Percy sbuffò, osservando afflitto l'entrata elegante del City College. In quel momento decise di disprezzare ogni cosa: le quattro scale grigistrate costeggiate da un muretto composto di marmo e mattoni ben levigati; lo spazio di mattoni grigi che lo divideva da altre quattro scale e che l'avrebbero portato all'entrata del College. Decise di disprezzare la facciata dell'edificio che pareva quasi blu scuro. Le imposte bianche, l'orologio dorato che sormontava sul College in stile medievale.
Disprezzò anche gli studenti che gli andavano addosso incuranti, stringendosi i libri al petto. Quelli che studiavano nel parco davanti all'entrata principale, quelli che si fumavano una sigaretta, quelli che sorridevano o che ridevano.
E più di tutti, disprezzò Talia e Luke che lo guardavano ridendo. E lui avrebbe tanto voluto prenderli a pugni.
- Ma perché non bastate voi due per tenere d'occhio questa tipa?
La mora lo fulminò con lo sguardo e il colpo che gli diede allo stomaco lo fece gemere. - E tu sei davvero uno dei leader della C.M. - sbuffò e Luke rise, facendo guizzare lo sguardo azzurro tra la sua ragazza e il suo migliore amico, quasi aspettandosi una scazzotata in piena regola davanti a uno dei college più importanti del paese. - E ricorda che stai parlando della mia migliore amica.
Percy roteò gli occhi al cielo e Luke soffocò una risata con un colpo di tosse quando lo sguardo elettrico di Talia si assottigliò nella sua direzione.
- Non prendertela con me, piccola. Quello che non vuole controllare Annabeth è lui - si difese Luke, sollevando le mani davanti al petto e assumendo la sua migliore espressione da:"adoro prenderti per il culo" che, seppur fosse leggermente alterata dalla cicatrice sulla guancia destra, era comunque intatta.
Talia sollevò le sopracciglia scure aspirando dalla Winston blu stretta tra l'indice e il medio. - Annabeth si sta facendo conoscere un po' troppo dappertutto. Ieri è uscita sul giornale e non vogliamo che venga rintracciata dalla Cronos.
Percy annuì. Erano cose che già sapeva ma era stanco di dover badare a ragazze sbagliate capitate nel posto sbagliato al momento sbagliato, che appena lo vedevano dimenticavano magicamente il pericolo incombente nel tentativo di portarselo a letto.
- Annabeth è diversa, Percy - disse Luke aspirando l'ultimo tiro di Marlboro gold, lanciando il mozzicone della sigaretta a qualche centimetro da sé, ignorando il cartello che, rosso su bianco, lo vietava fortemente.
Percy sollevò le sopracciglia scure e sorrise alla cugina quando gli porse una Winston con ancora cinque tiri da godere. - Sono tutte uguali. Proteggiamo questa ragazza, controlliamo che la Cronos non si metta in mezzo e poi torno a casa, va bene? - decise aspirando più a lungo di qaunto fosse necessario dalla sigaretta, puntando gli occhi verde mare sull'edificio ancora una volta. - A si - aggiunse curioso, afferrando il filtro marroncino tra l'indice e il pollice. - Una foto di questa ragazza? - chiese, dando un ultimo tiro alla sigaretta, prima di gettarla a terra, vicino a quella di Luke.
I due ragazzi accanto a lui si guardarono. Blu elettrico e azzurro si fusero insieme, culminando in un sorriso furbo che stirava le labbra rosee e sottili di entrambi.
- La riconoscerai. - Disse Luke, battendogli una pacca sulla spalla e muovendo il primo passo verso la seconda scalinata, stringendo una spallina dello zaino nella mano destra. - E' ora di andare a lezione, bello.
Percy sbuffò ancora una volta.
A Percy non piaceva la scuola. Non gli era mai piaciuta e sicuramente non avrebbe iniziato a piacergli in quel momento. Amava il suo lavoro. Amava la prospettiva di salvare vite, fare del bene per gli altri, rendersi utile in qualsiasi modo. Amava rischiare e amava l'adrenalina che gli scorreva potente nelle vene quando si ritrovava a combattere. Lo amava talmente tanto che i momenti di calma gli facevano quasi paura.
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Angel with a shotgun
Fanfiction* QUI E SU EFP, DOVE HO LE STESSO NOME AUTORE, SONO GLI UNICI FORUM IN CUI TROVERETE LE MIE STORIE. SE DOVESTE TROVARE UNA MIA STORIA SU QUALCHE ALTRO PROFILO, SEGNALATE. È UN PLAGIO * Scattò verso la porta, sbattendo il fianco contro il mobile app...