If love's a fight, then I shall die

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Annabeth infilò il suo telefono nella tasca posteriore dei jeans e tenne il cappotto scuro posato sul braccio mentre usciva dalla sua stanza.

- Voglio un bel regalo - le disse Talia affiancandola, strappandole un sorriso con il quale nascose il sussulto per l'arrivo improvviso.

La bionda annuì ridendo e poi uscì dalla loro Casa, dirigendosi assieme alla sua migliore amica verso la Casa Grande. - Non ti deluderò. Anche se il Campo mi dovrà anticipare qualcosa - mormorò pensierosa, notando con la coda dell'occhio Talia sorridere.

- Il Campo è una costola della CIA. La CIA è un'organizzazione dello stato quindi è lo stato a darti i soldi, non noi. Non metterti problemi, bionda - la rassicurò mentre arrivavano davanti alla Casa Grande, superando il padiglione della mensa dal quale arrivavano gli echi dei ragazzi che facevano colazione.

Le era mancato mettersi i jeans aderenti con le All Star e il suo golfo bordeaux preferito. Le era mancato sistemarsi i capelli e calarsi un beanie scuro sulle ciocche bionde. Al Campo, niente di tutto quello che stava indossando era necessario e solo mettendosi addosso quelle pillole di normalità si era resa conto di quanto, la vita fuori dal programma protezione testimoni le fosse mancata.

Percy e Luke erano davanti all'ingresso della Casa assieme a Chirone che, seppur in sedia a rotelle, dominava sui due ragazzi che avrebbero potuto spaccare una tavola di legno di dieci centimetri con un solo pugno.

Annabeth sorrise cercando di far saettare lo sguardo da Luke a Percy e di non focalizzarlo solo quest'ultimo che -cavolo- stretto in un paio di jeans neri, un golfo grigio chiaro e un beanie sui capelli scuri era ancora più bello.

- Andremo in città solo per poche ore e se qualcosa va storto torniamo qui, intesi?

Il sorriso morì dal volto di Annabeth che posò una mano sul braccio di Percy coperto dal bomber scuro. - Me l'hai già detto ieri almeno una trentina di volte e io non sono una stupida. Puoi rilassarti e fidarti, per favore? - gli domandò osservandolo dritto negli occhi verdi.

Chirone rise e Annabeth spostò lo sguardo da Percy a lui, allontanandosi dal ragazzo per poter guardare l'uomo dai capelli radi dritto negli occhi. - Credo che Annabeth abbia ragione, Percy. Ovviamente dovrete stare attenti ma siete due guerrieri e confido in voi. - Sorrise ad entrambi e Annabeth tornò a guardare Percy come se volesse dirgli:"visto, avevo ragione io!"

Ed era sicuramente quello il suo intento.

Percy la guardò negli occhi per qualche secondo ancora e poi abbassò la testa, sospirando. - Ok, andiamo prima che mi penta di questa stronzata.

Diede una pacca sulla spalla di Luke che sorrise, chinandosi poi verso Annabeth per darle un bacio sulla guancia. Talia fece lo stesso con entrambi e i due ragazzi si diressero verso la Collina dalla quale erano arrivati, la stessa sormontata da un pino enorme che Annabeth aveva adorato dal primo momento che l'aveva visto.

Camminarono in silenzio fino a che non arrivarono al pick-up scuro che li aveva portati al Campo quasi un mese prima e Annabth scivolò sul sedile anteriore, chiudendo la portiera con un tonfo e stringendo le gambe tra loro per tentare di recuperare il calore che il freddo di dicembre le aveva portato via.

Percy salì accanto a lei pochi istanti dopo e sfregò le mani fredde tra loro, soffiandoci sopra e infilando le chiavi nel cruscotto, accendendo il quadrante e allungandosi per mettere l'aria condizionata.

Si voltò verso Annabeth aprendo la bocca per parlare, ma la ragazza alzò un dito davanti al suo volto, fulminandolo con gli occhi grigi. - Se provi a dirmi di stare attenta, che staremo poche ore e che se succede qualcosa torneremo qui -ancora una volta- giuro che ti do un pugno.

Angel with a shotgunDove le storie prendono vita. Scoprilo ora