Capitolo 3

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Izzie era partita presto quella mattina. Avrebbe preso il treno fino all'aeroporto e da lì sarebbe volata fino ad Orlando. I suoi zii abitavano poco distante e sarebbero andati a prenderla in auto. Il viaggio in totale sarebbe durato circa otto ore. Otto ore sola con il suo I-pod e i suoi pensieri. Era contenta di stare un po' lontana da casa sua.

La sera prima Casey l'aveva chiamata dopo che si erano salutate, ma lei aveva preferito ignorarla, fingendo di dormire già. In realtà non aveva dormito affatto.

Il treno era appena partito e la sua testa poggiava contro il finestrino mentre i suoi occhi osservavano distrattamente il paesaggio scorrere. Nonostante fosse estate, fuori pioveva a dirotto e lei non riusciva a smettere di pensare.

Non avrebbe saputo dire da quanto tempo provava quelle sensazioni, non avrebbe saputo neanche dare un nome a ciò che sentiva, ma non l'aveva mai sentito per nessuno.

La sera prima, ne era sicura, quelle emozioni non le aveva percepite solo lei. Aveva sentito chiaramente la mano di Casey stringersi più forte intorno alla sua quando si era accorta che ci era rimasta male per Evan. Ma non era bastato a consolarla.

Ripensarci ancora le faceva salire la rabbia e allo stesso tempo i sensi di colpa per non averla salutata.

Non aveva fatto i conti con il fatto di dover stare tre settimane senza di lei.

"Sono così stupida! Stupida!" pensava tra sé. Casey le mancava già troppo. "Ho rovinato tutto!"

La riproduzione casuale dell'I-pod sicuramente in quel momento non la stava aiutando. Dalle cuffiette arrivavano le parole di una canzone che sembrava descrivere alla perfezione i suoi sentimenti.

"When all is done there is nothing to say

(E ora che tutto è finite non c'è niente da dire)

You have gone and so effortlessly

(Te ne sei andata e così facilmente)

You have won you can go ahead

(Hai vinto, puoi andare avanti)

Tell them, tell them all I know now

(Diglielo, diglielo tutto ciò che so ora)

Shout it from the roof tops

(Gridalo da sopra il tetto)

Write it on the sky line

(Scrivilo sull'orizzonte)

All we had is gone now

(Tutto ciò che avevamo è andato ora)

Tell them I was happy

(Dì loro che ero felice)

And my heart is broken

(E che il mio cuore è infranto)

All my scars are open

(Tutte le mie cicatrici sono aperte)

Tell them what I hoped would be

(Dì loro che ciò che avevo sperato sarà)

Impossible, impossible"

(Impossibile, impossibile)

Le lacrime iniziano a scorrere di nuovo, come ormai succedeva dalla sera precedente.

‹‹Scusami, posso sedermi qui?›› Izzie solleva lo sguardo, asciugandosi gli occhi col dorso della mano.

‹‹Certo›› dice spostando lo zaino per fare posto ad una ragazza alta poco più di lei, dai capelli rossi, gli occhi blu ed uno strano accento marcato.

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