Vallette sorridenti

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Spazio autrice:

Avendo una mezz'oretta di tempo libero oggi prima di pranzo, ho pensato di pubblicare un altro capitolo, un po' a caso, un po' a sorpresa. Dopo questo, vi saluto per davvero e ci rivediamo lunedì 17.

Un abbraccio,

-M















tw: presenza di una bestemmia


La primavera era ormai alle porte e le giornate si allungavano, con un sole caldissimo che illuminava il cielo romano. Manuel si sentiva felice. Era entusiasta per sua madre e Gianmarco, che lo avevano invitato in villa per conoscere la nuova mascotte di casa, un cagnolino di taglia media con il musetto nero e gli occhi scuri di nome Jean. Era gioioso per Chicca e Matteo, sempre più innamorati, e per Monica, che ormai aveva occhi solo per il fantomatico Giulio, che Manuel non aveva ancora avuto il piacere di incontrare. Era anche soddisfatto dei suoi esami, superati con voti molto positivi, e del laboratorio con il prof Balestra, che si stava rivelando sempre più interessante. Manuel ci teneva a specificare ogni volta, quando i suoi amici lo prendevano in giro, che si riferiva al corso, non al professore. L'unica nota stonata in tutta questa joie de vie era che non aveva più incontrato al Decadance il ragazzo dalla maschera di latex o dalla maschera viola, insomma, il ragazzo misterioso.

Un mercoledì di metà aprile, durante l'ora di lezione di Balestra, il prof propose ai suoi studenti di svolgere un lavoro breve, una tesina di poche pagine su un argomento affrontato a lezione che aveva a che fare con la corporeità e la visione di Foucault del corpo come strumento di potere e come luogo politico. A Manuel piaceva molto scrivere, ma nutriva dei dubbi su alcuni punti e così ne parlo con Monica. "Manu sinceramente non ho capito bene neppure io, forse dovremmo chiedere un ricevimento al prof per domani, in modo tale da chiarire tutto e procedere con il lavoro." "NO!" esclamò a gran voce Manuel, attirando anche l'attenzione di Simone. Realizzando di essere stato eccessivo, cercò di abbassare i toni per evitare ulteriori imbarazzi. Monica, con un'espressione contrariata, chiese chiarimenti. "No Mo, nun me va veramente, poi dobbiamo anda' nel suo studio...io nun so che devo di'..." "Dobbiamo?" "Eh dobbiamo...che fai nun vieni tu?" "Manu...io domani non ci sono perchè ho quella visita medica di cui ti parlavo l'altro giorno." Manuel sbiancò. "Cioè tu me stai a dì che io dovrei anda' da solo nello studio de quello là..." "Eh Manuè dai mica ti magna il prof, a meno che tu non voglia, sia chiaro." aggiunse ridendo sotto i baffi. Manuel sbigottito le diede una leggera spallata. "Ma che stai a di, mica me piace quello." "Se mica te piace...e poi te lo magni con gli occhi mentre spiega. Si si Manuè non ti piace proprio, c'hai ragione te." Manuel sospirò stanco. "E va bene, vado a chiedergli il ricevimento per domani. Ma sappi che lo faccio solo pe' te, che domani nun ci sei, così posso facilitarti il lavoro, mica perchè me piace lui." Monica sorridendo lo abbracciò, per poi sussurargli all'orecchio "Convinto tu."

Dopo la lezione, Simone si sentiva esausto. La notte precedente aveva dormito male a causa delle preoccupazioni per la sua gatta che era stata poco bene. Quindi, il professore si presentava pallido e con delle leggere occhiaie violacee sotto gli occhi. Alzò lo sguardo dal computer quando notò una figura avvicinarsi alla cattedra, camminando con timidezza e con uno sguardo particolarmente luminoso. Di fronte a lui c'era Manuel, e per un istante i due rimasero fermi, scambiandosi uno sguardo. "Le serve qualcosa Manuel?" Egli sentendo il suo nome fuoriuscire dalla bocca del prof, mostrò stupore e perplessità. "Come conosce il mio nome?" A Simone mancò il respiro per un momento e poi quasi balbettando affermò: "No, l'ho...l'ho letto sull'elenco degli iscritti al mio corso. Cosa...cosa posso fare per lei, in cosa le posso essere utile?" "Volevo chiederle un ricevimento per domani mattina, ho necessità di chiarire delle cose per fare per bene la relazione che ci ha chiesto." Simone acconsentì e gli diede appuntamento per il giorno successivo alle nove del mattino.

DECADANCE - SimuelDove le storie prendono vita. Scoprilo ora