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volevo solo scomparire in un abbraccio.

Minho era di nuovo steso sul letto, di nuovo quei pensieri, di nuovo la tempesta. Non poteva annoiarsi un attimo, non poteva staccare il cervello e non pensare a nulla, che tornavano quei pensieri. E spesso piangeva, e piangeva, e piangeva, finché qualcosa o qualcuno non scacciava quei pensieri dalla sua mente. In quel momento, per fortuna, qualcuno arrivò ed aprì l'ombrello, proteggendolo dalla tempesta di pensieri. Un messaggio.

"Ciao Minho, come stai? Ti volevo ringraziare per settimana scorsa. Mi fa piacere che cerchi di consolarmi. Ti andrebbe di vederci oggi?"

Jisung.

Minho sorrise, ora non più accasciato sul letto, ma seduto.

"Ciao Jisung. Di niente :) Per me va bene."

Minho si gettò di nuovo sul letto, continuando a scorrere il telefono. Continuò così, finché non gli brontolò lo stomaco e si alzò per andare in cucina a prendere un biscotto. Proprio in quel momento suonò il campanello, Minho alzò gli occhi al cielo e urlò "arrivoo!!" mentre si avviava alla porta d'ingresso scocciatamente.

Sorrise quando vide davanti a sé Chan, Jeongin e Changbin.

"Oh, ancora voi! Che palle!" ridacchiò, scherzando con i tre amici.

"Che simpatia, al solito." rispose Jeongin.

I tre venivano lì spesso, solo per salutare Minho e fargli avere un po' di compagnia. Si buttarono sul divano, come fosse casa loro, mentre il proprietario di casa aprì un pacco di biscotti, e lo passò a Chan.

"Grazie."- se ne mise uno intero in bocca-" Mhpf, Bfoni questi biscofti"

Minho rise, per poi addentare anche lui un biscotto.

Changbin si sistemò i capelli e poi prese a parlare:

"Jisung?"

Minho girò gli occhi, di nuovo, sospirando.

Jisung. Ancora Jisung.

"Cosa?" brontolò Changbin, con una risatina divertita all'espressione annoiata dell' altro.

"Oh, che noia che sei. Che vuoi sapere?"

"Boh, come va in generale. Amici? Come sta?"

"Amici, sì. Ma penso dovresti chiedere a lui come sta, certo non a me."

"Che pignolo. Non ho il numero."

Minho addentò un altro biscotto, sbuffando di nuovo.

"Fattelo dare, che ti devo dire."

"Oh dai Minho, che hai?" borbottò Chan, a bassa voce.

Minho non rispose e mandò giù il biscotto.

"Dai, dai, ti piace Jisung?" Rise Jeongin.

Gli arrivò un' occhiataccia che non sembrava molto entusiasta di parlare dell' argomento, e anche se non se lo aspettava, gli arrivò anche una risposta.

"No. " -sospirò- " Lo sai che non mi voglio più innamorare. "

La verità. Sperava di non innamorarsi mai più, ma allo stesso tempo voleva amare così tanto.

Tutta colpa di uno stupido ragazzo.

Non voleva provare più la sensazione di essere incompleto, come se gli mancasse qualcosa, o qualcuno.

Però le farfalle nello stomaco, i baci, il cuore che batte all' impazzata li voleva provare. Non è che non si volesse innamorare, ma di chi era il vero problema.

la luce -minsung Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora