Annabeth non era riuscita a dormire davvero. Era rimasta in piedi, sulla spiaggia, per quelle che le erano sembrate delle ore e aveva deciso di tornare in camera solo alle cinque del mattino. Aveva dormito quattro ore in tutto e gli occhi le si stavano chiudendo mentre la testa rischiava costantemente di caderle nel cappuccino.- Annabeth, ci sei? - le domandò Talia sporgendosi verso di lei, ricevendo in cambio un sorriso stanco.
- Si, tutto a posto - rispose, spostando lo sguardo dalla migliore amica a Percy, seduto capotavola. Incrociò i suoi occhi verdi per un secondo prima che potessero entrambi distogliere lo sguardo velocemente, come se guardarsi potesse bruciare.
Ignorò gli occhi azzurri di Silena Beauregaurd fissi su di lei e si portò un triangolo di pancake alle labbra, buttandolo giù con un sorso di cappuccino.
Era davvero necessario scombussolarla così tanto?
Sbuffò e ignorò gli occhi di Talia che si erano spostati su di lei. Si alzò di scatto qualche attimo dopo, scavalcando la panca e sorridendo nervosa. - Vado nell'Arena. Ci vediamo.
Sorrise prima di andare via, iniziando a correre solo quando fu certa di non essere più alla portata di quel paio di occhi verdi.
Una cosa positiva in quel programma addestramento testimoni c'era e -sicuramente- era forse anche l'unica: il fatto di avere una palestra comportava anche un sacco da pugilato rosso che poteva essere preso a pugni senza che si lamentasse.
Annabeth si era sistemata delle protezioni scure alle nocche che aveva assicurato attorno ai polsi, e dopo essersi legata i capelli in una coda alta, aveva iniziato a prendere a pugni il sacco come se fosse la sua aspirazione di vita.
La musica era forte nei suoi auricolari e le dava la carica necessaria per colpire con determinazione sempre maggiore, grugnendo a ogni pugno.
Sapeva bene che uccidersi le nocche e la pelle rossa di un sacco non sarebbe servito a niente. Sapeva che niente avrebbe potuto farle passare la cotta che aveva per Percy ma almeno era un modo per smettere di pensare. Dare pugni era il modo più veloce per stancarsi, così tanto da non avere neanche l'opportunità di poter pensare a qualcosa.
Voleva che tutto quello finisse: Percy, la Cronos, il programma; voleva solo svegliarsi dall'incubo in cui era precipitata, aprire la porta della sua stanza e salutare zia Marin con un bacio sulla guancia, aspettando i pancake e rispondendo al suo sorriso.
Gli Evanescence continuavano a darci dentro nelle sue orecchie e Annabeth continuava a dare pugni senza sosta a ritmo della canzone.
Diede un pugno al sacco e roteò su sé stessa mentre l'elastico le volava via dai capelli. Il calcio che diede al sacco fu talmente forte da farlo cadere a terra e Annabeth si fermò di colpo, interrompendo la musica, il petto ansante e la rabbia e la frustrazione finalmente assopite.
- Woah, Annabeth! - esclamò Luke facendo votlare la ragazza di colpo. - Ricordami di non mettermi mai contro di te.
E la bionda rise, recuperando l'elastico nero da terra e costringendo i capelli in una crocchia stretta. Evitò di pensare alla possibilità che Talia, Luke e Percy l'avessero osservata mentre si allenava, e si tolse le protezioni dalle nocche, camminando verso gli amici.
Percy si allontanò in quel momento e Annabeth gli lanciò un unico sguardo, osservandolo mentre si appendeva alla scala verticale e si dondolava su un piolo.
- Allora, sei pronta ad allenarti con me? - le sorrise Luke e Annabeth si limitò ad annuire mentre recuperava il fiato, puntando le mani sui fianchi. - Seguimi - disse, dirigendosi verso il tappeto bordeaux.
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Angel with a shotgun
Fanfiction* QUI E SU EFP, DOVE HO LE STESSO NOME AUTORE, SONO GLI UNICI FORUM IN CUI TROVERETE LE MIE STORIE. SE DOVESTE TROVARE UNA MIA STORIA SU QUALCHE ALTRO PROFILO, SEGNALATE. È UN PLAGIO * Scattò verso la porta, sbattendo il fianco contro il mobile app...