Capitolo 18

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Tre anni dopo

Casey's POV

È una tiepida mattina di inizio settembre. Esco dall'aeroporto ed un sole pallido mi accoglie, tingendo il cielo di sfumature dorate e rosate. La brezza leggera porta con sé un profumo salmastro, misto all'aroma fresco delle prime ore del giorno. Los Angeles mi appare vibrante e promettente, con le palme che ondeggiano dolcemente e le montagne in lontananza che emergono come ombre sfocate. Il mio aereo è appena atterrato. Nonostante tutto, grazie al mio duro lavoro e grazie alla coach Crowley, sono riuscita a entrare alla UCLA con una borsa di studio sportiva. Mi sento orgogliosa ma anche un po' smarrita. Non so perché alla fine abbia deciso per questo college. Forse per mantenere vivo il ricordo di qualcuno che non fa più parte della mia vita da anni ormai. Era il nostro sogno quando andavamo alla Clayton, ed ho finito per decidere di provarci comunque.

Mentre rifletto su questi pensieri, sento un misto di eccitazione e nostalgia. I colori tenui del mattino sembrano riflettere il mio stato d'animo: un nuovo inizio, carico di speranze, ma anche di rimpianti per ciò che è stato e che non tornerà più.

‹‹Ei Casey!›› improvvisamente, una voce mi riscuote dai miei pensieri.

Mi giro di scatto e vedo Sharice, la mia migliore amica da sempre, che corre verso di me con un grande sorriso. Non sapevo che anche lei avesse deciso di venire alla UCLA. Mi aveva detto che preferiva un altro college.

«Sharice! Che sorpresa!» rispondo, abbracciandola forte. «Che cosa ci fai qui?»

«Non pensavi di liberarti di me così facilmente, vero?» dice ridendo. Ed io mi sento improvvisamente più sollevata. Credevo che mi sarei sentita sola così lontano da casa, eppure sapere che c'è qualcuno che conosco rende tutto meno spaventoso. Prendiamo un taxi insieme e ci dirigiamo verso il campus, chiacchierando animatamente dell'estate appena trascorsa, delle nostre aspettative e dei piani per il nuovo anno.

Quando arriviamo al campus, rimango colpita dalla bellezza degli edifici e dalla vivacità dell'ambiente. Gli studenti camminano frettolosamente tra le aule, i dormitori e le aree comuni, mentre gruppi di matricole cercano di orientarsi con mappe e smartphone.

«Questo posto è enorme!» esclamo, guardando i maestosi edifici in mattoni rossi e i curati giardini che li circondano.

«Già, sarà un'avventura! Vieni, andiamo a ritirare le chiavi dei nostri dormitori,» dice Sharice, tirandomi verso l'ufficio degli alloggi.

Dopo aver preso le chiavi, ci dirigiamo ai nostri rispettivi dormitori. La mia stanza è piccola ma accogliente, con una grande finestra che dà su un cortile alberato. Inizio a sistemare le mie cose, cercando di rendere lo spazio il più personale possibile.

Più tardi decido di fare un giro di esplorazione. Mi perdo nei miei pensieri mentre cammino, riflettendo su tutto ciò che è successo negli ultimi anni. Ancora non mi sembra vero di essere qui. Così lontano da casa, dai miei genitori, da Sam.

«Newton!» sento una voce alle mie spalle, la sua voce. Non può essere. Eppure la riconoscerei tra un milione, pur non sentendola da anni. Come potrei dimenticarla? Mi blocco all'istante. Mi sembra che il sangue mi si sia gelato nelle vene. Il cuore mi batte all'impazzata, ho le gambe molli e mi sudano le mani. Non può essere davvero lei. Non so se voltarmi o scappare via. Decido per la via di mezzo.

«Izzie...» sussurro, continuando a darle le spalle, combattuta tra il desiderio di voltarmi e perdermi ancora una volta nei suoi occhi e la paura di rivangare vecchi ricordi dolorosi.

Il silenzio tra noi è carico di tensione, il mondo sembra fermarsi. Non riesco a muovermi, ogni fibra del mio essere è concentrata sulla sua presenza dietro di me.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jun 18 ⏰

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