Percy si era rifiutato di dire qualcosa alla furibonda cugina. O meglio, si era limitato a stare zitto, a baciare la punta del naso di Annabeth -che era ammutolita davanti a loro- e poi a tornare verso la fila, recuperando il posto che gli stava mantenendo Luke con un sorriso sornione sul volto.
Ed era assurdo come, anche sotto chissà quante paia di sguardi, Percy si muovesse del tutto a suo agio senza provare il benché minimo imbarazzo.
A differenza di Annabeth, che stava tentando di non morire di combustione spontanea. La felpa di Percy, in quel momento, le sembrò troppo calda, troppo pesante e fletté le dita un paio di volte, mantenendo lo sguardo basso sulla punta delle All Star.
Eppure, le piaceva. Perché poi, quando gli sguardi dei ragazzi al Campo smisero di focalizzarsi su lei e Percy, lei si sentì incredibilmente leggere. Era un'emozione totalmente nuova quella che la stava avvolgendo in quel momento, privandola del calore fastidio e sciogliendo la tensione nello stomaco.
Si ritrovò a sorridere come un'idiota mentre camminava lungo la fila di ragazzi che, con i vassoi in mano e il volto da zombie reduci da una sbornia, aspettavano di potersi servire e andare a mangiare, ponendo fine al mal di testa e alla nausea con un caffé senza zucchero.
- Da quando state assieme? - domandò Talia, cercando di mantenere la maschera di rabbia al pensiero che Annabeth non fosse corsa da lei per dirle tutto.
La bionda sorrise e afferrò un vassoio, passandone uno anche alle amiche dietro di lei. - Ieri sera. Anche se abbiamo ufficializzato stamattina.
Reyna sorrise, afferrando una fetta di torta al cioccolato. - Prima che lui se ne andasse dalla tua stanza? - poi si voltò verso di lei, una sfumatura lievemente preoccupata che macchiava lo sguardo scuro. - Hai aperto la finestra?
Talia scoppiò a ridere e Annabeth chinò il capo per nascondere l'imbarazzo.
Al diavolo Percy. Prima di conoscerlo non era così fragile. - Che meraviglioso odorino. Dopo voglio entrare in camera tua - decise la mora e Annabeth gli diede un pugno sull'avambraccio mentre i suoi occhi elettrici scintillavano.
- Io vi odio. - Borbottò, voltandosi verso di loro per un solo attimo prima di dedicare la sua attenzione alla tazza bianca che stava facendo riempire di caffé lungo e bollente dalla macchinetta. - Comunque no. Stamattina quando mi ha baciata davanti a tutti.
Ed entrambe le ragazza sorrisero, continuando a riempirsi i vassoi di cibo.
- Un gesto coraggioso - fece Reyna.
- Più stupido. Non dovrebbero esserci legami al Campo - ricordò Annabeth, stringendo i lembi del vassoio così forte che le nocche sbiancarono mentre la tensione le stringeva lo stomaco.
Talia roteò gli occhi al cielo, seguendo Annabeth mentre andavano verso il loro tavolo. - Ma non siamo neanche macchine e qualcosa dovrebbero pur aspettersela. - Sorrise maliziosa mentre camminavano. - Non posso davvero credere che tutte le pillole e i preservativi che portano gli Stoll passino inosservati.
Le amiche risero e Annabeth sbarrò gli occhi l'attimo dopo, scavalcando la panca e poggiando con un tonfo il vassoio sul tavolo di legno.
Percy si voltò verso di lei, rivolgendole uno sguardo preoccupato e smettendo di ascoltare Luke.
Annabeth sorrise nervosa per tranquillizzarlo, evitando lo sguardo tutto amore di Silena Beaureguard.
Talia si sporse verso di lei come se già avesse capito e Annabeth le sfiorò l'orecchio con le labbra mentre parlava. - Mi serve una pillola.
La mora annuì seria. - Poi vieni in camera mia.
Annabeth annuì, cercando lo sguardo di Percy e quando i suoi occhi verdi si spostarono su di lei, gli sorrise, afferrando la tazza bianca del caffé con entrambe le mani e chiudendocele contro a coppa.
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Angel with a shotgun
Fiksi Penggemar* QUI E SU EFP, DOVE HO LE STESSO NOME AUTORE, SONO GLI UNICI FORUM IN CUI TROVERETE LE MIE STORIE. SE DOVESTE TROVARE UNA MIA STORIA SU QUALCHE ALTRO PROFILO, SEGNALATE. È UN PLAGIO * Scattò verso la porta, sbattendo il fianco contro il mobile app...