la luce -minsung

VIII

love disappointment

delusione d'amore

Minho si era preparato un po' a casaccio per quella sera. Si era messo una felpa larga e dei jeans, ma nonostante l'outfit banale, chiese comunque un'approvazione al biondo. Lo sapeva che non avrebbe mai detto qualcosa di negativo. E lo sapeva che non si era preparato per nessuno, che lui a quella festa non ci sarebbe nemmeno venuto, ma sentire complimenti da parte sua non avrebbe mai smesso di scaldargli il cuore.

"Jis, com'è?" chiese, un sorrisone sulle labbra come al solito.

Il biondo alzò a malapena gli occhi dallo schermo del cellulare.

"Ci sta." sospirò, come se fosse infastidito.

Il sorriso di Minho si spense lievemente quando vide che l'entusiasmo della risposta dell' altro non era come al solito.

Gli scivolò subito accanto sul divano, toccandogli una spalla.

"Che hai?" sussurrò il corvino.

"Niente." Jisung alzò lo sguardo, le sopracciglia aggrottate. Era uno sguardo di confusione quasi provocatorio, non era curioso e tenero come al solito.

"Perché mi rispondi così allora? Sei arrabbiato con me?"

"Non rompere!" scattò il biondo.

Minho sussultò a quella risposta scontrosa. Si alzò senza replicare e prese il suo telefono, infilandoselo nelle tasche. Quando passò dietro al biondo, il suo sguardo cadde sul suo cellulare.

Stava chattando. Scriveva al suo fidanzato. In alto a sinistra c'era scritto "amore ❤️".

Minho strinse il pugno. Strinse il pugno perché sapeva che "amore ❤️" non era lui. Lo sapeva che non era lui la persona che amava Jisung, però non se lo spiegava. Pensava che in quei pochi mesi si fosse creato un tale legame che quasi gli pareva impossibile che Jisung ne avesse uno più stretto con qualcun'altro.

Si sta allontanando. Perché, perché si sta allontanando? Perché me lo sta portando via?

Uscì dalla porta, chiudendosela alle spalle salutando a malapena.

Chan lo aspettava già sotto casa, accostato con l'auto che controllava impazientemente dal finestrino se Minho era nei dintorni. Quando lo vide suonò il clacson.

"Minho!" gli urlò dietro.

Il corvino salì sul sedile passeggero, borbottando.

"Non sono mica sordo, Chan."

"Ma dove vuoi andare vestito così?"

"Oh, senti, non vengo con voi per certe cose. Te lo dico in parole povere."

Chan roteò gli occhi.

"Jisung è già fuori?"

"No. Oh, sta uscendo ora."

Appena il biondo uscì dal portone, saltò al collo del fidanzato. Lo baciò teneramente, mentre l'altro lo teneva in braccio.

"Ma quanto sono carini?" ridacchiò Chan.

Minho sentì una fitta di rabbia riempirgli il petto. Era come se lo stesse bruciando da dentro, consumandolo lentamente fino a farlo diventare solo un mucchio di cenere. Minho strinse il pugno.

"Si vede che si amano."

Minho sentì la mente annebbiarsi, le orecchie fischiare, pensava di stare impazzendo. Quelle due frasi di Chan si ripetevano come un disco rotto nella sua testa, e non riusciva a scacciarle. Sbatté il pugno, scuotendo leggermente la testa.