- Annabeth - la chiamò Talia dolcemente, scuotendole la spalla. - Annabeth, siamo arrivati - le disse e la bionda sbatté le palpebre un paio di volte, mettendo a fuoco gli occhi elettrici della sua migliore amica.Raddrizzò la schiena di colpo osservando i sedili posteriori di quello che doveva essere un fuoristrada, solo dopo il prato inglese ben coltivato e il cielo arancione di tramonto fuori dal finestrino. - Dove siamo arrivati? - domandò osservando il pendio di una collina.
- A casa - sorrise Talia scendendo dalla macchina mentre Annabeth stringeva la mano attorno alla maniglia del suo sportello, chiedendosi ancora una volta se fosse davvero il caso di scendere.
Alla fine scese dall'auto mettendo i piedi stanchi sull'asfalto e poggiando i fianchi alla macchina scura per permettere alle gambe deboli di poter reggere il suo peso.
Talia fece il giro dell'auto per stiracchiarsi davanti a lei e, dandole le spalle, Annabeth notò ancora una volta l'impugnatura della pistola sbucare dai jeans.
La bionda si guardò un po' intorno e quando, a qualche metro da lei vide anche Luke e Percy si convise che tutto quello che aveva visuto fosse reale. Strinse gli occhi con forza, trattenendo le lacrime e imponendosi di resistere.
Doveva farlo. Non doveva mollare.
Respirò profondamente e quando incrociò ancora una volta gli occhi elettrici di Talia, riuscì a calmarsi. - A casa dove? - chiese osservando i due ragazzi che andavano verso di loro.
Il mare davanti a lei attirò la sua attenzione e diede le spalle alla collina, tenendo una mano contro la macchina per paura di cadere. Corrugò la fronte confusa e il cuore mancò un battito mentre in un flash, come se qualcuno avesse appena scattato una foto nella sua mente, la bambina e la famiglia del sogno le apparivano chiari davanti agli occhi. - Siamo a Long Island! - esclamò passandosi una mano tra i capelli ormai asciutti, voltandosi verso la collina e incrociando lo sguardo degli amici e di Percy, decisamente meno tesi rispetto a quando erano andati a salvarla a casa sua. - Perché siamo a Long Island? - domandò confusa e Luke rise, camminando verso di lei e avvolgendole un braccio attorno alle spalle, baciandole la tempia. La tenne stretta a sé per qualche secondo e Annabeth chiuse gli occhi, lottando ancora una volta contro le lacrime che -dispettose- le pungevano le palpebre.
- Chirone ti spiegherà tutto - rispose Talia intrecciando le dita con quelle di Luke, appena lui la affiancò.
Annabeth seguì i ragazzi mentre camminavano lungo il pendio poco ripido della collina e quando arrivarono in cima, la bellezza del paesaggio che le si parò davanti fu abbastanza per mozzarle il fiato: sotto di sé, vide un agglomerato di case disposte a forma di Omega greca e, vicino una casa dipinta di azzurro, un molo con le canoe, una baia, e diversi plessi che somigliavano tantissimo a degli stadi.
Gli ultimi raggi del sole illuminavano il luogo che Annabeth non faticava ad immaginarsi come casa e, mentre sorrideva, Talia le strinse la mano nella sua.
- Benvenuta al Campo Mezzosangue.
Talia e Luke corsero lungo la collina, sollevando le braccia in aria e urlando verso alcuni ragazzi che gli stavano andando incontro, fiondandosi tra le loro braccia e lasciandosi chiudere in un abbraccio di gruppo che fece chiudere lo stomaco di Annabeth.
Percy rimase qualche metro indietro da lei e quando i ragazzi che avevano salutato i suoi amici lo osservarono, la bionda fu quasi certa di poter tagliare con un coltello il rispetto che gli portavano.
- Come va, belli? - domandò con un sorriso, allargando le braccia e salutando tutti con un affetto che Annabeth non poteva immaginarsi.
Si fece un po' più vicina a Talia quando gli sguardi dei ragazzi stretti in jeans, magliette arancioni e felpe nere perdevano l'interesse per i suoi amici e vertevano su di lei.
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Angel with a shotgun
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