XII

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piccola anima [vi consiglio se riuscite di ascoltare perché è tutta un'altra cosa]

Jisung camminava sotto ai lampioni, la pioggia che gli cadeva sui capelli. Era fradicio. Tremava dal freddo.
Le lacrime si univano alla pioggia, gli occhi gli bruciavano, la voce si spezzava in mille singhiozzi. Pensava di essere da solo completamente. Non aveva più nessuno. Nessuno lo amava più.

Tranne lui. Tranne Minho.

Minho lo amava. Minho avrebbe dato la vita per lui. Minho l'avrebbe aspettato per sempre. Minho gli avrebbe portato la luna. Perché Minho dedicava ogni suo respiro, ogni suo battito cardiaco a lui. Perché Minho lo avrebbe protetto sempre. Minho gli avrebbe aggiustato il cuore con il nastro adesivo anche se lui stesso lo aveva in mille pezzi. Perché Minho era la luce.

Ma Jisung non lo sapeva.

Fra la notte, la pioggia, la nebbia, e le lacrime che gli offuscavano la vista, una figura familiare apparve nel buio. Un ombrello nero in mano. Si avvicinava, rendendo il suo viso sempre più riconoscibile.

Minho.

Minho era lì per lui.

Anche lui tornava a casa triste, confuso, perso.

Era destino che si incontrassero.

Quando entrambi erano nel buio e non riuscivano più a vedere la fine del tunnel.

Minho si avvicinò sempre di più. Jisung serrò le labbra, non disse nulla, l'unico rumore che produsse fu quello dei suoi singhiozzi.

Minho lo guardò.

Il suo ombrello si inclinò verso la sua
testa bionda, arrivando a coprirla dalla pioggia che si intensificava sempre di più, mentre una lacrima gli scivolava sulle guance.

Era arrivato troppo tardi.

Era troppo tardi.

Portò una mano sulla sua guancia, asciugando le lacrime muovendo il pollice avanti e indietro.

"Scusa." sussurrò, con la voce spezzata, lasciando Jisung confuso.

Perché?

Perché scusa?

Jisung non disse niente. Non riusciva a parlare, il nodo in gola gli bloccava perfino il respiro.

Per qualche motivo sembrava fossero collegati. Destinati ad incontrarsi quando entrambi erano nell' oscurità per essere la luce infondo al tunnel.

La mano di Jisung raggiunse la fronte di Minho e spostò una ciocca di capelli dal suo viso, portandola dietro il suo orecchio. Minho stava zitto, lo guardava, un'espressione non diversa dal solito, e si appoggiava al suo tocco.

E poi la mano di Jisung da dietro il suo orecchio scivolò fino alla sua guancia, accarezzandola dolcemente.

Il suo viso si avvicinò sempre di più a quello dell' altro, per poi lasciargli, in punta di piedi, un bacio a stampo casto e veloce sulle labbra.

Poi scese di nuovo alla sua altezza normale, la mano scese ad accarezzare il corpo di Minho fino a tornare accanto alla vita di Jisung.

"Fa' finta che non sia mai successo." sussurrò, un sorriso fra le lacrime.

Minho annuì.

Quel bacio non era un bacio a stampo comune. Era pieno di emozioni. Perché non era un bacio dato in una situazione normale.

Era un bacio dato perché entrambi avevano realizzato di essere la salvezza uno dell' altro.

Minho aveva sentito le farfalle nello stomaco a quel bacio. Era durato un secondo, ma Minho sentiva ancora tutte le sensazioni sulle labbra come se fosse durato un'eternità.

la luce -minsung Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora