IX

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apologies / scuse

"Guarda un po' chi si fa vivo." sussurrò Minho, quando accese il telefono e vide una notifica .

Jisung.

Ehi, ma quando
torni?
inviato alle 02:56.

Tu

Boh.

inviato alle 03:01
√√

"Minho, guarda che noi fra un po' andiamo!" gli urlò Chan da fuori al bagno.

"Va bene."

Il corvino e Felix uscirono dal bagno, e dopo qualche minuto passato a cercare gli altri ragazzi finalmente partirono e tornarono a casa. Incredibile come quello che per Minho era una noia mortale per loro fosse la cosa più divertente del mondo.

Non se lo spiegava proprio cosa ci trovassero a ballare per ore e ore senza fare nulla. Per lui era noioso.

La casa di Minho come al solito era l'ultima. Doveva rimanere da solo per un pezzo di tragitto e di notte non gli era mai piaciuto.

Apri la porta di casa ed entrò, trovando Jisung sul divano ancora sveglio.

"Ehi." disse.

"Ehi." rispose l'altro.

"Mi stavo preoccupando...Di solito Chan e gli altri non fanno mai così tardi." sussurrò il biondo.

"Perché ogni volta qualcuno sviene dall' alcool troppo presto."

"Oh."

"Scusa per oggi." continuò il minore.

"Non fa nulla..."

"Davvero, scusa. Non ti volevo trattare male, ero nervoso. Mi perdoni?" pregò il minore.

"Ti ho già perdonato."

Che stupido. Minho avrebbe voluto non perdonarlo. Avrebbe voluto smettere di amarlo. Avrebbe voluto che il sentimento si fosse spento, anche se lo cercava da tempo. Lo cercava, ma non lo voleva davvero. Voleva amare solo così per poterlo dire, ma essere innamorato non gli piaceva per niente.

"Mi dai un abbraccio?" chiese Jisung, giocherellando con le dita.

"Va bene. Vieni qui."

Jisung si strinse al petto del maggiore, avvolto dal calore corporeo dell' altro e dall'amore che il corvino provava per lui. Le sue mani che si stringevano alla maglia leggera di Minho, accarezzandolo lentamente mentre l'altro faceva lo stesso sui suoi capelli. Per entrambi fu un abbraccio profondo, però ciò che provarono non fu lo stesso per entrambi. Se Jisung provava amicizia, conforto, rimorso e calore emotivo, per Minho era diverso. Lui provava felicità, confusione, commozione, amore, rabbia. Un insieme di emozioni tutte diverse che è difficile provare tutte nello stesso momento, però lui ci era riuscito.

Per Minho non era abbastanza. Per lui, la loro amicizia non sarebbe mai stata abbastanza. Perché lui voleva qualcosa di più, lui voleva sentire cosa si provava a toccare la pelle soffice dell' altro, voleva sentire la sensazione delle labbra rosee del biondo sulle sue, voleva sentire com'era riempire di baci le sue guanciotte da scoiattolo. E il fatto che c'era già qualcuno che stava facendo tutte queste cose lo infuriava e lo faceva bruciare di gelosia.

Provava così tante emozioni che quasi aveva la nausea, un briciolo di preoccupazione che si espandeva nel suo cuore fino a contaminarlo completamente quando sentiva il nome di Suwon, una fitta di angoscia e malinconia quando si ricordava quanto lo aveva distrutto emotivamente e fisicamente, e quel briciolo di preoccupazione che si espandeva ancor di più quando realizzava che ora era il suo amato ad essere la prossima vittima di chi l'aveva fatto soffrire.

la luce -minsung Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora