nel caso tu lo volessi. Anche se stava per volare a terra insieme alla caffettiera." Rise appena Manuel. E ad ogni suo sorriso, Simone si sentiva un po' più sollevato. "Ah, c'è anche un'altra cosa, me ne stavo dimenticando, che sbadato!" Il riccio lo guardava perplesso e curioso. Simone tirò fuori dal forno una ciambella metà bianca, metà cacao e gliela pose dinanzi con occhi felici. " Te sei matto! Ma a che ora te sei svegliato, scusa?" chiese incredulo Manuel, iniziando a mangiare i pancake alla nutella. "Mah poco fa, in realtà, tranquillo." " Sei pazzo Simo', non te dovevi disturba' così tanto solo pe me, grazie veramente, è tutto perfetto." "Questa è la ciambella che mi cucinava sempre mia nonna Virginia quando tornavo da scuola, per risollevarmi l'umore. Ho pensato che potesse aiutare anche te!" Manuel era sinceramente colpito ed emozionato. "Io nun so che dì Simo', solo grazie pe tutto questo, nun lo so spiega' come me sento mo, solo grato de avette qua con me, nun te ne vai vero?" "Non vado da nessuna parte Manu..." disse Simone accarezzandogli una guancia. "Beh siediti accanto a me e magna anche tu, no? Direi che te la sei meritata sta colazione, chef!"
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DECADANCE - Simuel
FanfictionNella vibrante cornice di Roma, le vite di Simone, un professore malinconico, e Manuel, un giovane studente di filosofia, si intrecciano in modo inaspettato. Un incontro casuale nel misterioso locale a luci rosse, Decadance, accende una scintilla tr...